La scuola viaggia su chat di WA

Gentile Direttore,

Abuso dello spazio che ogni tanto mi lasciate qui su MOL perchè al 7 di Novembre sono già giunto alla conclusione a cui giungo tutti gli anni, ma generalmente più tardi, ad inverno inoltrato aspettando la pausa scolastica estiva come il pellegrino nel deserto aspetta l’ oasi a cui abbeverarsi. La conclusione è banale quanto il mio pensiero (che infatti potrei tenermelo per me che nessuno me lo ha chiesto); e cioè che se un sociologo od un antropologo volessero veramente conoscere le ragioni del degrado totale della nostra società avrebbero il loro lavoro di ricerca enormemente facilitato dall’ accesso alle chat whatsapp dei gruppi scuola/oratorio/catechismo/sport su cui i genitori scambiano le loro “idee” su qualsiasi ambito della vita dei loro implumi pulcini da proteggere ad ogni costo dalle insidie della jungla urbana: la fatica, il lavoro, lo studio matto e disperatissimo. 

Io ovviamente, da assegnato maschio alla nascita ancorchè non sia più nè raccoglitore nè cacciatore, lascio che la femmina biologica del mio branco (e cioè mia moglie) faccia per me da filtro iscrivendo se stessa: immolandosi al compito di gestire questi input in entrata. Io kafkianamente sto alla finestra e leggo gli screenshot delle chat che lei, un po’ catarticamente ed un po’ sadicamente, mi inoltra.

Senza scomodare il defunto e magnifico Umberto Eco che spiegava bene a cosa servissero i social è impossibile non constatare che c’è un nutrito gruppo di persone in chat per cui la necessità di espellere dal proprio vuoto pneumatico qualsivoglia considerazione diviene una necessità quasi paragonabile a quando io, adolescente, mi trovavo davanti allo specchio con l’ acne: l’ atto osceno di sparare sebo sullo specchio diventava necessità indifferibile a salvicia funzione del mio aspetto di vaioloso ed appestato; così fanno sulla chat. Premetto che i nomi sono di fantasia, così come gli argomenti, non per proteggere l’ identità dell ignare mamme esposte da me al pubblico ludibrio (meglio: dalla mia codarda esposizione) ma per pura pietas Cristiana.

Scopriamo, in questo deep dive dei tempi moderni, che “Daria ” mamma di “Maicol” oggi ce l’ ha con la didattica digitale; che il figlio può stare incollato a youtube, twitch, fortnite, facebook, instagram e (magari) youporn ma se legge sul tablet chi era Carlo Magno gli va in palla la vista (nessun riferimento a riguardo a youporn) e gli parte una retinopatia che non ti dico, ci sono studi che lei ha letto su “mamminepancinepuntocom” che lo dimostrano in maniera incontrovertibile. A lei risponde coraggiosamente solidale “⭐️Stella⭐️” che è la mamma di Luce (e che nome vuoi dare a tua figlia se ti chiami Stella?) che è proprio d’ accordo, bisogna fare subito una rivolta al consiglio di istituto anche perchè il tablet si spegne alle 22 per volontà autocratica della scuola e se il figlio, che fa la seconda media, volesse ripassare alle 2:30 del mattino come fa? Ma che sistema è questo? Siamo in Democrazia o dittaturah?

Interviene “CaTiA” (ma voi lo capite il disastro delle telenovelas negli anni 70 ed 80 quando le mamme di queste sceglievano i nomi?) che è la mamma della secchia della classe che ribatte “no io nn vgl fare polemica ma la mia ragazza studia tranq. anke su tablet forse magari nn avete campo a casa vostra ma mi pare ingiusto penalizzare ki ha investito in fibra tornando tutti al cartaceo”. Non sia mai infatti, perchè c’è “Aurora - Save the Planet” che di stampare altra carta anche no e parte la documentata esposizione del fatto che solo per parlare del Sacco di Bisanzio su carta vanno giù otto pini in Svezia. A persona. E ci vorranno 80 anni per poterne parlare di nuovo (su carta, del sacco di Bisanzio) perchè tanto ci mette un pino a crescere e tanto lo sanno tutti che le foreste responsabilmente gestite è una bella operazione di marketing per togliere ossigeno al pianeta senza pagarne le conseguenze in termini di immagine: GrinnUasch si chiama. E poi, diciamocelo, che cazz ce ne frega del Sacco di Bisanzio che oggi abbiamo già quello rosa, quello rosso, quello blu e quello verde?

Insomma Direttore sono al 7 Novembre ed il sadismo di mia moglie nel girarmi gli screenshot mi ha già portato all’ esaurimento. Ogni anno arrivo al punto di dire alla moglie “senti dai il mio numero alla rappresentante che mi metta in chat, così entro, vado di napalm (perchè l’ odore del napalm al mattino profuma di vittoria) ed esco subito”; poi codardamente faccio qualcosa che di maschio alpha non ha proprio niente: mi siedo, guardo i miei figli che crescono e mi chiedo se mai si sposeranno che persona mi tireranno in casa, se lavoreranno con Carlotta, Scianel, Margot, Maicol e se riusciranno a rendere questa Italia meglio di come glie la abbiamo consegnata noi figli di prepensionati dopo 14 anni di contributi che continuiamo a votare gente impresentabile come noi, che se forse avessimo guardato dentro al Sacco di quel tale Bisanzio... O se magari abbia fatto male, ed invece di regalargli i libri di  Roald Dahl e portarli a vedere il piccolo principe non avrei fatto meglio a dotarli di una robusta connessione al digitale terrestre e parcheggiare anche loro davanti a "Pomeriggio 5" o “Amici” sicchè può darsi che si sentano un po’ soli negli anni a venire.

Al termine di questa riflessione è per me naturale attaccarmi alla bottiglia, sedermi a vedermi marcire la mela nel carapace o vomitare, al pari della mamma di Shantahl )ma non era un succo di frutta?), le mie considerazioni qui usando MOL come la chat di whatsapp dei genitori disperati.

Cari saluti

Antonio
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