Un lettore: due domande su presente e futuro del Mandic

Egregio Sig. Direttore di " MERATE ON LINE", stim.Mo Dr. BRAMBILLA,
come può notare io torno sempre alla carica e non l'abbandono, semmai è il contrario e posso dirle che le sue vaghe esternazioni non mi soddisfano in pieno. Non è la prima volta che, mio malgrado, tento inutilmente di avere delle sue precise opinioni sull'andazzo politico locale e sulle vicende che stanno più a cuore ai meratesi ed all'intero comprensorio, mi riferisco essenzialmente alla speranzosa ed ineludibile situazione del nostro Ospedale "MANDIC". Tutte le settimane mi reco in edicola per acquistare " IL GIORNALE DI MERATE", oltre a seguire tutti gli aggiornamenti su MERATE ONLINE da Lei sapientemente diretto, ebbene, a tutt'oggi non sono ancora riuscito a comprendere la sua appartenenza politica o se nel caso in cui emergano dei possibili contrasti di vedute, la sua posizione possa o debba poter ignorare o addirittura disconoscerne le eventuali criticità. Veda, Lei ha appena diffuso un comunicato per tranquillizzare gli animi dei cittadini fornendo rassicurazioni in merito alla tenuta in vita del nostro plesso ospedaliero e quindi al NON SMANTELLAMENTO, nutro però molti dubbi in merito e le voci circolanti parlano insistentemente di un CENTRO SOSTITUTIVO DI RIABILITAZIONE PER PAZIENTI NEUROLOGICI. La invito, con la presente, ad essere più chiaro e trasparente su una situazione che sta preoccupando moltissimi cittadini e che, con un simile provvedimento, si vedrebbero preclusi molti servizi sanitari per cure ed esami diagnostici previsti da una SANITA' PUBBLICA, di nome e di fatto, come garantisce la nostra COSTITUZIONE. Non mi condanni Sig. DIRETTORE, per averle esternato il mio pensiero, ma fa parte del contraddittorio fra chi scrive e chi legge, in un regime libero e democratico, a prescindere dall'appartenenza politica.

A Lei ed all'intera Redazione, i più

Cordiali saluti
Francesco Mastropaolo
Se ci accodiamo a quanti in malafede dicono che l'ospedale chiude facciamo il loro gioco. Il gioco di chi nega la chiusura mentre lavora per trasformare il presidio in una struttura territoriale senza DEA. Noi, e dico, tutti noi, dobbiamo affermare che l'ospedale non chiuderà nel senso tecnico di presidio per acuti ma, al contrario, dovrà essere rafforzato con prestazioni che altri ospedali non hanno ma che per essere erogate hanno bisogno di Rianimazione, Anestesia, Cardiologia, terapia intensiva cardiologica nonchè ovviamente del Pronto soccorso. Oltre a tutte le prestazioni ambulatoriali e diagnostiche grazie anche a una Radiologia dotata di adeguata impiantistica. Dobbiamo tutti premere sulla classe politica locale perchè unisca le forze e sbarri la strada a eventuali manovre pericolose. Questa è la vera chiave di volta: l'unità di tutti i comuni del distretto. Contro uno sbarramento simile il regionale ha serie difficoltà a operare scelte degradanti per il nostro presidio. Purtroppo ci sono residui politicizzati - come Merate - che faticano a contrastare i loro referenti regionali a favore della Comunità che amministrano. E in questo spaccatura si può insinuare chi lavora contro il Mandic.
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