Saints Pagnano: parola al capitano
Parliamo oggi con il capitano dei Saints: Marco Personeni.
Dopo il successo nel derby col Lecco, sabato è arrivata una sconfitta nella trasferta sarda contro il Leonardo, quali sono state le differenze tra le vostre due prestazioni?
“Abbiamo fatto due buone prestazioni; in particolare, quella contro il lecco è stata la migliore della stagione.
Nel derby siamo stati eccellenti nei duelli individuali in fase di non possesso, a livello fisico, tattico e di concentrazione.
Contro il Leonardo, nonostante l'assenza del fattore casa, abbiamo mantenuto lo stesso approccio aggressivo gestendo però male i vari momenti della partita; era una squadra molto solida che non ci ha concesso quasi nulla, perdendo pochissime palle e mettendo in difficoltà la nostra difesa, unita e capace di soffrire ma spesso in ritardo e mal scaglionata.
In entrambe le gare abbiamo certamente fatto troppi errori negli ultimi 10 metri, non come scelte, ma a livello tecnico, tra passaggi e tiri in porta”.
Questo è il tuo primo anno come capitano dei Saints, come vivi questo tuo ruolo?
“Con responsabilità, dato che coincide con il massimo livello di competizione che affronta la società nella sua storia e con il piacere di essere in sinergia con squadra, staff e dirigenza.
Inoltre quest'anno sono cambiati diversi giocatori, affinché si crei un'unione d'intenti non è sufficiente essere squadra nei ruoli, ma anche negli atteggiamenti e nelle relazioni tra compagni, e in questo sono particolarmente coinvolto”.
Dopo il successo nel derby col Lecco, sabato è arrivata una sconfitta nella trasferta sarda contro il Leonardo, quali sono state le differenze tra le vostre due prestazioni?
“Abbiamo fatto due buone prestazioni; in particolare, quella contro il lecco è stata la migliore della stagione.
Nel derby siamo stati eccellenti nei duelli individuali in fase di non possesso, a livello fisico, tattico e di concentrazione.
Contro il Leonardo, nonostante l'assenza del fattore casa, abbiamo mantenuto lo stesso approccio aggressivo gestendo però male i vari momenti della partita; era una squadra molto solida che non ci ha concesso quasi nulla, perdendo pochissime palle e mettendo in difficoltà la nostra difesa, unita e capace di soffrire ma spesso in ritardo e mal scaglionata.
In entrambe le gare abbiamo certamente fatto troppi errori negli ultimi 10 metri, non come scelte, ma a livello tecnico, tra passaggi e tiri in porta”.
Questo è il tuo primo anno come capitano dei Saints, come vivi questo tuo ruolo?
“Con responsabilità, dato che coincide con il massimo livello di competizione che affronta la società nella sua storia e con il piacere di essere in sinergia con squadra, staff e dirigenza.
Inoltre quest'anno sono cambiati diversi giocatori, affinché si crei un'unione d'intenti non è sufficiente essere squadra nei ruoli, ma anche negli atteggiamenti e nelle relazioni tra compagni, e in questo sono particolarmente coinvolto”.