Mandic: documento unitario. La solita 'aria fritta' nulla a che vedere con la Mozione
L'assessore regionale al welfare Guido Bertolaso, in collegamento video con l'assemblea dei medici lecchesi, questa mattina, sabato 11 novembre, ha assicurato che riceverà i sindaci del meratese-casatese per sentire critiche e proposte sul presente e sul futuro del San Leopoldo Mandic. Il comunicato, diffuso dal sottosegretario Mauro Piazza, conferma genericamente l'esistenza di problematiche che riguardano moltissimi presidi lombardi di media dimensione e prende atto della necessità assoluta di ridurre il numero dei gettonisti in corsia.
Dal canto loro i sindaci, dopo l'ennesima riunione per raggiungere una unitarietà hanno redatto un documento che parte dalle origini dell'ospedale di Merate e arriva ai giorni nostri con una leggerezza tipica di chi cammina sulle uova. Che significa dover evitare qualsiasi polemica verso la Regione e verso l'attuale Direzione strategica per non irritare i sindaci di centrodestra i quali, evidentemente, continuano ad anteporre le ragioni di appartenenza politica al valore inestimabile da difendere del presidio ospedaliero.
La mediazione ha prodotto un documento che poco ha a che fare con il testo della mozione scritta da amministratori e cittadini sensibili al problema il 19 ottobre a Missaglia, sinora approvata dai Consigli comunali di Casatenovo e Paderno (centrosinistra) e bocciato da quello di Olgiate Molgora (centrodestra).
Servirà ben altro che quattro chiacchiere con Bertolaso per rilanciare l'attività del Mandic. Del resto, qualcuno ricorderà, in un documento dello scorso anno i sindaci chiedevano colloquio all'Assessore regionale per discutere i contenuti del Poas, il Piano organizzativo Aziendale Strategico. Peccato - non se ne erano accorti - che il Piano era già stato approvato sia dalla Direzione dell'Asst Lecco sia, addirittura, dalla Giunta regionale.
CLICCA QUI per il documento unitario
Dal canto loro i sindaci, dopo l'ennesima riunione per raggiungere una unitarietà hanno redatto un documento che parte dalle origini dell'ospedale di Merate e arriva ai giorni nostri con una leggerezza tipica di chi cammina sulle uova. Che significa dover evitare qualsiasi polemica verso la Regione e verso l'attuale Direzione strategica per non irritare i sindaci di centrodestra i quali, evidentemente, continuano ad anteporre le ragioni di appartenenza politica al valore inestimabile da difendere del presidio ospedaliero.
La mediazione ha prodotto un documento che poco ha a che fare con il testo della mozione scritta da amministratori e cittadini sensibili al problema il 19 ottobre a Missaglia, sinora approvata dai Consigli comunali di Casatenovo e Paderno (centrosinistra) e bocciato da quello di Olgiate Molgora (centrodestra).
Servirà ben altro che quattro chiacchiere con Bertolaso per rilanciare l'attività del Mandic. Del resto, qualcuno ricorderà, in un documento dello scorso anno i sindaci chiedevano colloquio all'Assessore regionale per discutere i contenuti del Poas, il Piano organizzativo Aziendale Strategico. Peccato - non se ne erano accorti - che il Piano era già stato approvato sia dalla Direzione dell'Asst Lecco sia, addirittura, dalla Giunta regionale.
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(LECCO, 11 novembre) ‘’Intervenendo in videocollegamento al convegno “LA SALUTE SU... QUEL RAMO DEL LAGO...”, organizzato in occasione del 30° Anniversario della costituzione dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Lecco e del 150° Anniversario della morte di Alessandro Manzoni, l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha illustrato le sfide future che attendono la sanità lombarda, soffermandosi anche sulle peculiarità del territorio lecchese.
L’assessore Bertolaso ha evidenziato che sul territorio persistono alcune criticità, purtroppo comuni anche ad altre aree della Lombardia e d’Italia: “La problematica delle risorse umane è uno dei punti su cui dobbiamo mettere maggiore impegno, come ha sottolineato anche il Presidente dell’Ordine dei medici di Lecco, Pierfranco Ravizza, presentando i dati sui professionisti. Ci stiamo spendendo moltissimo su questo fronte e vorremmo arrivare presto a eliminare il ricorso ai “gettonisti”. Purtroppo, alcune realtà ospedaliere di questo territorio, come l’ospedale di Merate, risentono particolarmente della carenza di personale e dobbiamo fare in modo che invece tornino a essere attrattive dal punto di vista professionale. Poniamo particolare attenzione sull’ospedale Mandic: è mia intenzione, nei prossimi giorni, incontrare proprio i sindaci del casatese e del meratese per ascoltare le loro proposte e lavorare insieme sul futuro di questa struttura”.