Retesalute: La Valletta resta fuori. Panzeri vs. Panzeri

Volti tirati, aria densa, prese di distanze e provocazioni. Chiuso il capitolo sulla modifica allo statuto, l’assemblea dei soci di Retesalute ha affrontato all’alba (o meglio al tramonto) del 5 dicembre l’imbarazzante questione dell’assenza del Comune di La Valetta Brianza nella compagine dell’azienda speciale meratese, a partire dal 1° gennaio 2024.
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I nodi sono giunti al pettine con la sostanziale presa d’atto del recesso dei Comuni di Ello e Nibionno e dell’Unione dei Comuni Lombarda della Valletta. I primi due Enti per la risaputa intenzione di uscire dall’orbita del Meratese. Il loro ingresso era avvenuto poco prima dello scoppio del caso delle perdite accumulate, a loro insaputa, negli esercizi precedenti dall’azienda speciale. Un’esperienza valutata non felice. Da qui la scelta di uscire da Retesalute. Per l’Unione dei Comuni la motivazione è stata attribuita alla procedura di scioglimento dell’Unione stessa. “Pertanto prendiamo nota” si è limitato a commentare in un primo momento il presidente dell’Assemblea dei soci Massimo Panzeri, sindaco di Merate. Tutti a favore, tranne Sirtori, che si è astenuto.
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Il secondo tempo è cominciato immediatamente dopo. Perché l’assemblea si è trovata ad approvare la richiesta di ingresso del Comune di Santa Maria Hoè, mancava quella di La Valletta Brianza perché ancora non pervenuta. Il sindaco di Merate ha infatti dichiarato: “Ad oggi il Comune di La Valletta Brianza non ha manifestato di entrare”. L’amministrazione guidata da Efrem Brambilla ha deliberato in tal senso il 21 novembre in Consiglio comunale, senza difficoltà. L’omologo dell’ex Ente sodale, Marco Panzeri, si è appellato invece a motivazioni tecniche: la difficoltà nell’elaborare una relazione accompagnatoria alla delibera per l’ingresso in Retesalute, in merito alla sostenibilità economica dell’operazione. Una spiegazione che, dagli sguardi interdetti dei presenti, è parso non essere del tutto convincente.
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Marco Panzeri, che di Retesalute è stato presidente dal 2008 al 2011, ha riferito di un primo contatto con l’organo amministrativo di Retesalute tra aprile e maggio scorso per la richiesta di ingresso. Poi però a settembre ha condiviso con il presidente Antonio Colombo e il direttore Luca Rigamonti le difficoltà inerenti alla relazione sulla sostenibilità della partecipazione all’azienda. La decisione è rinviata nella prima parte dell’anno prossimo. Il sindaco di La Valletta ha sottolineato che, in base alla modifica statutaria, l’ingresso di un nuovo socio non richiede più di intervenire sullo Statuto. Basterà una delibera dell’assemblea dei soci.
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Il direttore Luca Rigamonti

Massimo Panzeri ha incalzato l’omonimo: “Quindi inizialmente aveva pensato di entrare”. La replica: “Il confronto non è ancora chiuso, c’è una piccola difficoltà sulla valutazione della sostenibilità economica. Per aderire in una azienda il Comune è tenuto a produrre una relazione che è ancora oggetto di approfondimento. Il Comune di La Valletta Brianza è nell’ottica del sì…” ha detto Marco Panzeri, prima di essere interrotto dal sindaco di Merate, che ha cercato di andare alla sostanza: “Quindi il vostro orientamento è di rientrare?”.

Visibilmente innervosito dall’atteggiamento provocatorio del presidente dell’Assemblea dei soci, il sindaco di La Valletta Brianza ha sbottato: “Devi smetterla di mettermi in bocca parole che non ho detto, evitiamo il tono polemico”. L’altro Panzeri però non c’è stato: “Servono parole chiare, senza girarci intorno”. Marco Panzeri ha giocato la carta dell’indignazione: “Sei il presidente dell’Assemblea! Il motivo non è politico, ma riguarda il contenuto della relazione sulla sostenibilità economica. Per la decisione non è escluso nulla”.
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Antonio Colombo

A tirare una linea è stato il presidente del CdA di Retesalute Antonio Colombo. Poche parole, ma nette. Per l’azienda l’auspicio non è altro che l’ingresso. A tale scopo c’è stata una missione di convincimento del direttore e dello stesso presidente direttamente al Municipio di La Valletta Brianza. “Auspico che il Comune della Valletta ritorni al più presto socio della nostra azienda” ha detto Colombo.
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Il presidente del Consiglio di Amministrazione ha tenuto a precisare che l’azienda -su richiesta del Comune – continuerà ad erogare i servizi in continuità a La Valletta Brianza, ad eccezione dell'assistente sociale di base e dei servizi della Tutela, fino al 31 agosto 2024. “Alle condizioni tempo per tempo vigenti per i Comuni non soci” ha chiosato. Il riferimento è all’aumento dal 10 al 20% della maggiorazione sulle tariffe dei servizi richiesti da Enti non soci. Una rimodulazione guarda caso approvata proprio nella stessa seduta. Era stata proposta un mese fa in assemblea dall’assessore di Olgiate Molgora Maurizio Maggioni.
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Massimo Panzeri

Un ultimo, decisivo, passaggio ha chiuso l’intervento di Colombo. In caso di mancata adesione, “Retesalute dovrà anche valutare attentamente la complessa imputazione di tutti i costi e ricavi per la gestione dell’Ambito, in allineamento tra Comuni soci e non soci”. Sarebbe la prima volta che un Comune dell’Ambito Distrettuale di Merate non faccia parte dell’azienda speciale meratese. L’attività gestionale dell’Ambito ricade su Retesalute e fino ad ora rientrava nei costi di funzionamento dell’azienda. Con tutti le linee di finanziamento ottenute con il PNRR si è aperta una stagione di grandi investimenti e di nuovi servizi che l’Ambito offrirà sul territorio, dunque anche a favore dei cittadini di La Valletta Brianza.

Unico sindaco ad aver avuto il coraggio nel dire la propria è stato Matteo Rosa, di Sirtori: “Spero che sia solo una questione momentanea. Penso che anche gli altri Comuni abbiano fatto un saltello sulla sedia. Ricordo che il sindaco di La Valletta Brianza è stato tra i fautori di questa azienda e faceva il giro dei Comuni della Brianza monzese per chiedere di entrare in Retesalute. Trovo imbarazzante che Santa Maria Hoè entri, mentre La Valletta Brianza si dimostra titubante”.
M.P.
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