Merate incontra l’autore/20: Silvana Rapposelli racconta padre Emmanuel

È a 10 anni dalla scomparsa del padre cappuccino Emmanuel (1928-2012) che l’autrice Silvana Rapposelli ha pubblicato il volume “Padre Emmanuel. Fede e liturgia”, edito da Mine Docete. Nel pomeriggio di sabato 21 ottobre la scrittrice è stata ospite di “Merate incontra l’autore” e presso la biblioteca civica del paese, di cui è affezionata utente, ha presentato la sua opera uscita lo scorso anno. 
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Il libro, come spiegato da Rapposelli – insegnante di storia per tanti anni – è diviso in due parti. La prima contiene diverse lezioni, meditazioni e omelie tenute in varie circostanze dal sacerdote padre Emmanuel – al secolo Filippo Braghini – mentre la seconda parte raccoglie alcune lettere a lui inviate nel corso degli anni da vari amici, nonché numerose testimonianze relative alla sua persona e al suo operato. 

Ed è stato proprio da quella che era la persona di padre Emmanuel che Silvana Rapposelli ha voluto cominciare, raccontando episodi della sua adolescenza, dai primi anni a Brescia fino alla prima fuga da casa per ritirarsi in convento. L’adolescente Filippo Braghini, infatti, ancor prima di completare gli studi, a soli 15 anni era andato al convento dei Cappuccini di Abino spinto da una forza interiore. Il padre però mandò il fratello maggiore di Filippo a riprenderlo e fece in modo che ultimasse il liceo. Solo allora, poi, il ragazzo che divenne padre Emmanuel, venne lasciato andare al convento e poco dopo entrò nell’ordine.
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Uno degli episodi più significativi della vita di padre Emmanuel accade nel 1954. “Quell’anno venne ordinato sacerdote – ha raccontato Silvana Rapposelli – e fu quello stresso anno che incontrò per la prima volta Luigi Giussani, con la quale creò un legame che durò tutta vita”. L’autrice ha voluto raccontare dettagliatamente dell’incontro tra i due sacerdoti, che avvenne a Milano quando don Giussani, che si trovava nei pressi del Cimitero Maggiore, decise di andare a confessarsi in un vicino convento. Appena entrato però gli venne riferito che non c’era nessuno presente per confessarlo, c’era solo un giovane sacerdote ordinato da pochi mesi. 

“Don Giussani insistette e alla fine venne confessato da padre Emmanuel. Poco dopo essere uscito, per pura casualità, i due si ritrovano alla fermata del tram” ha raccontato l’autrice, spiegando che quella fu la nascita di un’amicizia destinata a durare. “Padre Emmanuel divenne il confessore di don Giussani e tale è rimasto fino alla sua morte”. Negli anni successivi il sacerdote cappuccino ha iniziato a insegnare religione dei licei di Milano e a sviluppare l’idea dell’importanza di avere un educatore. 
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L’autrice infatti, raccontando di aver fatto diverse ricerche negli anni, ha riportato una citazione di padre Emmanuel che trovò scritta su un bigliettino che ha rinvenuto nell’archivio dei Cappuccini in viale Piave a Milano: “Non esiste niente di più importante che trovare nella vita dei maestri; nello stesso modo niente ci chiude nella solitudine come l’assenza di educatori, che coincide con l’assenza di persone che ci richiamino, coscienti del loro compito, ma che ci richiamino non secondo i loro schemi ma che ci convoglino sulla nostra strada. Che siano profeti, che ci dicano che la vita è cammino verso Dio; che siano continuamente in agguato amico sulla nostra strada.”
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Rapposelli ha quindi raccontato degli anni di padre Emmanuel al fianco dei giovani, delle vacanze in provincia di Brescia, fino agli anni in cui smise di insegnare e si ritirò nella sede di Comunione e Liberazione, dove continuò tuttavia a confessare fino alla sua morte. 

Sabato 28 ottobre si terrà l’ultimo incontro di “Merate incontra l’autore”. Walter Pistarini presenterà “Collezionare De André”. 
E.Ma.
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