Merate, da paese di contadini a città/5: un foto-viaggio tra Piazza Vittoria, via Roma, via Sala, via Cerri, Turba, Pozzetto
In questa quinta parte del viaggio fotografico entriamo proprio nel cuore antico della città: Piazza della Vittoria, via Roma, via Sant’Ambrogio, via Andrea Sala, via Cerri, Turba e località Pozzetto. Insomma il nucleo storico attorno alla villa Belgiojoso.






















E adesso alcune immagini questa volta datate oltre cento anni fa, tratte dal bel libro di Angelo Sala. Le fotografie fanno parte della imponente collezione di Angelo Veronesi.








Una carrellata di foto della località Turba, un tempo molto centrale nel paese contadino. La chiesina dedicata a San Gregorio era stata eretta come Lazzaretto per l’isolamento degli appestati. Anche Merate a causa dell’arrivo di un soldato già contagiato fu colpita dal morbo. L’uomo era uno dei trentaseimila Lanzichenecchi inviati dall’imperatore di Germania Ferdinando II per marciare contro il duca di Nevas, nuovo Signore di Mantova. Siamo nel 1629, Merate come tanti piccoli paesi fu costretta a cedere alla soldataglia gli alloggi e subire orribili rappresaglie. Queste indisciplinate soldatesche oltre a abusi e violenze di ogni genere portarono la peste. Gran parte degli abitanti del borgo perderà la vita. I malati venivano coì portati nel Lazzaretto e sepolti poi in zona. Accanto alla chiesina c’è ancora una lapide che ricorda come qui siano custodite le ceneri dei meratesi morti a causa del terribile morbo. Attorno alla chiesa si sviluppava fino a poche decine di anni fa un complesso contadino, con case coloniche e grandi cascine. Le immagini mostrano alcune di queste, poi abbandonate e quindi abbattute. L’intero comparto che va dal retro della Chiesa Parrocchiale con via Santa Marta fino alla chiesina di Turba è stato in gran parte riedificato.














5/continua
Contributo dei lettori

Una prima bella immagine di via Andrea Sala, parroco di Merate dal 1870 al 1887, innevata. Si tratta di un viottolo tra i più antichi che fino agli anni sessanta conduceva in aperta campagna. Dall’imbocco del sentiero ciottolato, recentemente ristrutturato, si arriva ai campi coltivati fino a raggiungere lo “stradone” cosiddetto, l’attuale strada provinciale 54 Paderno-Monticello.

Ecco via Cerri in una foto del 1969 quando incrocia in frazione Novate via Alcide De Gasperi.

Altra immagine di via Cerri all’intersezione con via De Gasperi.

Siamo nel cuore antico della città, via Santa Marta, località “Pozzetto” cascina Ravasi detta “Patan”.

Un’altra immagine del Pozzetto dietro la chiesa parrocchiale. Anno 1981.

Una rarissima foto del vero pozzetto, che ha dato il nome alla località. La foto è del 1980 prima che iniziassero i lavori di ristrutturazione. Il pozzo era al centro della cascina Severino Viscardi/Albani.

Spiegazione della foto precedente

Cascina al Pozzetto in una foto del 1980.

Altre due immagini delle cascine di via Foppetta sempre in località Pozzetto.

Siamo a Novate, via Cerri. L’immagine ritrae la fontana nel 1980.

Altre immagini di Novate in zona fontana.

Questa è un’immagine davvero storica: via Roma con le sue antiche corti, prima che fosse realizzata la via Padre Arlati. Siamo nel 1970.

L’attuale via Padre Paolo Arlati

I terreni ancora coltivati a sud della chiesina di Turba.

I campi di granoturco sotto via Cerri con le cascine site nella località Turba.

Via Cerri con la collinetta di Turba non ancora urbanizzata.

Un’altra immagine di via Cerri negli anni settanta.

In primo piano la collinetta ancora “verde”.

Un’immagine scattata dall’alto della collinetta su via Cerri.

Altro scatto davvero storico, risale al 1962 con la chiesa di Turba e l’edicola a lato di via Cerri.

Novate via Crocifisso, il complesso cascinale dei “Brigatt”, in una foto del 2003.

Una vecchia foto della strada che porta al cimitero di Novate.
E adesso alcune immagini questa volta datate oltre cento anni fa, tratte dal bel libro di Angelo Sala. Le fotografie fanno parte della imponente collezione di Angelo Veronesi.

1900

1900/1905

1920

1900/1905

1920/1925

1910/1915

1910/1915

1905/1910
Una carrellata di foto della località Turba, un tempo molto centrale nel paese contadino. La chiesina dedicata a San Gregorio era stata eretta come Lazzaretto per l’isolamento degli appestati. Anche Merate a causa dell’arrivo di un soldato già contagiato fu colpita dal morbo. L’uomo era uno dei trentaseimila Lanzichenecchi inviati dall’imperatore di Germania Ferdinando II per marciare contro il duca di Nevas, nuovo Signore di Mantova. Siamo nel 1629, Merate come tanti piccoli paesi fu costretta a cedere alla soldataglia gli alloggi e subire orribili rappresaglie. Queste indisciplinate soldatesche oltre a abusi e violenze di ogni genere portarono la peste. Gran parte degli abitanti del borgo perderà la vita. I malati venivano coì portati nel Lazzaretto e sepolti poi in zona. Accanto alla chiesina c’è ancora una lapide che ricorda come qui siano custodite le ceneri dei meratesi morti a causa del terribile morbo. Attorno alla chiesa si sviluppava fino a poche decine di anni fa un complesso contadino, con case coloniche e grandi cascine. Le immagini mostrano alcune di queste, poi abbandonate e quindi abbattute. L’intero comparto che va dal retro della Chiesa Parrocchiale con via Santa Marta fino alla chiesina di Turba è stato in gran parte riedificato.














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Contributo dei lettori
C.B.