I veri amici, non danno sempre ragione!
Che stà avvenendo in Israele da un mese a questa parte?
Con tutta l’umiltà necessaria, mi sento di esprimere con amarezza un marcato dissenso contro il Governo Netanyahu per il massacro in corso nella striscia di Gaza contro Hamas, dalla sciagurata tragedia da loro compiuta il 7 Ottobre, contro inerti cittadini israeliani, scatenando una vendetta spietata dell’esercito d’Israele, bombardamenti a tappeto, causando migliaia di vittime palestinesi.
Assistiamo impotenti a questo inaudito e spietato massacro deciso da Netanyahu, con il falso obbiettivo di sradicare i criminali di Hamas dalla Palestina, quando gli esiti e le conseguenze di questo inumano massacro, non farà altro che aumentare la loro funesta influenza, allontanando sempre più una soluzione politica del conflitto storico tra i due popoli.
Il Governo di estrema destra d’Israele con questa drammatica scelta errata si è macchiato di un crimine inumano che l’ha portato su posizioni indifendibili, condanne dalla comunità internazionale ma in primis proprio all’interno della stessa Israele, dai familiari dei cittadini sequestrati da Hamas, ma anche da ampi strati della popolazione ebraica d’Israele e della diaspora.
In molte sedi diplomatiche straniere sono state convocate le Ambasciate d’Israele per invitarle a cambiare rotta, alcune proprio hanno ritirato le loro rappresentanze, isolando e denunciando Israele ed il massacro in corso a Gaza, in tutte le capitali del mondo stanno avvenendo manifestazioni in solidarietà al popolo palestinese per il cessate il fuoco, ad oggi inascoltate da Netanyahu.
Il rischio è davvero grande, qualora continuasse questa mattanza indiscriminata che registra in grande parte i bambini tra le vittime innocenti, che il conflitto si estenda e coinvolga come in passato, le comunità arabe, a tutela di Israele ci sono gli USA alle loro tre porta aerei, si è aggiunto quale deterrenza anche un sommergibile atomico, ciò per rimarcare la inattaccabilità di Israele quale potenza nucleare.
Tuttavia la risposta risolutiva ancora una volta risiede nella diplomazia e nella politica, non certo nelle armi, la storia di 75 anni di occupazione indebita e progressiva dei territori palestinesi, richiede un soluzione non più rinviabile, con la determinazione anche di uno Stato per la Palestina a fianco d’Israele.
Affermare questi principi di riconoscimento reciproco, non è antisemitismo, molti ebrei dentro e fuori Israele si battono per questa soluzione, sarà difficile e complesso questo cammino ma è davvero l’unica soluzione che garantirà convivenza e sicurezza ai due popoli.
Diffidate dai “cattivi consiglieri” dagli “falsi amici” che sbandierano la stella di Davide, ma che nel loro DNA, hanno sempre seminato odio, paure e rivalità, per dividere e contrapporre le popolazioni, non certo per favorire la loro convivenza.