Calco: il sindaco riflette sulle parole del Capo dello Stato

Si è tenuto un minuto di silenzio per le vittime delle recenti alluvioni che hanno colpito l’Italia durante la celebrazione del IV Novembre svoltasi a Calco la mattina di domenica 5 novembre, davanti alla chiesa parrocchiale del paese. La celebrazione è stata la seconda della giornata. Alle 8:30 infatti l’amministrazione comunale, insieme agli gruppo Alpini e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine hanno commemorato i caduti di fronte al monumento di Arlate. 

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A chiedere il minuto di silenzio è stato il sindaco Stefano Motta dopo il consueto rito di alzabandiera, la deposizione della corona di alloro sul monumento e il momento di raccoglimento in preghiera guidato da don Luigi Carrara, che ha benedetto il monumento. Quindi il primo cittadino ha preso parola, ringraziando i presenti e condividendo una riflessione. “La ricorrenza del IV novembre, giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è qui a ricordarci da un lato il compimento del sogno risorgimentale dell’Unità d’Italia, e dall’altra parte ci ricorda il prezzo pagato per raggiungere questo traguardo” ha detto, ricordando che non è stato un percorso semplice e che oggi ogni guerra andrebbe superata e archiviata. “Rispetto al passato però oggi abbiamo un’arma in più: è l’arma dell’Europa. Non è un caso che l’Europa sia stata costituita e costruita dal basso e che l’abbia costruita quella generazione che ha portato sulla propria carne le cicatrici di due devastanti conflitti mondiali”. 

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“Oggi – ha ripreso il sindaco Motta, – ci siamo un po’ abituati alla pace. Il presidente Mattarella, in un recente discorso, ci ha detto però che il Mondo è cambiato. Più che per il virus e la pandemia, ha detto, è cambiato in peggio per sciagurati comportamenti umani. Dopo decenni abbiamo compreso che la guerra è ancora possibile in Europa. Siamo precipitati in uno scenario di apprensione e preoccupazione che, come ha detto il Capo dello Stato, reclama un’Europa in grado di esercitare la sua influenza, che sia autorevole e soprattutto che sappia promuovere i valori positivi della pace e della costituzione”. 

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Ha preso parola quindi il capogruppo degli Alpini di Olgiate e Calco, Paolo Bonfanti, che ha riportato le parole del presidente nazionale ANA, Sebastiano Favero. “Oggi, centocinque anni dopo la fine del Primo Conflitto Mondiale, ci ritroviamo davanti ai Monumenti che ricordano i nostri Caduti e la nostra storia, celebrando così all’unisono ovunque ci sia un gruppo alpino la ricorrenza del IV Novembre” ha detto, ricordando un altro importante anniversario “Abbiamo in questi anni festeggiato traguardi come il 150° di fondazione del Corpo degli Alpini e il secolo di vita dell’Ana. E abbiamo superato gravissime difficoltà, come la pandemia di Covid19, che ha portato avanti tantissimi dei nostri veci e durante la quale, però, non abbiamo esitato ancora una volta a rispondere «presente». E da poco, presente il Capo dello Stato, abbiamo ricordato il 60° anniversario della tragedia del Vajont in cui furono centinaia di ventenni alpini di leva i primi ad accorrere sul luogo della devastazione. Ma l’umanità sembra non voler imparare mai dalla storia e ci ripropone ogni giorno eventi che vanno contro ogni logica di convivenza fraterna e civile. Proprio per questo è importante che noi continuiamo ad impegnarci sulla via tracciata dai nostri padri, nel ricordo di quanti sono Caduti per offrire a noi un futuro migliore; e soprattutto non demordiamo nel voler trasmettere in primo luogo ai più giovani i valori che hanno sin qui retto il nostro operare”.



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La celebrazione si è quindi conclusa con un brano suonato dalla Banda Sociale Meratese, che ha accompagnato la manifestazione per tutta la mattinata. Quindi tutti i presenti sono entrati in chiesa, dove è stata celebrata la santa messa. 

E.Ma.

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