Merate, da paese di contadini a città/5: un foto-viaggio tra Piazza Vittoria, via Roma, via Sala, via Cerri, Turba, Pozzetto
In questa quinta parte del viaggio fotografico entriamo proprio nel cuore antico della città: Piazza della Vittoria, via Roma, via Sant’Ambrogio, via Andrea Sala, via Cerri, Turba e località Pozzetto. Insomma il nucleo storico attorno alla villa Belgiojoso.
E adesso alcune immagini questa volta datate oltre cento anni fa, tratte dal bel libro di Angelo Sala. Le fotografie fanno parte della imponente collezione di Angelo Veronesi.
Una carrellata di foto della località Turba, un tempo molto centrale nel paese contadino. La chiesina dedicata a San Gregorio era stata eretta come Lazzaretto per l’isolamento degli appestati. Anche Merate a causa dell’arrivo di un soldato già contagiato fu colpita dal morbo. L’uomo era uno dei trentaseimila Lanzichenecchi inviati dall’imperatore di Germania Ferdinando II per marciare contro il duca di Nevas, nuovo Signore di Mantova. Siamo nel 1629, Merate come tanti piccoli paesi fu costretta a cedere alla soldataglia gli alloggi e subire orribili rappresaglie. Queste indisciplinate soldatesche oltre a abusi e violenze di ogni genere portarono la peste. Gran parte degli abitanti del borgo perderà la vita. I malati venivano coì portati nel Lazzaretto e sepolti poi in zona. Accanto alla chiesina c’è ancora una lapide che ricorda come qui siano custodite le ceneri dei meratesi morti a causa del terribile morbo. Attorno alla chiesa si sviluppava fino a poche decine di anni fa un complesso contadino, con case coloniche e grandi cascine. Le immagini mostrano alcune di queste, poi abbandonate e quindi abbattute. L’intero comparto che va dal retro della Chiesa Parrocchiale con via Santa Marta fino alla chiesina di Turba è stato in gran parte riedificato.
5/continua
Contributo dei lettori
E adesso alcune immagini questa volta datate oltre cento anni fa, tratte dal bel libro di Angelo Sala. Le fotografie fanno parte della imponente collezione di Angelo Veronesi.
Una carrellata di foto della località Turba, un tempo molto centrale nel paese contadino. La chiesina dedicata a San Gregorio era stata eretta come Lazzaretto per l’isolamento degli appestati. Anche Merate a causa dell’arrivo di un soldato già contagiato fu colpita dal morbo. L’uomo era uno dei trentaseimila Lanzichenecchi inviati dall’imperatore di Germania Ferdinando II per marciare contro il duca di Nevas, nuovo Signore di Mantova. Siamo nel 1629, Merate come tanti piccoli paesi fu costretta a cedere alla soldataglia gli alloggi e subire orribili rappresaglie. Queste indisciplinate soldatesche oltre a abusi e violenze di ogni genere portarono la peste. Gran parte degli abitanti del borgo perderà la vita. I malati venivano coì portati nel Lazzaretto e sepolti poi in zona. Accanto alla chiesina c’è ancora una lapide che ricorda come qui siano custodite le ceneri dei meratesi morti a causa del terribile morbo. Attorno alla chiesa si sviluppava fino a poche decine di anni fa un complesso contadino, con case coloniche e grandi cascine. Le immagini mostrano alcune di queste, poi abbandonate e quindi abbattute. L’intero comparto che va dal retro della Chiesa Parrocchiale con via Santa Marta fino alla chiesina di Turba è stato in gran parte riedificato.
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C.B.