Merate: con "Ora Basta" la lettura del libro A. Nafisi leggere Lolita a Teheran
I romanzi non sono solo romanzi. Lo sa bene Azar Nafisi, iraniana, scrittrice e professoressa di letteratura, costretta ad abbandonare l'università a causa delle restrizioni imposte dalla Repubblica islamica. Le pressioni esercitate sulle lezioni e sulla vita privata spingono l'autrice a trasformare il proprio salotto in un baluardo di resistenza e la letteratura in un faro, attraverso cui esplorare e comprendere la propria condizione in una realtà limitante e opprimente.
Per non abbandonare totalmente l'insegnamento, ogni giovedì mattina, in casa propria, Nafisi propone un seminario di letteratura a sette studentesse. Da questa esperienza nel 2003 nascerà un libro dal titolo decisamente evocativo, “Leggere Lolita a Teheran”, best seller di denuncia a tutti i regimi totalitari e alla condizione della donna nella repubblica islamica.
Nella serata di sabato 18 novembre presso l’auditorium comunale di Merate, nell'ambito della rassegna "Ora basta!", l’attrice e attivista di Amnesty International Cinzia Spanò, accompagnata dalla violinista Marta Pistocchi, ha prestato la propria voce all’autrice, leggendo alcuni estratti del romanzo.
Il reading proposto da Cinzia Spanò si inserisce in questo solco di testimonianza e ribellione, offrendo uno spazio per la riflessione che va oltre la condizione della donna in Iran. Spanò è magnetica sul palco. La sua voce occupa ogni angolo della sala – e del cuore di chi ascolta – apre una crepa sull’ipocrisia del regime di Teheran, insinuandosi in ognuno di noi.
Cristina Mazza
Al termine dell'emozionante reading, Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia, ha portato la sua testimonianza, approfondendo le proteste delle donne e della popolazione iraniana, ribadendo l'impegno di Amnesty a fianco delle vittime della repressione.
Alba Bonetti
Bonetti ha fatto il punto sulla delicata situazione in Iran, evidenziando le criticità e l'importanza di continuare a sostenere la lotta per i diritti umani in quel Paese. Nell'autunno del 2022 l’Iran ha visto scendere in piazza le donne dopo la tragica morte di Mahsa Amini. Il suo decesso, avvenuto dopo un arresto per la mancata osservanza del velo, ha scosso il Paese, scatenando una serie di proteste che hanno unito la popolazione in nome della libertà individuale.
A poche ore dal ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin e a pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si è affrontato anche il tema del femminicidio. Sono state 102 le donne uccise durante il 2023 e – come sottolinea Bonetti – “molto probabilmente altre 12 verranno uccise entro fine anno. È più facile prevedere un femminicidio di un terremoto: in Italia, infatti, vengono uccise in media due donne a settimana". Bonetti ribadisce come il problema della violenza sulle donne sia aggravato dal silenzio e dall'indifferenza dei tanti uomini per bene che, pur estranei a comportamenti di tipo violento, non decidono di prendere posizione.