Merate: sold out per il festival nazionale di teatro
E poi capita che a Merate giunga una compagnia da Avellino che, con un pezzo teatrale originale, recitato in dialetto irpino, conquisti il cuore del pubblico!
Questo è quello che è successo domenica 22 ottobre in Auditorium “Giusi Spezzaferri” al Festival Nazionale di Teatro “Città di Merate”, grazie alla compagnia Co.C.I.S. – Teatro99 di Mercogliano (AV) che ha portato in scena sul palco lo spettacolo di Paolo Capozzo intitolato “A lo stesso punto, però a n’ata parte”.
Lo spettacolo è un viaggio incredibile nel mondo del teatro, vissuto attraverso gli occhi e le gesta di due “zuorri” (con il termine zuorri, fino alla metà del secolo scorso, in alta Irpinia, si indicavano i coloni, i contadini che coltivavano le terre dei padroni, allevavano i loro animali, raccoglievano i loro frutti, ma non possedevano nulla di quello che producevano. “Zuorro” era dunque sinonimo di “nullatenente”, sfruttato, povero disgraziato, eternamente affamato, spesso derubato anche della propria dignità di Uomo).
Prisco (interpretato da Paolo Capozzo) e Mostino (Maurizio Picariello), si svegliano appesi a un albero per rivivere allo stesso modo e nello stesso teatro (vuoto) la loro giornata, ma questa volta non è il solito copione ad attenderli, bensì li aspetta un viaggio quasi ancestrale attraverso il teatro beckettiano, di Shakespeare fino a giungere al grande Eduardo De Filippo.
Il tutto in una messa in scena dove i protagonisti, a cui si aggiunge anche Vito Scalia nei ruoli di Pozzo, Puck, Tebaldo, Nennillo e del prete, attraverso il linguaggio delle maschere della commedia dell’arte, con la mescolanza di registri e grazie alla ricerca linguistica prendono per mano lo spettatore per accompagnarlo in quella che molti definirebbero la “magia del teatro”, quello puro, quello vero!
Prisco (Capozzo) e Mostino (Picariello) sanno essere brillanti, grotteschi, lirici e farseschi, regalando al pubblico un linguaggio talmente sconosciuto e nuovo che risulta, però, infine comprensibilissimo. E poi arriva Scalia che ridisegna su di se in maniera istrionica tanti personaggi di favolosi testi teatrali.
Importantissima la regia, affidata a Gianni Di Nardo, affiancato da Luca Aquino, che sottolinea, con un impianto luminoso e musicale e una scenografia minimalista, i cambi di registro e il lento e inesorabile scorrere del tempo.
“Sapevamo che, con questo spettacolo avremmo “sfidato” gli spettatori meratesi” ammette Emiliano Zatelli di Ronzinante Teatro “ma pensiamo di aver in qualche modo regalato un pomeriggio di altissimo teatro cui è raro trovarsi di fronte. Ricevere tante attestazioni di stima per le nostre scelte da parte del pubblico è per noi la soddisfazione più appagante. E sentirsi dire da più di un abbonato che, per vedere il vero teatro “si deve venire al vostro Festival” riempie di orgoglio. ”
Con lo spettacolo di sabato 4 novembre, il Festival giungerà al giro di boa. Sul palco meratese arriveranno dalle Marche gli attori del Teatro dei Picari di Macerata che proporranno un inedito pezzo di Commedia dell’Arte dal titolo “L’Inganno in Maschera”.
Ad oggi risulta possibile solo mettersi in lista d’attesa in quanto anche questo spettacolo è già tutto esaurito. Per farlo sarà sufficiente contattare il 3355254536 (anche tramite sms o whatsapp) o scrivendo a info@ronzinante.org.