Grappoli di narrazione mediatica

Continuando il monitoraggio “critico” di quanto i media quotidianamente ci propinano, specie in tv, come non rilevare l'ennesima riproposizione dei solo presunti “dogmi economici”del cosiddetto “pensiero unico”?

L'altro giorno ecco quindi una lezione “di scuola” riguardo le famigerate leggi di mercato, in special modo quelle finanziarie impartite dalla d.ssa De Romanis durante la trasmissione “Coffee Break” di La7 (dal minuto 26) https://www.la7.it/coffee-break/rivedila7/coffee-break-28-10-2023-510637

Preceduto da una sintetica quanto inquietante scheda introduttiva (5,6 milioni di “poveri assoluti” e quasi 9 “relativi” secondo recenti dati Istat) che sembrerebbe porre quantomeno in termini dubitativi le analisi che vanno per la maggiore relative alle cause di questa sempre più critica situazione economica e sociale, poi in definitiva, durante la trasmissione stessa, non si fa che ricalcare gli schemi di sempre soprattutto attraverso il piglio, che sembra non ammettere dubbi, della già citata economista.

E' su questo che mi vorrei soffermare immaginando idealmente di poterle porre alcune argomentate considerazioni e soprattutto qualche ineludibile interrogativo in attesa di risposte non evasive ma concretamente dimostrabili:

Gentile d.ssa De Romanis la sua analisi ( un vero e proprio classico “tormentone” a reti unificate), tesa a dimostrare che esistono compatibilità economiche da rispettare che impongono vincoli di bilancio, sembrerebbe far leva su un presunto “buon senso”. Ma allora perché non dice anche quest'altre oggettive cose e cioè:

Che sul nostro debito pubblico gravano interessi mostruosi (l'anno prossimo attorno ai 100 miliardi, come dice pure lei) accumulati nonostante che in quasi tutti gli ultimi 20 si sia registrato un saldo attivo di bilancio: della serie la quota interessi si “mangia” sistematicamente l'avanzo primario.

E perché non spiega che tale processo è condizionato da un sistema iniquo per cui la percentuale degli interessi da noi pagata viene fuorviata dai meccanismi speculativi dei cosiddetti mercati finanziari considerati da lei, come da gran parte degli economisti mainstream, come quasi delle “divinità”? Divinità che guarda caso si giovano di agenzie di rating compiacenti da loro stessi in parte controllate: come dire che a difendere il pollaio si mette la volpe.

Perché non accenna nemmeno al fatto che grazie a questi iniqui meccanismi consacrati al di sopra di ogni altro valore umano intere popolazioni vengono subordinate ai profitti di tali organismi di mercato? E che la Democrazia stessa di tali popoli rischia, nella maggioranza dei casi, di esservi altresì subordinata? E un sistema così strutturato renderà mai possibile, non solo per il nostro martoriato Paese, il pagamento dei debito, vista peraltro la quasi certa reintroduzione del Patto di Stabilità Europeo o simili “trappole”?

Perché poi non dice ( o meglio non dite, visto la diffusa schiera di “sacerdoti del mercato, specie finanziario” di cui lei fa parte) che gli stessi meccanismi spacciati come “operatori di buon senso” determinano pure la vita di milioni di uomini, specie i più poveri, anche solo attraverso dei semplici click che speculano sull'andamento dei prezzi di materie prime essenziali alla vita umana, quali in primis l'Acqua, ormai entrate, come molti altri generi primari, nelle logiche borsistiche?

Altro che “buon senso” che pure occorre nel gestire l'economia nei suoi aspetti essenziali a servizio dell'Uomo. Quell'effettivo “buon senso” che però dovrebbe impedire, schermandolo con pur in parte fondate motivazioni, il rovesciamento delle parti come spesso succede nella narrazione mediatica.

Ce ne sarebbero molti altri di esempi e domande da porsi, al di là delle appartenenze politiche, sia sulla coerenza di certe misure antisociali adottate a livello nazionale ( No al Reddito di Cittadinanza e al salario Minimo), sia soprattutto su questo “Sistema planetario” ormai al collasso che a lei, così preparata e dotta come del resto molti altri “esperti”, non dovrebbero sfuggire ma che, chissà perché, quasi mai vengono citati nei talk show televisivi.

Un sistema mascherato da interesse collettivo che appare sempre più solo funzionale a garantire una parte in cui si concentra sempre più in poche mani la ricchezza e il potere.

Mi fermo, almeno per ora, volutamente qui non attendendomi purtroppo alcuna sua seppur eventuale risposta.

C'è sempre però la possibilità, bontà sua, che questa mia realistica previsione possa essere smentita da lei come anche da altri possibili “esperti”. Sarei quindi contento di ricredermi.
Germano Bosisio
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.