Osnago: la minoranza vota si allo statuto e no ai servizi

Con l’approvazione in Consiglio comunale del nuovo statuto di Retesalute e il rinnovo del contratto dei servizi è stata l’occasione per il sindaco Paolo Brivio di ribadire la posizione di realizzare un modello di welfare improntato alla co-progettazione tra l’azienda speciale e soggetti privati del territorio. Un’impostazione su cui il primo cittadino osnaghese aveva puntato con forza fin dalle prime avvisaglie della crisi della società. Nella fase della messa in liquidazione e poi della ripresa la questione era rimasta sottotraccia.

Nel nuovo statuto, su spinta proprio di Osnago, è stato introdotto il principio della “amministrazione condivisa” tra organismi aziendali e le realtà del terzo settore territoriali “che al benessere della collettività con pari dignità e responsabilità sono chiamati a cooperare” ha detto Brivio. Che ha aggiunto: “Potrà concretizzarsi con prassi che potranno attivarsi o no con strumenti di co-progettazione”.

Senza dubbi per la maggioranza, è stato confermato il contratto dei servizi. Ne vengono riconosciuti 10 su 11. Resta fuori solo la gestione dei centri estivi. Ad ogni modo, se dovessero essere organizzati i centri estivi comunali, verrebbe comunque coinvolta Retesalute. Al pessimismo del gruppo di minoranza, che con Marco Riva ha lamentato il vincolo dell’esclusività del servizio a Retesalute, la maggioranza ha riconosciuto con non sarebbe possibile fare a meno dell’azienda speciale. L’esclusività del servizio serve per fornire delle garanzie in termini di “volume di affari, di prestazioni e di un tempo congruo per dotarsi di risorse umane e strumentali per esercitare al meglio l’attività” ha detto il sindaco.

Il capogruppo di maggioranza Federico Dusi ha poi articolato una lunga dichiarazione di voto. Forte l’impronta di Brivio nelle tesi attribuito all’intero gruppo Progetto Osnago. “Oggi più che mai – ha affermato il consigliere di maggioranza – dobbiamo riaffermare la nostra convinzione che Retesalute rappresenti il patrimonio del nostro territorio. Ogni Comune socio ha il dovere di apprezzarlo e valorizzarlo indipendentemente dalle divergenze politiche o dalle sfide straordinarie che abbiamo dovuto affrontare nel recente passato”.

Sull’Assistenza Educativa Scolastica, che a Osnago ha avuto problemi di copertura quest’anno, è stata sottolineata la carenza. “Non possiamo ignorare che la gestione sociale non è stata altrettanto rassicurante. Il nostro voto per il conferimento dei servizi per il prossimo quinquennio è un atto di fiducia nell’azienda e vuole lanciare un segnale chiaro: la qualità dei servizi sociali deve migliorare” ha sostenuto il capogruppo di maggioranza.

“Le politiche di welfare – ovviamente orientate a un modello che sia sempre più di comunità – sono fondamentali per il benessere individuale e dell’intero territorio” ha espresso ancora Dusi. Quindi il punto di vista di Progetto Osnago sull’organizzazione generale: “Per raggiungere questo obiettivo, senza puntare solo all’aumento delle tariffe, bisogna sviluppare la capacità programmatoria, consolidare le competenze e la compagine operativa dell’Ambito e irrobustire il management sociale. Dobbiamo consolidare le alleanze con i soggetti istituzionali del territorio, come gli altri Ambiti, il Distretto, il Terzo settore e il volontariato. L’amministrazione condivisa che abbiamo ottenuto nel nuovo statuto è un principio che dobbiamo coltivare lavorando insieme per il bene comune”.

In merito all’AES sono stati invocati modelli organizzativi più flessibili, aperti all’innovazione, con un focus particolare sull’inclusività nel rapporto con i ragazzi con disabilità. Sono stati forniti degli esempi concreti, alcuni hanno già trovato delle applicazioni sperimentali in alcuni istituti scolastici. Superare il rapporto 1 a 1 tra educatori e alunni disabili, creando piuttosto dei gruppi privilegiando attività laboratoriali. È stata evidenziata l’importanza per le scuole di avere dei responsabili di plesso e delle figure professionali di supporto agli educatori.

Quindi è stato ribadito il riferimento alla co-progettazione territoriale: “Servono nuovi modelli fondati sulla promozione di una continuità di filiera negli interventi a favore dei disabili e minori. Chiediamo che questi elementi siano già contenuti nel prossimo bando per l’affidamento dell’AES, la cui stesura dovrà tenere conto di valide esperienze già presenti nei territori meratese e lecchese ed aprirsi eventualmente anche mediante co-progettazione a un positivo dialogo con le realtà del Terzo settore che non vanno ingaggiate più come meri erogatori di servizi”.

Ultimo spunto, lo sviluppo di nuovi servizi come ad esempio il coordinamento per le funzioni degli amministratori di sostegno, che spesso i Giudici attribuiscono ai sindaci. Il gruppo di minoranza ha votato a favore alla modifica dello Statuto e contro al rinnovo del contratto dei servizi. 
M.P.
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