Cernusco, Mandic: due testi IFNC approva il più blando

Hanno scaturito qualche botta e risposta le due mozioni sul Mandic a Cernusco Lombardone. I primi a presentare la mozione erano stati i consiglieri di minoranza di UPAI, portando il testo promosso dal PD e da ex sindaci di Merate di varia provenienza politica ed illustrato pubblicamente alla presenza dei presidenti delle due Conferenze dei sindaci del Meratese e del Casatese. A convocazione del Consiglio comunale già avvenuta, l’ordine del giorno è stato integrato con una seconda mozione, questa volta chiesta dal gruppo di maggioranza. Questa seconda mozione è figlia del documento condiviso dai sindaci del territorio, dopo che il manipolo dei sindaci di centro-destra aveva posto il veto sulla prima versione. I sindaci che hanno come mentore il consigliere regionale Mauro Piazza – per lungo tempo negazionista sui problemi dell’ospedale di Merate – hanno sostenuto di non essere stati messi al corrente del primo tavolo di lavoro.
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Le consigliere di minoranza Valeria Pirovano, Samantha Brusadelli e Simona Limonta

Il sindaco Gennaro Toto ha sùbito esordito chiedendo alla minoranza di centro-sinistra di ritirare la mozione, per esprimersi solo sul testo già sottoscritto da tutti i sindaci del territorio. La proposta è stata rispedita al mittente. La consigliera Simona Limonta ha affermato che il documento da loro sposato sia più efficace ed incisivo. “Come può essere più efficace se solo una parte del territorio lo condivide. La vostra mozione non dimostra l’attaccamento all’ospedale, ma solo la volontà di porre una bandierina” ha sentenziato il primo cittadino.

Toto ha criticato il passaggio in cui si riferisce della “totale mancanza di dialogo e di confronto con la direzione generale della ASST di Lecco”. “Come motivate questa frase? Non corrisponde al vero”. È intervenuta per la minoranza la consigliera Samantha Brusadelli che ha ricordato come la mozione sia stata condivisa dai presidenti della Conferenza dei sindaci e da alti esponenti politici del territorio. Di altro avviso Toto, secondo cui dietro alla mozione ci sono stati “sindaci ed ex sindaci praticamente di una area politica”. E ha rincarato ancora: “Nessuno dei sindaci è stato invitato e i presidenti delle Conferenze dei sindaci non hanno condiviso il lavoro, motivo per cui poi è stato fatto un ulteriore tavolo dei sindaci”. Per Gennaro Toto avrebbe più forza la mozione sostenuta da IFNC, salutando già come un successo l’incontro promesso dall’assessore regionale Bertolaso. Ha infine rassicurato che il Mandic non è a rischio chiusura.

A nulla è servita la richiesta della minoranza di concentrarsi sul contenuto della loro mozione, anziché anticipare il dibattito sull’altra o fare la conta di chi sostenga la prima o la seconda versione. La mozione della minoranza non è passata. Il gruppo di maggioranza si è monoliticamente espresso con l’astensione, mentre UPAI e la consigliera Daniela Fiocchi hanno votato a favore.

Sulla seconda mozione l’opposizione è entrata dritta nel merito sul deliberato, chiedendo un emendamento. Ha posto un faro sul mandato che il Consiglio conferisce al sindaco. Un generico “farsi portatore degli interessi dei cittadini e del territorio in ordine al futuro del presidio ospedaliero”, mentre viene chiesto “in particolar modo vigilare sull'operato dei Presidenti delle Conferenze dei Sindaci del Meratese e Casatese”. La minoranza ha trovato inopportuna da un punto di vista istituzionale la richiesta di vigilare sui presidenti delle Conferenze dei sindaci. È stato poi evidenziato che per Cernusco risulti ancora più paradossale in quanto il sindaco Toto riveste il ruolo di vice presidente dell’organismo politico sovralocale e dunque fa parte della Presidenza. È stato quindi chiesto di sostituire il verbo “vigilare” con “supportare”.
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Un po’ in difficoltà, Toto ha cercato di difendere l’espressione utilizzata, sostenendo che il riferimento non era ai due presidenti, ma alle due Conferenze. Ha trovato l’emendamento superfluo, anche perché il testo è stato condiviso da tutti sindaci al di là delle appartenenze politiche. Ha poi divagato affermando che il dialogo con la Regione non vada imposto, ma suggerito in forma di un supporto. La minoranza lo ha richiamato all’oggetto dell’emendamento e il sindaco ha trovato ovvio di essere a supporto del presidente. A fare da mediatore è stato il capogruppo di IFNC Gerardo Biella che ha proposto di evitare la sostituzione della parola “vigilare”, ma di integrare la formulazione con il termine “supportare”. Alla minoranza è andata bene la soluzione trovata da Biella, nonostante la consigliera Simona Limonta abbia tentato di eliminare il verbo presente nel testo.

La mozione di IFNC emendata ha ottenuto l’unanimità. Brusadelli ha tuttavia ribadito che la “prima versione della mozione, elaborata da autorevoli esponenti politici del territorio di differente appartenenza politica, ci è sembrata più incisiva. Per questo motivo abbiamo prima chiesto che fosse comunque letta e messa ai voti”. Per UPAI con questo testo si chiede “in modo blando un incontro con l’assessore regionale al Welfare per creare un non meglio definito ‘laboratorio di sperimentazione’”.  Un Passo Avanti Insieme ha motivato il voto a favore: usare ogni mezzo per agire a tutela del Mandic. “Noi crediamo che l’urgenza sia ripristinare al più presto i servizi e i reparti attualmente chiusi ed evitare che si riduca l’attività di altri reparti. Sarebbe opportuno prima salvaguardare e non distruggere quel che c’è e poi prendersi il tempo per ridisegnare l’assetto sanitario che certamente riguarda tutta la Regione” ha concluso la minoranza nella dichiarazione di voto.
M.P.
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