Lomagna: un minuto di rumore in Aula per Giulia. Ok a bilancio, mozione e RS

Un minuto di rumore per Giulia Cecchettin e per le donne vittime di violenza. Un ciclamino rosso a fianco della sindaca Cristina Citterio. Si è aperto così il Consiglio comunale di fine novembre a Lomagna. “Il fatto di Giulia Cecchettin ci ha tanto turbato ed è il simbolo di tante altre situazioni di privazione della libertà e della possibilità di esprimersi” ha esordito Citterio. Quindi ha chiesto un minuto di applauso “nell’ottica di non fare silenzio ma di far sentire la propria voce”. Un appello dirompente lanciato dalla sorella di Giulia all’indomani dalla tragica notizia e già recepito da molte piazze e da molti istituti scolastici. Il ciclamino è stato donato alla sindaca domenica scorsa dall’associazione nazionale carabinieri in occasione della celebrazione della Virgo Fidelis: “È un segno per mettere insieme le istituzioni che cercano insieme alla società civile di prendere in carico e prevenire questi fenomeni” ha detto il primo cittadino.
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È seguita la presentazione del bilancio di previsione 2024-2026, il cui termine per l’approvazione al momento resta fissato per i Comuni al 31 dicembre. A Lomagna c’è l’abitudine di esporlo in seduta aperta, con la possibilità cioè per i cittadini di intervenire e fare domande. Ormai da qualche anno la partecipazione si è ridotta all’osso. Alla seduta di martedì 28 novembre c’era una sola persona che alla fine non ha preso la parola. La particolarità è stata la sperimentazione di un collegamento a distanza con l’assessore al Bilancio Pierangelo Manganini, che non ha potuto essere fisicamente in aula consiliare per motivi di salute. Viceversa, il nuovo budget non evidenzia alcun genere di peculiarità rispetto alle voci già presenti da anni. In sostanza il previsionale consiste in piccoli aggiustamenti delle cifre a bilancio.

Un po’ come negli altri Comuni del territorio il Consiglio era atteso per la discussione della mozione sull’ospedale Mandic. Da entrambi i capigruppo di maggioranza e opposizione è stato sottoscritto il testo concordato tra i Comuni del Meratese. Il capogruppo di Impegno civico Lino Lalli ha letto la missiva che le Conferenze dei sindaci del Meratese e del Casatese hanno spedito all’assessore regionale Guido Bertolaso. Non è stato invece menzionato – lapsus che forse certifica l’inconsistenza della mozione – il testo del deliberato messo in approvazione. Ovvero il mandato al sindaco di farsi portavoce degli interessi dei cittadini sul futuro del Mandic e di “sostenere” l’operato dei presidenti delle Conferenze dei sindaci. Non è stata quindi portata la versione originale in cui veniva chiesto di “vigilare” sulla condotta dei presidenti Fabio Vergani e Ave Pirovano.
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La sindaca Cristina Citterio

Unico commento è stato da parte della sindaca, che è apparsa soddisfatta dell’incontro avvenuto settimana scorsa con Bertolaso. “Tralasciando tutte le sfumature e le questioni riportate in vario modo, questa presa di posizione di fatto ha comunque attivato un’azione sinergica del territorio e una risposta d’attenzione dell’assessore regionale” ha introdotto l’argomento Citterio. Il primo cittadino ha sintetizzato la posizione dell’assessore regionale: le promesse sul Pronto soccorso, l’attenzione a sviluppare delle eccellenze che possano caratterizzare l’ospedale di Merate “affinché continui ad essere il nostro ospedale di territorio pur con le modifiche che sono necessarie dal punto di vista dell’offerta complessiva, nel dare concretezza alla tanto cara integrazione socio-sanitaria sia nelle strutture sia negli interventi integrati tra la sanità e il sociale”. La sindaca ha concluso: “La lettera articola in maniera precisa la questione”. Messa ai voti, la mozione è stata approvata all’unanimità.

Con convinzione è stata approvata anche la modifica allo statuto di Retesalute. Una necessità manifestata dall’assemblea dei soci (di cui fa parte anche Lomagna) e presa in carico dal CdA. La bozza del testo è stata poi valutata dai sindaci, dai segretari comunali e dallo studio notarile che il 5 dicembre provvederà alla modifica formale durante la prossima seduta dell’assemblea dei soci. Le due principali novità sono l’istituzione di un organismo per il controllo analogo da parte dei soci e la possibilità di dotarsi di un Amministratore unico, fatto salvo che potrà essere confermata in alternativa una struttura collegiale, un Consiglio di amministrazione.
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Il nuovo testo dello statuto è stato sviscerato in aula consiliare dal direttore di Retesalute, Luca Rigamonti. Un passaggio in assise apprezzato dalla sindaca e dal vice Stefano Fumagalli che ha rivolto il plauso per la precisione dimostrata e per il cambio di passo impresso nell’azienda speciale. Citterio ha dimostrato poi pieno sostegno al rinnovo dei contratti di servizio, specificando la bontà di una durata di cinque anni che dà ampio respiro nella programmazione aziendale. Una strategia che potrebbe ridurre i disagi nell’erogazione dell’Assistenza Educativa Scolastica. Sulla AES Citterio non ha nascosto che Lomagna abbia “accusato il colpo”, riferendo di “alcune fatiche” per un numero non sufficiente di educatori.

Lomagna ha accettato tutti gli 11 servizi che offre Retesalute. Per quanto riguarda i centri estivi però “non si esclude la possibilità da parte del Comune di Lomagna di co-progettare o coordinare questo tipo di intervento perché più funzionale alla sua realizzazione anche in collegamento col territorio” ha chiosato la sindaca.
M.P.
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