Airuno: fiaccolata in paese per “portare” Carlo Gilardi alla sua abitazione al Ceré
Una camminata simbolica per riportare il professore Carlo Gilardi alla sua casa in località Ceré ad Airuno. È stato questo il senso della fiaccolata organizzata dal Comitato “Libertà per Carlo Gilardi” per il tardo pomeriggio di mercoledì 1° novembre – Ognissanti –, a due giorni esatti dal funerale del professore airunese, spentosi la scorsa domenica 22 ottobre.
Sono state circa una cinquantina le persone che hanno preso parte alla manifestazione, che ha avuto come punto di ritrovo il municipio. Da lì il serpentone illuminato da ceri, candele e fiaccole, seguito da Polizia Locale e Carabinieri, ha raggiunto la località Ceré, dove si è tenuto un momento commemorativo.
Il punto di partenza e quello di arrivo non sono stati scelti a caso. “Partiamo dal municipio perché è un luogo che rappresenta le istituzioni” ha spiegato il referente del comitato, Guido Colombo. “Con questa fiaccolata faremo quello che le istituzioni non hanno fatto. Carlo ha sempre voluto tornare al Ceré, e noi lo porteremo lì, simbolicamente” ha aggiunto, parlando poi del rammarico del comitato: “Purtroppo non siamo riusciti a farlo tornare libero. Ci sarebbe tanto da dire su questa vicenda…”
Il referente ha quindi menzionato le ultime volontà del professore, di cui si è parlato ultimamente in riferimento al suo funerale, e di come voleva che venisse celebrato. “Anche le sue volontà, o meglio quelle che sono state dette come tali, non tornavano” ha detto, non esitando poi ad attribuire al professore il titolo di “santo”: “L’unico lato positivo di questa vicenda è che grazie al clamore che c’è stato, tutta Italia ha scoperto che ad Airuno ha abitato un santo”.
Non a caso, infatti, è stato scelto il giorno di Ognissanti per organizzare la fiaccolata, che è culminata appunto con un momento di preghiera e commemorazione di fronte alla casa del professor Gilardi.