Alla signora Ivonne
Cara signora Ivonne, come non comprendere le sue sensibili e un po' amare considerazioni.
Spero però che lei, visto che non ci conosciamo, non si riferisca a me quando parla di ipocrisia di alcuni comportamenti purtroppo diffusi. E se mi conoscesse potrebbe semmai costatare il contrario.
Mi permetta però di aggiungere brevemente anche queste altre pur sempre opinabili mie valutazioni:
Forse quello che ho scritto sulla terribile situazione Israelo-Palestinese, frutto di approfondimenti e confronti valutativi che possiamo fare tutti, ha la stessa matrice di quanto lei purtroppo giustamente evidenzia nella vita quotidiana.
Io non ho studiato più di lei e non posseggo saperi assoluti, mi sembra però che alla base di quello stravolgimento che registriamo un po' tutti in questo mondo che spesso gira a rovescio (di cui peraltro ho più volte cercato di descrivere alcuni aspetti contraddittori in altri miei scritti) ci sia il graduale smarrimento proprio di quel senso di umanità che anche a lei risulta così stridente.
I morti che rischiano di non fare più notizia (o, all'inverso, producono strumentalmente “ascolti” nella “tv del pianto”, questa sì un po' ipocrita...) riguardano sia i casi da lei citati ma anche e soprattutto, viste le enormi atroci sproporzioni , quelli israeliani del 7 Ottobre e quelli palestinesi in continua enorme crescita a Gaza.
L'antidoto a tutto ciò è affidato ad ognuno di noi, secondo le proprie sensibilità, sia per quanto riguarda la vita di tutti i giorni sia nel far crescere dentro di noi una consapevolezza che ciò che succede nel mondo ci può e ci deve riguardare.
Certo l'avere una doverosa attenzione per entrambe le interconnesse dimensione rappresenta un indicatore di coerente umanità.
Un caro saluto
PS. Mi accorgo solo ora che il solito fantomatico sig. Emilio, per l'ennesima volta affibbia appartenenze gratuite anche al sottoscritto. Vede, cara signora Ivonne come si finisce con l'attribuire ad altri la propria lente deformante? Anche questa è una forma diffusa di ipocrisia.
Spero però che lei, visto che non ci conosciamo, non si riferisca a me quando parla di ipocrisia di alcuni comportamenti purtroppo diffusi. E se mi conoscesse potrebbe semmai costatare il contrario.
Mi permetta però di aggiungere brevemente anche queste altre pur sempre opinabili mie valutazioni:
Forse quello che ho scritto sulla terribile situazione Israelo-Palestinese, frutto di approfondimenti e confronti valutativi che possiamo fare tutti, ha la stessa matrice di quanto lei purtroppo giustamente evidenzia nella vita quotidiana.
Io non ho studiato più di lei e non posseggo saperi assoluti, mi sembra però che alla base di quello stravolgimento che registriamo un po' tutti in questo mondo che spesso gira a rovescio (di cui peraltro ho più volte cercato di descrivere alcuni aspetti contraddittori in altri miei scritti) ci sia il graduale smarrimento proprio di quel senso di umanità che anche a lei risulta così stridente.
I morti che rischiano di non fare più notizia (o, all'inverso, producono strumentalmente “ascolti” nella “tv del pianto”, questa sì un po' ipocrita...) riguardano sia i casi da lei citati ma anche e soprattutto, viste le enormi atroci sproporzioni , quelli israeliani del 7 Ottobre e quelli palestinesi in continua enorme crescita a Gaza.
L'antidoto a tutto ciò è affidato ad ognuno di noi, secondo le proprie sensibilità, sia per quanto riguarda la vita di tutti i giorni sia nel far crescere dentro di noi una consapevolezza che ciò che succede nel mondo ci può e ci deve riguardare.
Certo l'avere una doverosa attenzione per entrambe le interconnesse dimensione rappresenta un indicatore di coerente umanità.
Un caro saluto
PS. Mi accorgo solo ora che il solito fantomatico sig. Emilio, per l'ennesima volta affibbia appartenenze gratuite anche al sottoscritto. Vede, cara signora Ivonne come si finisce con l'attribuire ad altri la propria lente deformante? Anche questa è una forma diffusa di ipocrisia.
Germano Bosisio