Pagnano: la vita di Adriana Zarri nel racconto di Francesco Occhetto

Domenica 29 ottobre, presso “Casa Nicodemo” a Pagnano, si è tenuto l’evento “Lettherando, un thè con l’autore”, con ospite Francesco Occhetto, laureato in lettere e curatore del libro “La mia voce sa ancora di stelle”, a firma di Adriana Zarri (1919-2010). Durante la conferenza sono state lette alcune delle pagine più importanti e significative presenti all’interno del libro, le quali fanno comprendere al meglio quello che era il modo di vivere e di pensare dell’autrice.
PagnanoCasaNicodemo1.jpg (100 KB)

Occhetto ha raccontato il perchè della grande vicinanza e della grande passione che egli nutre nei confronti dell'autrice: “Non ho un ricordo visivo di Adriana Zarri, l’ho conosciuta dopo aver letto uno dei suoi più importanti libri “Un eremo non è un guscio di lumaca”. Ero attratto da questo libro in tutto e per tutto, a partire dalla copertina, fino ovviamente ai contenuti presenti in esso. Rimasi affascinato dal ritratto che in questo romanzo si va a comporre di una donna libera, che decide di andare a vivere in completa solitudine in una cascina in Piemonte, lontana da tutto e tutti, come un’eremita. Avvicinandomi al suo personaggio ho potuto comprendere al meglio la sua grande importanza per ciò che racconta, per il modo in cui ha vissuto la sua vita in modo anticonformistico e mistico, date tutte le apparizioni che lei ha avuto di Dio, come scrive nei suoi libri.”
PagnanoCasaNicodemo2.jpg (109 KB)
A sinistra Francesco Occhetto

Da questo momento Occhetto si è soffermato sulla questione riguardante la religione nella vita di Adriana Zarri: “La sperimentazione di Dio nelle azioni quotidiane della sua vita mi ha affascinato moltissimo, come mi ha sbalordito allo stesso modo il rapporto che lei aveva con animali e piante. Da qui ho iniziato a studiare con interesse l’autrice, scoprendo tramite i suoi diari il racconto del suo avvicinamento alla Chiesa.” Infatti, Zarri aveva cominciato il suo percorso di studi superiori in un liceo classico di Bologna, che non terminerà mai a causa di una “chiamata divina”, che la farà chiudere in un monastero.

Occhetto ha poi raccontato tre diverse tappe fondamentali della vita della scrittrice: ”La vita di Adriana può essere suddivisa in tre grandi passi: il primo è stato la scoperta della Fede e l’abbandono dell’ego, quest’ultima una cosa inusuale per ogni scrittore. Lei infatti si sentiva costantemente legata a qualcosa, a un credo, che rende liberi ma che al suo interno mantiene delle regole e dei vincoli affinché sia rispettato. Il secondo passo è stato quello di trasferirsi a Roma, volenterosa di parlare di religione nonostante la sua poca preparazione in teologia. A Roma diventerà però la voce di punta delle polemiche verso il concilio Vaticano II e le sue istanze non sempre rispettate. Fu un personaggio di rottura, in quanto trattava argomenti delicati, specialmente per il tempo, come quello della sessuologia. Era dalla parte delle donne, sostenendo l’aborto e il divorzio. Infine, il terzo salto è stato il diventare eremita, scegliendo, come detto prima, di andare a vivere in un rudere nella povertà più assoluta. Descrive però questo periodo come il più bello della sua vita, in quanto era ciò che aveva sempre desiderato fare.”
PagnanoCasaNicodemo3.jpg (100 KB)
Francesco Occhetto ha quindi raccontato l’inusuale storia di una donna devota a Dio, in pace con la natura e tutto ciò che essa comprende. Adriana Zarri ha sempre voluto dare importanza ad ogni cosa materiale presente sul pianeta Terra, ed è proprio questo che la metteva in contatto con tutto il Mondo.

Il prossimo appuntamento con “Lettherando, un thè con l’autore” sarà domenica 17 dicembre 2023.
M.Con.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.