Un progetto degli studenti del "Viganò" per Claudio affetto da paralisi cerebrale

Smartwear” un progetto realizzato da dieci ragazzi della classe 5H  (in 4^ all'avvio dei lavori) dell’istituto Viganò per rispondere alle necessità di Claudio, un bambino di quattro anni che ha avuto una paralisi cerebrale infantile. Con il loro prototipo gli studenti hanno guadagnato la seconda posizione nella sesta edizione del Premio “Lombardia è Ricerca” dedicata al riconoscimento di “Modelli innovativi di cura, terapia e prevenzione”, con un focus per gli studenti su “App e strumenti per la prevenzione e per la promozione di stili di vita sani”.
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A partire da aprile Gabriele Cecchini, Noemi Pozzi, Francesca Polizzi, Cristian Acquaviva, Luca Sironi, Tommaso Brenna, Giacomo Mariani, Antonio Joldes, Casu van Hoan e Serhii Galushka hanno lavorato con la professoressa Kinzica Soldano, che li ha messi in contatto con la professoressa Nicoletta Labanca, la mamma di Claudio, in un’attività di educazione civica che poi è sfociata nell’iscrizione al Premio. Dopo un primo colloquio con i genitori di Claudio, la pediatra Laura Morali, la psicoterapeuta Silvia Busti e l’educatrice Barbara Resnati, gli alunni hanno iniziato a ragionare su come essere d’aiuto al bambino. È stata una sfida per i ragazzi che per prima volta si sono approcciati ad un individuo con delle necessità ben precise: Claudio è cieco e non parla, ha preservato però il canale uditivo e quello tattile. “Inizialmente volevamo intervenire con stimoli luminosi, che però ci sono stati sconsigliati perché avrebbero potuto causare attacchi epilettici, ci sono stati raccomandati degli stimoli termici, ma non ce la siamo sentita siccome in caso di malfunzionamento avrebbero potuto provocare delle ustioni” ha spiegato Gabriele, che si è occupato della parte elettronica.
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I ragazzi hanno dunque studiato un guanto, degli occhiali, un bracciale e un’interfaccia grafica che funge da telecomando, per verificare se a seguito di uno stimolo sonoro o di una vibrazione alle tempie, che verrà implementata anche sui palmi, si possono registrare dei movimenti volontari da parte del piccolo, una reazione agli impulsi somministrati. I giovani hanno inizialmente progettato bozze e disegni di un primo prototipo in 3d e, grazie all’aiuto del docente di telecomunicazioni Antonino Calderoni, hanno scelto la piattaforma che si occupa della parte sensoriale: un microcontrollore di piccole dimensioni per misurare la potenza di calcolo e collegarsi a Internet per trasmettere dati sull’app Telegram e ad un database collegato a un sito. Il tutto è volto a creare un’attività ludica in grado di connettere il bambino all’ambiente, per aumentare la sua qualità di vita e il suo benessere.
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I dieci ragazzi di 5H con la mamma di Claudio Nicoletta Labanca e la professoressa Kinzica Soldano

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Per la fine di novembre gli studenti contano di realizzare lo strumento definitivo che verrà consegnato a Claudio, i ragazzi non si sono impegnati difatti per vincere il Premio, ma per fare del bene al piccolo. I dieci giovani riceveranno comunque un riconoscimento di 10.000 euro – più 5.000 euro destinati all’intero Istituto – da parte delle autorità in una cerimonia che si terrà l’8 novembre, in occasione della Giornata della Ricerca, al Teatro della Scala.

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I genitori di Claudio, Nicoletta e Andrea, hanno voluto ringraziare con una lettera i ragazzi di 5H per il loro impegno:

Vogliamo mandare i nostri più sinceri ringraziamenti a tutti coloro che hanno lavorato al progetto, in particolare alla professoressa Soldano, che ha coordinato questa grande impresa. Soprattutto ringraziamo gli studenti, che con grande dedizione hanno creato un presidio straordinario, sicuramente Claudio ne avrà beneficio e la sua esperienza potrà portare giovamento a tanti altri bambini come lui. Anche il più piccolo progresso, in alcune circostanze, è da considerarsi come un grande risultato. Il lavoro compiuto dimostra quanto sia evidente che questi studenti non sono solo accumulatori di competenze, ma persone di grande sensibilità e creatività. Ogni sorriso regalato a Claudio grazie al loro ingegno, gli rende grande merito e li qualifica non solo come ottimi studenti, ma anche come i bravi ragazzi che sono.

Andrea e Nicoletta, genitori di Claudio.
I.Bi.
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