Burattinai e Burattini

Buongiorno Direttore,
il mio ortolano a km zero ha pensato bene di avvolgermi cavoli e insalate appena prelevate dall'orto amico, nella prima pagina del giornaletto locale. Giusta collocazione, penso io......ma intanto cosa vedo? La Sua allegoria che sta muovendo fili di fantomatici burattini che hanno il viso di uomini che ho il piacere di conoscere personalmente. Immagino già da ora che il seguito di quell'articolo di fondo che è al limite dell'insulto, sarà una perfetta interpretazione di un teatro dei burattini, QUELLO SI, che si sta rappresentando esattamente dal tempo del mandato al primo cittadino di Merate. Ed ora veniamo alla vera ragione del mio scritto. Qui, mi permetto di scomodare DANTE di lunga frequentazione collegiale nel nostro MANZONI, posto nell'omonima via meratese. Parliamo dell' IGNAVIA ovvero dell' INDOLENZA. Dante descrive gli uomini che ne sono in possesso come persone incapaci di scelte e di impegno-persone che evitano ogni responsabilità e non meritano NE' INFAMIA NE' LODE. Dante li condanna perchè ritiene che da loro non possa venire nessun insegnamento-non li ritiene degni di parlare e neanche di doversi intrattenere con loro. Di tutto quanto sopra descritto, la famosa frase che recita cosi: "NON TI CURAR DI LOR, MA GUARDA E PASSA" Ne faccia tesoro Direttore e, con Lei tutti i nostri amici burattini.....

Pierangela
Grazie amici. Credo che il tutto abbia una doppia lettura: la prima sovracomunale, l'altrove dove il lavoro è stato concepito. Del resto un conto è avere come colleghi in Consiglio regionale Formenti e Straniero, un altro Fragomeli e Zamperini. Il teatro cambia. E una locale: il "nostro " teme l'unione di persone serie e competenti. E si agita. Per quanto mi riguarda sorrido, e, peraltro, a mio discapito, aggiungo che non ero a conoscenza dell'incontro di Missaglia del 19 ottobre né tanto meno dei partecipanti. Come burattinaio sono un mezzo fallimento. Tuttavia il disegno l'ho ben preciso in testa. Prima il Mandic, e al diavolo i partiti, poi il resto. Dove per resto sì, ammetto di auspicare un radicale cambio al vertice dell'Amministrazione. Gli uomini ci sono, sono capaci, esperti e certamente non hanno bisogno di me. E chiamarli burattini, oltre che di una sgradevolezza infinita e oltre la linea del penale.
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