Caso Italcementi: sindaci esclusi dalla conferenza dei Servizi. Comitati indignati

La Provincia di Bergamo e gli enti deputati alla tutela della salute “asfaltano”, con il calcestruzzo Italcementi, il diritto dei cittadini a veder riconosciute le proprie istanze.

Provincia di Bergamo, ARPA, ATS Bergamo e Monza Brianza “sorde” alle richieste dei cittadini.

I Sindaci esclusi dalla Conferenza dei Servizi.
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Si è chiuso il 7 novembre u.s. in sede di Conferenza dei Servizi il procedimento di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) avviato dalla Provincia di Bergamo a seguito della richiesta avanzata 9 anni fa (ottobre 2024) dallo stabilimento HEIDELBERG MATERIALS ITALIA CEMENTI S.p.A. (più noto come “Italcementi”), di Calusco d’Adda (BG).

Ricordiamo che la richiesta di Italcementi consisteva in TRIPLICARE il quantitativo di RIFIUTI (il cosiddetto “CSS”- Combustibile Solido Secondario) bruciati presso lo stabilimento di Calusco d’Adda e in particolare:

-          L’incremento da 30.000 a 110.000 t/anno del quantitativo di combustibili (CSS) da utilizzare nel forno di cottura del clinker in parziale sostituzione dei combustibili fossili convenzionali;

-          La diversificazione delle tipologie di rifiuti CSS utilizzabili. (…) Italcementi chiede di utilizzare rifiuti costituiti da: plastiche e gomme, pneumatici finemente triturati, coriandolo di matrice plastica, biomasse legnose, fanghi biologici essiccati, fanghi dal trattamento biologico delle acque reflue industriali essiccati, fanghi da altri trattamenti di acque reflue industriali essiccati; (…)

 
Nonostante:

-       l’impianto Italcementi (industria insalubre di prima classe) si trovi già in una delle zone più inquinate d’Italia e in pieno centro abitato,

-       le drammatiche informazioni già disponibili sullo stato di salute dei cittadini residenti in zona (tumori allo stomaco negli uomini + 20%, mesotelioma negli uomini +42%, linfoma non Hodgkin in entrambi i sessi +40%, carcinoma mammario + 87%) (dati ATS 2012 e 2016),

-       le oltre 10.000 firme raccolte per chiedere un’ indagine epidemiologica indipendente ante operam;

-       nello studio epidemiologico prodotto dalla stessa Italcementi non compaiano dati essenziali e aggiornati di ordine sanitario,

-       lo studio epidemiologico di Italcementi non si conformi allo spirito delle linee guida regionali e nazionali,

-       in Lombardia siano già presenti 13 inceneritori e 3 cementifici che praticano la combustione di rifiuti,

 
la Provincia di Bergamo, ARPA e le ATS Bergamo e Monza Brianza hanno concesso il nullaosta di compatibilità ambientale alla richiesta fatta dalla ditta nel lontano 2014.

 
Con l' approvazione del provvedimento, Italcementi diviene, a tutti gli effetti, il quarto inceneritore di rifiuti della Provincia di Bergamo nella quale sono già attivi gli impianti di Bergamo, Dalmine e Filago : un caso unico in Italia e in Europa!

VERGOGNA!!!!


La decisione assunta dalla Provincia di Bergamo rappresenta una forzatura inaccettabile e ci lascia fortemente indignati poiché, mentre la legislazione riconosce e favorisce la partecipazione dei cittadini a decisioni su questioni di interesse pubblico, sembra evidente che alla loro opinione, per quanto documentata e sorretta da precisi riferimenti scientifici e normativi, venga attribuita ben poca importanza, con buona pace della democrazia partecipata, vessillo di tante forze politiche.

 
A breve i comitati organizzeranno iniziative per informare e coinvolgere sul tema la cittadinanza tutta.

 
Per il testo integrale del Comunicato Stampa CLICCA QUI
Per le osservazioni e richieste del Comitato La Nostra Aria, Rete Rifiuti Zero Lombardia CLICCA QUI
 

 

Per contatti e informazioni:       comitatolna@gmail.com   -   rifiutizeromerate@gmail.com

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Comunicato Stampa Comitato La Nostra Aria e Rete Rifiuti Zero Lombardia
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