Brivio: la dott.ssa Beretta riflette sull’opera di Mantegna

È stata la dottoressa Manuela Beretta l’ospite della seconda serata – intitolata “Icona del generare” – del ciclo “Generare Dio”, organizzato e promosso dalla Parrocchia di Brivio e Beverate. Lo scorso venerdì l’esperta d’arte ha offerto al pubblico del Cineteatro Excelsior di Brivio un commento artistico e spirituale del famoso quadro del pittore Andrea Mantegna, “Madonna con il bambino che dorme”, risalente al 1450 circa.
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Ugo Panzeri

L’opera, esposta presso il museo Poldi Pezzoli di Milano e oggetto di un recente intervento di restaurazione, è stato l’elemento che ha ispirato il nuovo ciclo di incontri a Brivio. Come spiegato da Ugo Panzeri, il quadro è tornato molto alla ribalta dopo la pubblicazione del volume “Generare Dio”, in cui il filosofo Massimo Cacciari riflette sull’icona di Maria e il perché Dio sia generato da una donna, e soprattutto in cui prende in considerazione importanti opere proprio come quella del Mantegna. 
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Prima di offrire un’analisi spirituale, la dottoressa Beretta ha condiviso alcune informazioni storiche e tecniche rispetto al quadro, realizzato appunto attorno al 1450 e giunto nelle mani del collezionista d’arte milanese Gian Giacomo Poldi Pezzoli d’Albertone nel 1861. La relatrice si è soffermata quindi sull’importante lavoro di restauro eseguito nel 2020, che ha letteralmente riportato il quadro ai suoi colori originali. “Non si tratta del primo restauro su questo quadro. Il primo venne eseguito dal pittore e restauratore Giuseppe Molteni, già direttore di Brera” ha detto la dottoressa Beretta, spiegando tuttavia che Molteni non conosceva perfettamente la tecnica usata dal Mantegna nel 1400 e pertanto il lavoro che fece “stravolse” i colori del quadro, rendendolo lucido così come era di tendenza che fossero i quadri attorno al 1800. 
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La dottoressa Manuela Beretta

“La tecnica del Mantegna si chiama tempera magra. Dipingeva semplicemente con acqua e colore direttamente sulla tela non preparata, ottenendo come risultato una pittura piuttosto fragile” ha aggiunto l’esperta. Nel 2020 è quindi stato svolto un lavoro molto impegnativo, riuscito solo una volta nella storia. I restauratori hanno dovuto rimuovere il lucido dal quadro senza rovinare i colori originali. L’operazione, svolta dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, è andata a buon fine e ha riportato alla luce la cromia originale del Mantegna. Durante il restauro inoltre è stata scoperta anche una scritta impressa in un angolo del quadro: “Nigra sum sed formosa”. Si tratta di una citazione del Cantico dei Cantici che significa “Bruna sono, ma bella”. 
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La dottoressa Beretta e don Emilio Colombo

Spiegando che il dipinto era stato commissionato per devozione privata, l’ospite della serata si è addentrata in una riflessione più profonda guardando i soggetti ritratti. “Si tratta di una Vergine molto umanizzata, una donna di bellezza semplice, ma che ci obbliga a riflettere. Se da un lato infatti il bambino può farci tenerezza, la madre ci scuote corde più profonde” ha detto, invitando il pubblico a esaminare lo sguardo della Madonna. 
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“È evidente che la madre ha altri pensieri per la testa, sta pensando al futuro, a qualcosa che va al di là” ha aggiunto, invitando poi a prestare attenzione alla mano che regge il bambino, una mano consapevole di fare parte del disegno di Dio. 

In chiusura la dottoressa Beretta ha comparato il quadro con altri che ritraggono i medesimi soggetti, condividendo riflessioni di carattere storico e artistico. La serata è stata molto apprezzata dal pubblico e da Don Emilio Colombo, che ha ringraziato l’esperta d’arte per l’interessante lezione tenuta e le diverse nozioni svelate. 
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Il ciclo “Generare Dio” proseguirà nella serata di venerdì 1° dicembre a Beverate con l’evento “La generartività”. L’ospite della serata sarà la dottoressa Claudia Alberico, Direttore generale Consultori "don Silvano Caccia”. L’evento si terrà in oratorio alle ore 20:45.
E.Ma.
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