Merate: restituiti i sacchi alla donna che dorme in piazza
Non passa giorno che la sgangherata amministrazione comunale di Merate non dia il peggio di sé. E il più delle volte all’insaputa di qualcuno che invece dovrebbe sapere. Tre esempi. Per presentare il calendario eventi natalizi e il progetto luminarie si pensa a una conferenza stampa congiunta tra gli assessori alla Cultura, al commercio e la proloco. Ma a convocarla è solo quest’ultima. Il Vice sindaco l’apprende dai giornali. Anche l’affidamento dell’incarico di comunicazione istituzionale avviene all’insaputa di alcuni assessori, come fosse una iniziativa della sola segretaria comunale per quanto verosimilmente sia attribuibile al sindaco.
E oggi, terzo esempio, la sceneggiata del ritiro dei sacchi. Come abbiamo già raccontato qualche ora fa, verso le 11 di questa mattina due vigili urbani arrivano in piazza Prinetti e, di fatto, “prelevano” i sacchi della donna di colore che da mesi dorme sulla panchina di pietra. I sacchi contengono oltre a oggetti personali, coperte e un sacco a pelo. La donna non si vede per l’intera giornata ma nel tardo pomeriggio prende i cartoni che stende sulla gelida pietra con l’evidente intenzione di trascorrere la notte anche senza alcun riparo. Avvertita dell’assurda circostanza l’assessore ai servizi alla persona dice di non saperne nulla. Il prelievo è avvenuto a sua insaputa. L’intera vicenda è ignota anche al vice sindaco Procopio. Eppure qualcuno avrà ordinati ai vigili di operare la rimozione. Ma la farsa è dietro l’angolo. Poco prima delle diciannove una seconda pattuglia di vigili, sempre a bordo della “balena” si presenta in piazza Prinetti e rimette i sacchi portati via dai colleghi la mattina, al loro posto. La donna, che era stata allontanata una mezzora prima da altri agenti, torna sul posto e riprende la roba di sua proprietà.
Ora dorme dentro il sacco a pelo. Ma è possibile rimediare figure così meschine? E’ un dovere dell’Amministrazione comunale far sapere chi ha ordinato il “prelievo” dei sacchi, salvo poi accorgersi che forse non era del tutto legale. Perché chi ha ordinato l’operazione deve lasciare l’incarico. Qualunque esso sia. La serietà di una Istituzione come il Comune non può essere pregiudicata da iniziative sconsiderate.
E oggi, terzo esempio, la sceneggiata del ritiro dei sacchi. Come abbiamo già raccontato qualche ora fa, verso le 11 di questa mattina due vigili urbani arrivano in piazza Prinetti e, di fatto, “prelevano” i sacchi della donna di colore che da mesi dorme sulla panchina di pietra. I sacchi contengono oltre a oggetti personali, coperte e un sacco a pelo. La donna non si vede per l’intera giornata ma nel tardo pomeriggio prende i cartoni che stende sulla gelida pietra con l’evidente intenzione di trascorrere la notte anche senza alcun riparo. Avvertita dell’assurda circostanza l’assessore ai servizi alla persona dice di non saperne nulla. Il prelievo è avvenuto a sua insaputa. L’intera vicenda è ignota anche al vice sindaco Procopio. Eppure qualcuno avrà ordinati ai vigili di operare la rimozione. Ma la farsa è dietro l’angolo. Poco prima delle diciannove una seconda pattuglia di vigili, sempre a bordo della “balena” si presenta in piazza Prinetti e rimette i sacchi portati via dai colleghi la mattina, al loro posto. La donna, che era stata allontanata una mezzora prima da altri agenti, torna sul posto e riprende la roba di sua proprietà.
Ora dorme dentro il sacco a pelo. Ma è possibile rimediare figure così meschine? E’ un dovere dell’Amministrazione comunale far sapere chi ha ordinato il “prelievo” dei sacchi, salvo poi accorgersi che forse non era del tutto legale. Perché chi ha ordinato l’operazione deve lasciare l’incarico. Qualunque esso sia. La serietà di una Istituzione come il Comune non può essere pregiudicata da iniziative sconsiderate.