Non una, non uno di meno

Gentile Direttore.
"Ci volete sepolte, ma non sapete che siamo semi" questa frase scritta su un cartone, apparso alla grande manifestazione di sabato a Roma, vuole a mio avviso esprimere intenzione di lotta, progetto di irreversibile cambiamento.
Quando i semi diventeranno piantine si dovrà irrigarle, concimarle, aggiungere nel terreno circostante potenti antiparassitari. non aspettare le scadenze annuali per ricordarsi di loro.


Le grandi manifestazioni di sabato devono rappresentare uno sparti acque tra il prima e adesso; l'assurdo assassinio femminicidio di Giulia non deve nel modo più assoluto finire negli ultimi trafiletti di cronaca per poi sparire, diventare come sempre accaduto in questi casi un numero da fredda statistica, le piantine vanno irrigate spesso.
Il coraggio di Elena ha rappresentato un colpo di maglio, nemmeno troppo virtuale, sferrato contro il fascio-leghismo patriarcale vigente, è stata linciata dai fogliacci fascio trash, un becero (eufemismo) leghista ha definito la sorella della vittima" satanista" ottenendo il plauso di tutto il cucuzzaro, altro che espulsione, Elena ha saputo collocare potenti antiparassitari, ma servono prodotti più potenti, molto più potenti.


L'eco mediatico prodotto dalla tragedia ha scombiccherato Giorgia e lacchè al seguito, offesa, perché definita dalla brava Lilly espressione del patriarcato, analisi logica visto che ha preteso la chiamassero il Presidente del consiglio, saccheggiando persino la grammatica.
Ovviamente non è mancato lo spottone istituzionale: mancetta alle donne che hanno subito violenza, comunicazione dei recapiti dei gruppi antiviolenza, dopo aver tolto i contributi agli stessi, dopo aver sfrattato gli operatori da una decina case dove venivano ospitate donne vittime di violenza.


Come se non bastasse la "violenza di Stato" si è utilizzato l'aberrante ben altrismo, questi loschi figuri di stampa e di governo, hanno accusato sinistra e femministe di colpire l'italico maschio e non i maschi islamici, ma per favore!!!!
Concludo esprimendo la massima solidarietà e affetto nei confronti del papà di Giulia ed Elena, da padre quale sono, temo che si faccia dei sensi di colpa per non aver capito che razza di persona frequentasse la figlia, ma spero vivamente non sia così.

Grazie per l'attenzione.
Fulvio Magni
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