Calco: si via Roma e sicurezza per i pedoni
Gentile signor "residente 342",
mi rincresce non essere ancora d'accordo con Lei. In realtà e di diritto la via roma è una strada che tutti i calchesi (indipendentemente dalla presunta serie di appartenenza) possono salire in unico senso di marcia, mentre è a senso vietato, in discesa, per tutti (me compreso e la cosa non mi turba per niente) esclusi i residenti. Questi sono i fatti. Il motivo di questa scelta, che condivido, ritengo stia nel cercare di avere una maggiore sicurezza sulla via e su quelle vicine (per es. via Italia), anche impedendo il transito, ad evitare la provinciale, di non residenti. Sia chiaro, tutto quanto sopra in teoria, considerato che credo siano ancora molti a disattendere quanto disposto e tra questi immagino che di calchesi ce ne siano molto pochi. Detto questo aggiungo che, se non sono d'accordo con Lei sulla questione via Roma, concordo invece pienamente su quelle relative alla provinciale e sul fatto che sia ora di fare qualcosa per la sicurezza di chi vi transita e di chi vi risiede, non mi voglio dilungare in proposte, ve ne sono già diverse, la questione coinvolge (e sconvolge) da sempre il paese, ma la soluzione credo vada ben al di là delle competenze locali (ciò non deve essere però un alibi per i nostri amministratori, che devono intervenire direttamente per quanto possono e presso altri enti competenti). Col senno di poi e più in generale, sarebbe anche da valutare lo "sviluppo" urbanistico di calco negli ultimi 30/35 anni, uno sviluppo non sempre (si fa per dire) ordinato, che ha pesantemente modificato intere aree del territorio e che ha portato al raddoppio della popolazione, il che non è negativo, ma che avrebbe dovuto far ragionare tutti i fautori di questo sviluppo sulle necessità in termini di opere, servizi, mobilità, ecc., che i nuovi residenti avrebbero avuto, poco credo sia stato fatto in tal senso. Chiudo dicendo che ben poco mi fiderei delle recenti e strumentali prese di posizione di qualche vecchio amministratore, probabilmente immemore delle proprie responsabilità.
mi rincresce non essere ancora d'accordo con Lei. In realtà e di diritto la via roma è una strada che tutti i calchesi (indipendentemente dalla presunta serie di appartenenza) possono salire in unico senso di marcia, mentre è a senso vietato, in discesa, per tutti (me compreso e la cosa non mi turba per niente) esclusi i residenti. Questi sono i fatti. Il motivo di questa scelta, che condivido, ritengo stia nel cercare di avere una maggiore sicurezza sulla via e su quelle vicine (per es. via Italia), anche impedendo il transito, ad evitare la provinciale, di non residenti. Sia chiaro, tutto quanto sopra in teoria, considerato che credo siano ancora molti a disattendere quanto disposto e tra questi immagino che di calchesi ce ne siano molto pochi. Detto questo aggiungo che, se non sono d'accordo con Lei sulla questione via Roma, concordo invece pienamente su quelle relative alla provinciale e sul fatto che sia ora di fare qualcosa per la sicurezza di chi vi transita e di chi vi risiede, non mi voglio dilungare in proposte, ve ne sono già diverse, la questione coinvolge (e sconvolge) da sempre il paese, ma la soluzione credo vada ben al di là delle competenze locali (ciò non deve essere però un alibi per i nostri amministratori, che devono intervenire direttamente per quanto possono e presso altri enti competenti). Col senno di poi e più in generale, sarebbe anche da valutare lo "sviluppo" urbanistico di calco negli ultimi 30/35 anni, uno sviluppo non sempre (si fa per dire) ordinato, che ha pesantemente modificato intere aree del territorio e che ha portato al raddoppio della popolazione, il che non è negativo, ma che avrebbe dovuto far ragionare tutti i fautori di questo sviluppo sulle necessità in termini di opere, servizi, mobilità, ecc., che i nuovi residenti avrebbero avuto, poco credo sia stato fatto in tal senso. Chiudo dicendo che ben poco mi fiderei delle recenti e strumentali prese di posizione di qualche vecchio amministratore, probabilmente immemore delle proprie responsabilità.
Fbgn