Cernusco, Toto: le frasi fatte colmano il vuoto del sapere
La modesta qualità dei sindaci in carica – anche se molti hanno approvato turandosi il naso – è la frase riportata nel documento congiunto sottoscritto da tutti i primi cittadini del meratese-casatese che dice così: “Si dà mandato al sindaco di farsi portatore degli interessi dei cittadini e del territorio in ordine al futuro del presidio ospedaliero”.
Ma scusate signori sindaci, per scrivere una ovvietà, anzi un dovere primo e preciso come quello di farsi portavoce degli interessi dei cittadini e del territorio in ordine al futuro del presidio ospedaliero San Leopoldo Mandic c’era bisogno di un’assemblea?
O con ciò si ammette che sinora dei problemi del Mandic non è fregato niente a nessuno o quanto meno alla maggioranza dei primi cittadini?
Propendiamo per questa seconda ipotesi e prendiamo spunto proprio dal dibattito in Consiglio comunale dove il sindaco Gennaro Toto – diventato suo malgrado famoso per aver affermato che la Psichiatria è tuttora aperta mentre in realtà come tutti sanno – tranne lui – è chiusa dal 2020 e mai riaprirà – si è lasciato andare a facezie da far rizzare i capelli in testa. Ad esempio come si può affermare – dice lui alla minoranza che ha presentato la mozione trasversale scritta il 19 ottobre a Missaglia – “…la totale mancanza di dialogo e di confronto con la direzione generale dell’ASST di Lecco”? Beh intanto perché è lo stesso Dg Paolo Favini a affermare che lui non deve alcuna spiegazione al territorio, risponde solo alla Regione. E poi, se pensa diversamente, Toto abbia la bontà di raccontare quando ha avuto un dialogo e un confronto con i vertici dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Lecco (evitiamo l’acronimo non che il Sindaco si confonda).
La verità resta una sola e incontrovertibile: chi ha scritto la mozione del 19 ottobre – esponenti del centrosinistra e del centrodestra tra cui ben tre ex sindaci di Merate tutti di area Lega-Forza Italia – ha competenza e conoscenza e non si è fatto condizionare dall’appartenenza. Tanto è vero che questa mozione a Casatenovo è stata approvata all’unanimità con un discorso di altissimo spessore tecnico da parte del sindaco dottor Filippo Galbiati.
Ecco, Gennaro Toto, anziché dare retta alle sirene lecchesi avrebbe dovuto ascoltare e riascoltare l’intervento del Direttore della Medicina d’Urgenza dell’ospedale Niguarda di Milano. Avrebbe sicuramente imparato qualcosa. E evitato luoghi comuni e frasi fatte, mandate a memoria per colmare il clamoroso vuoto di conoscenza della materia.
Ma scusate signori sindaci, per scrivere una ovvietà, anzi un dovere primo e preciso come quello di farsi portavoce degli interessi dei cittadini e del territorio in ordine al futuro del presidio ospedaliero San Leopoldo Mandic c’era bisogno di un’assemblea?
O con ciò si ammette che sinora dei problemi del Mandic non è fregato niente a nessuno o quanto meno alla maggioranza dei primi cittadini?
Propendiamo per questa seconda ipotesi e prendiamo spunto proprio dal dibattito in Consiglio comunale dove il sindaco Gennaro Toto – diventato suo malgrado famoso per aver affermato che la Psichiatria è tuttora aperta mentre in realtà come tutti sanno – tranne lui – è chiusa dal 2020 e mai riaprirà – si è lasciato andare a facezie da far rizzare i capelli in testa. Ad esempio come si può affermare – dice lui alla minoranza che ha presentato la mozione trasversale scritta il 19 ottobre a Missaglia – “…la totale mancanza di dialogo e di confronto con la direzione generale dell’ASST di Lecco”? Beh intanto perché è lo stesso Dg Paolo Favini a affermare che lui non deve alcuna spiegazione al territorio, risponde solo alla Regione. E poi, se pensa diversamente, Toto abbia la bontà di raccontare quando ha avuto un dialogo e un confronto con i vertici dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Lecco (evitiamo l’acronimo non che il Sindaco si confonda).
La verità resta una sola e incontrovertibile: chi ha scritto la mozione del 19 ottobre – esponenti del centrosinistra e del centrodestra tra cui ben tre ex sindaci di Merate tutti di area Lega-Forza Italia – ha competenza e conoscenza e non si è fatto condizionare dall’appartenenza. Tanto è vero che questa mozione a Casatenovo è stata approvata all’unanimità con un discorso di altissimo spessore tecnico da parte del sindaco dottor Filippo Galbiati.
Ecco, Gennaro Toto, anziché dare retta alle sirene lecchesi avrebbe dovuto ascoltare e riascoltare l’intervento del Direttore della Medicina d’Urgenza dell’ospedale Niguarda di Milano. Avrebbe sicuramente imparato qualcosa. E evitato luoghi comuni e frasi fatte, mandate a memoria per colmare il clamoroso vuoto di conoscenza della materia.
C.B.