Osnago: mozione Mandic approvata all'unanimità
Unanimità a Osnago per la mozione sulla difesa del Mandic. In aula è stato portato il testo che ha fatto convergere tutte amministrazioni comunali. Tutti d’accordo in aula consiliare anche la modifica lessicale sulla richiesta al sindaco di “supportare” anziché “vigilare” sulla condotta dei presidenti delle Conferenze dei sindaci del Meratese e del Casatese.
Il capogruppo di Progetto Osnago Federico Dusi, ha affermato l’importanza dell’ascolto del territorio, che può portare benefici all’ospedale, a chi ci lavora, anche nel sostegno alle evoluzioni demografiche, alla luce dell’invecchiamento della popolazione.
Il sindaco Paolo Brivio ha sintetizzato e analizzato l’incontro tra sindaci e l’assessore regionale Guido Bertolaso della settimana scorsa. “Rispondendo meritoriamente al nostro appello, ha riconosciuto la necessità di un confronto con il territorio” ha sostenuto il primo cittadino, che ha menzionato la promessa di Bertolaso di voler tornare a gennaio per relazionare sugli obiettivi da conferire alla nuova direzione strategica della ASST di Lecco che entro fine anno verrà nominata.
Brivio, oltre ad aver partecipato alla stesura della lettera indirizzata alla Regione, è anche presidente dell’Ambito Distrettuale e perciò rappresenta i sindaci nelle relazioni con l’ASST. “Si viene da una stagione, che è durata un ventennio, di inesistenza di dialogo e interlocuzione all’interno del nostro contesto regionale. ANCI per anni ha chiesto che le rappresentanze dei sindaci fossero spostate nelle ASST, lo ha finalmente ottenuto nella riforma della sanità lombarda del 2021” ha espresso il sindaco mostrando ottimismo per il prossimo futuro da questo punto di vista.
“Oggi – ha aggiunto il primo cittadino – queste rappresentanze sono state riaperte, quelle forme di rappresentanza che negli anni Ottanta e Novanta hanno consentito di sperimentare i modelli di integrazione socio-sanitaria molto avanzata nel Meratese. Mi auguro che questa strada venga portata avanti in maniera convinta da tutte le parti in causa”. Brivio ha ulteriormente argomentato: “Sono testimone del fatto che da un anno a questa parte un dialogo si è aperto, in maniera un po’ difficoltoso perché la cultura aziendale non era, e per certi aspetti ancora non è, una cultura di dialogo con il territorio. La dirigenza lecchese sta entrando piano piano in una modalità operativa che ritiene il confronto col territorio un elemento di costruzione di un consenso che poi è necessario legittimare nel caso di scelte magari dolorose che una ASST è chiamata ad assumere”.
Nell’incontro con Bertolaso è stato lo stesso sindaco osnaghese a richiedere una migliore organizzazione, produzione, elaborazione e pubblicizzazione dei dati sull’andamento della sanità pubblica. “Bertolaso ha detto che vale per Regione Lombardia che deve avere dati più certi di quelli avuti fino ad ora, deve valere per il territorio e per noi sindaci” ha riferito Brivio. “È necessario che dati più completi, sistematici e semplificati vengano messi a disposizione per poter contribuire alla discussione sulle scelte che poi dovranno essere prese dalle autorità sanitarie” ha detto il sindaco pensando alla potenziale chiusura del punto nascite dell’ospedale di Merate.
Il messaggio di Brivio è stato avanzato con fermezza: serve una totale chiarezza sulle cause oggettive del calo delle nascite a Merate. “È vero che c’è stata una flessione molto forte delle nascite a Merate, è vero che al Mandic si ricorreva troppo spesso ai cesarei rispetto alle medie nazionali. D’altra parte è vero che questa flessione è stata a Merate molto più forte del calo demografico. Negli ultimi 7-8 anni c’è stata una flessione del 25% di nascite a livello globale, ma un -75% di parti all’ospedale di Merate. Non così per gli altri ospedali anche vicini al nostro territorio. C’è da chiedersi perché questo è avvenuto. Servono dati puntuali su cui ragionare”.
Brivio ha poi valutato positivamente il confronto che l’assessore regionale ha voluto seppur telefonicamente con i tre primari dimissionari del Mandic. Questa la chiave di lettura del sindaco: “Implicitamente l’assessore Bertolaso ha riconosciuto la necessità di ristabilire delle relazioni più serene e più prossime con il personale sanitario dell’ospedale di Merate. Negli ultimi anni ci sono state delle relazioni un po’ difficoltose tra ASST e personale ospedaliero.
Non nascondendo che la crisi della sanità non riguarda solo il contesto locale, il sindaco Brivio ha salutato positivamente l’annuncio di Bertolaso di voler eliminare il ricorso ai “gettonisti”, medici di cooperative private che vengono inseriti nelle strutture pubbliche perché meglio remunerati. Bertolaso non si è spinto oltre nel presentare le soluzioni alternative che ha in mente, dal momento che ne deve prima parlare con il Ministero. Ma ha comunque affermato che i contratti con le cooperative in scadenza a metà del 2024 non verranno rinnovati.
