Merate: centinaia invadono il centro per il flash mob contro la violenza sulle donne. Musica e pensieri per dire “Ora basta”
Una piazza così affollata di persone era da tempo che non la si vedeva.
Questa mattina, complice probabilmente gli eventi tragici delle ultime settimana, diverse centinaia di cittadini sono scese in piazza e hanno raccolto l'invito del gruppo “Ora basta” a prendere parte al flash mob contro la violenza sulle donne.
La manifestazione, che cade proprio nella giornata internazionale dedicata a questo tema, è stata molto semplice e curata. Un lungo striscione rosso nel cannocchiale via Baslini con la scritta “Ora basta”, due ali di folla (tra cui anche gli studenti di Agnesi di Viganò) di nero vestite con fiocchetti rossi al braccio e a fare da sottofondo la musica che ha scandito la marcia sino al castello.
Qui una giovane ballerina, imprigionata in una rete arancione, ha reso plastico il senso di soffocamento, angoscia, costrizione che vivono le donne vittime di violenza.
Il lungo corteo è poi ripartito verso piazza degli Eroi dove nella rete sono stati messi tanti pensieri scritti a mano sui biglietti. Applausi, tintinnio di campanelle e un urlo finale: “Ora basta”.
Questa mattina, complice probabilmente gli eventi tragici delle ultime settimana, diverse centinaia di cittadini sono scese in piazza e hanno raccolto l'invito del gruppo “Ora basta” a prendere parte al flash mob contro la violenza sulle donne.
Presenti la consigliera Greta Ghezzi e l'assessore Franca Maggioni (in foto) unitamente ai capigruppo Alessandro Vanotti e Aldo Castelli e alla consigliera Patrizia Riva
La manifestazione, che cade proprio nella giornata internazionale dedicata a questo tema, è stata molto semplice e curata. Un lungo striscione rosso nel cannocchiale via Baslini con la scritta “Ora basta”, due ali di folla (tra cui anche gli studenti di Agnesi di Viganò) di nero vestite con fiocchetti rossi al braccio e a fare da sottofondo la musica che ha scandito la marcia sino al castello.
Qui una giovane ballerina, imprigionata in una rete arancione, ha reso plastico il senso di soffocamento, angoscia, costrizione che vivono le donne vittime di violenza.
Il lungo corteo è poi ripartito verso piazza degli Eroi dove nella rete sono stati messi tanti pensieri scritti a mano sui biglietti. Applausi, tintinnio di campanelle e un urlo finale: “Ora basta”.
S.V.