Merate: alzabandiera con gli studenti e le penne nere
Al termine del momento commemorativo del 4 novembre in Piazza Libertà, gli alunni delle classi terze dell’istituto Manzoni, insieme alla sezione degli Alpini di Merate, al sindaco Massimo Panzeri e all’assessore Franca Maggioni, si sono spostati al parco delle Rimembranze per scoprirne la storia e rendere omaggio ai caduti.
I ragazzi hanno assistito al rito dell’Alzabandiera, accompagnato dall’Inno d’Italia intonato da tutti i presenti, mentre tre di loro hanno collocato una corona d’alloro ai piedi del Monumento ai Caduti. Il professore Lorenzo Proserpio ha poi spiegato ai giovani l’importanza di questo parco situato nel cuore del paese, facendo intervenire direttamente i ragazzi in una riflessione sulla memoria.
Con una circolare del 27 dicembre 1922, Dario Lupi sollecitò tutti i Provveditori agli Studi affinché “le scolaresche d’Italia si facciano iniziatrici dell’attuazione di una idea nobilissima e pietosa: quella di creare in ogni città, in ogni paese, in ogni borgata, la Strada o il Parco della Rimembranza. Per ogni caduto nella grande guerra, dovrà essere piantato un albero”. Fu così che nacque questa area verde, grazie all’immediata installazione di alberi di tiglio, che oggi contano 102 anni, da parte degli alunni della scuola secondaria di primo grado. Ad ogni pianta è stata affissa una targhetta numerata corrispondente al nome di un soldato caduto, per ricordare perennemente il loro sacrificio per la patria. Un giardino dunque simboleggiante l’unità d’Italia e la libertà, ma che nel periodo fascista assunse il valore di volontà di combattere, per poi ritornare, con la fine del regime, al suo significato iniziale di pace e armonia, che ancora oggi deve essere mantenuto.
Gli studenti hanno poi analizzato tutti i monumenti eretti nel parco: il cannone, che in realtà è di artiglieria austro-ungarica, l’obelisco, la stele dedicata alle donne vittime di violenza e il Monumento ai Caduti.
I ragazzi hanno assistito al rito dell’Alzabandiera, accompagnato dall’Inno d’Italia intonato da tutti i presenti, mentre tre di loro hanno collocato una corona d’alloro ai piedi del Monumento ai Caduti. Il professore Lorenzo Proserpio ha poi spiegato ai giovani l’importanza di questo parco situato nel cuore del paese, facendo intervenire direttamente i ragazzi in una riflessione sulla memoria.
Con una circolare del 27 dicembre 1922, Dario Lupi sollecitò tutti i Provveditori agli Studi affinché “le scolaresche d’Italia si facciano iniziatrici dell’attuazione di una idea nobilissima e pietosa: quella di creare in ogni città, in ogni paese, in ogni borgata, la Strada o il Parco della Rimembranza. Per ogni caduto nella grande guerra, dovrà essere piantato un albero”. Fu così che nacque questa area verde, grazie all’immediata installazione di alberi di tiglio, che oggi contano 102 anni, da parte degli alunni della scuola secondaria di primo grado. Ad ogni pianta è stata affissa una targhetta numerata corrispondente al nome di un soldato caduto, per ricordare perennemente il loro sacrificio per la patria. Un giardino dunque simboleggiante l’unità d’Italia e la libertà, ma che nel periodo fascista assunse il valore di volontà di combattere, per poi ritornare, con la fine del regime, al suo significato iniziale di pace e armonia, che ancora oggi deve essere mantenuto.
Gli studenti hanno poi analizzato tutti i monumenti eretti nel parco: il cannone, che in realtà è di artiglieria austro-ungarica, l’obelisco, la stele dedicata alle donne vittime di violenza e il Monumento ai Caduti.
I.Bi.