Come detto, la mozione emendata è stata approvata all’unanimità.
Il capogruppo di Progetto Osnago Federico Dusi, ha affermato l’importanza dell’ascolto del territorio, che può portare benefici all’ospedale, a chi ci lavora, anche nel sostegno alle evoluzioni demografiche, alla luce dell’invecchiamento della popolazione.
Il sindaco Paolo Brivio ha sintetizzato e analizzato l’incontro tra sindaci e l’assessore regionale Guido Bertolaso della settimana scorsa. “Rispondendo meritoriamente al nostro appello, ha riconosciuto la necessità di un confronto con il territorio” ha sostenuto il primo cittadino, che ha menzionato la promessa di Bertolaso di voler tornare a gennaio per relazionare sugli obiettivi da conferire alla nuova direzione strategica della ASST di Lecco che entro fine anno verrà nominata.
Brivio, oltre ad aver partecipato alla stesura della lettera indirizzata alla Regione, è anche presidente dell’Ambito Distrettuale e perciò rappresenta i sindaci nelle relazioni con l’ASST. “Si viene da una stagione, che è durata un ventennio, di inesistenza di dialogo e interlocuzione all’interno del nostro contesto regionale. ANCI per anni ha chiesto che le rappresentanze dei sindaci fossero spostate nelle ASST, lo ha finalmente ottenuto nella riforma della sanità lombarda del 2021” ha espresso il sindaco mostrando ottimismo per il prossimo futuro da questo punto di vista.
“Oggi – ha aggiunto il primo cittadino – queste rappresentanze sono state riaperte, quelle forme di rappresentanza che negli anni Ottanta e Novanta hanno consentito di sperimentare i modelli di integrazione socio-sanitaria molto avanzata nel Meratese. Mi auguro che questa strada venga portata avanti in maniera convinta da tutte le parti in causa”. Brivio ha ulteriormente argomentato: “Sono testimone del fatto che da un anno a questa parte un dialogo si è aperto, in maniera un po’ difficoltoso perché la cultura aziendale non era, e per certi aspetti ancora non è, una cultura di dialogo con il territorio. La dirigenza lecchese sta entrando piano piano in una modalità operativa che ritiene il confronto col territorio un elemento di costruzione di un consenso che poi è necessario legittimare nel caso di scelte magari dolorose che una ASST è chiamata ad assumere”.
Nell’incontro con Bertolaso è stato lo stesso sindaco osnaghese a richiedere una migliore organizzazione, produzione, elaborazione e pubblicizzazione dei dati sull’andamento della sanità pubblica. “Bertolaso ha detto che vale per Regione Lombardia che deve avere dati più certi di quelli avuti fino ad ora, deve valere per il territorio e per noi sindaci” ha riferito Brivio. “È necessario che dati più completi, sistematici e semplificati vengano messi a disposizione per poter contribuire alla discussione sulle scelte che poi dovranno essere prese dalle autorità sanitarie” ha detto il sindaco pensando alla potenziale chiusura del punto nascite dell’ospedale di Merate.
Il messaggio di Brivio è stato avanzato con fermezza: serve una totale chiarezza sulle cause oggettive del calo delle nascite a Merate. “È vero che c’è stata una flessione molto forte delle nascite a Merate, è vero che al Mandic si ricorreva troppo spesso ai cesarei rispetto alle medie nazionali. D’altra parte è vero che questa flessione è stata a Merate molto più forte del calo demografico. Negli ultimi 7-8 anni c’è stata una flessione del 25% di nascite a livello globale, ma un -75% di parti all’ospedale di Merate. Non così per gli altri ospedali anche vicini al nostro territorio. C’è da chiedersi perché questo è avvenuto. Servono dati puntuali su cui ragionare”.
Brivio ha poi valutato positivamente il confronto che l’assessore regionale ha voluto seppur telefonicamente con i tre primari dimissionari del Mandic. Questa la chiave di lettura del sindaco: “Implicitamente l’assessore Bertolaso ha riconosciuto la necessità di ristabilire delle relazioni più serene e più prossime con il personale sanitario dell’ospedale di Merate. Negli ultimi anni ci sono state delle relazioni un po’ difficoltose tra ASST e personale ospedaliero.
Non nascondendo che la crisi della sanità non riguarda solo il contesto locale, il sindaco Brivio ha salutato positivamente l’annuncio di Bertolaso di voler eliminare il ricorso ai “gettonisti”, medici di cooperative private che vengono inseriti nelle strutture pubbliche perché meglio remunerati. Bertolaso non si è spinto oltre nel presentare le soluzioni alternative che ha in mente, dal momento che ne deve prima parlare con il Ministero. Ma ha comunque affermato che i contratti con le cooperative in scadenza a metà del 2024 non verranno rinnovati.
Come detto, la mozione emendata è stata approvata all’unanimità.
M.P.