Riserva: dopo la riapertura del sentiero nessun intervento. Ambiente ignorato
Il sentiero attorno al lago è stato riaperto 40 giorni dopo il 1° agosto quando nella notte un nubifragio si è abbattuto sulla zona sradicando decine di alberi. Quel giorno, per colmo di sfortuna, doveva coincidere con il primo di riapertura della fascia più sensibile, chiusa da quattro mesi. Con la riapertura del tracciato è tornato il forte afflusso, soprattutto nel fine settimana, di gente in cerca di un angolo tranquillo.
Ma, nel contempo è stato possibile osservare le condizioni in cui si trova ora la Riserva. Di fatto dopo la riapertura nessun’altra manutenzione è stata eseguita. Gli alberi caduti ai lati del sentiero sono ancora a terra, alcuni si presentano pericolosamente piegati addosso alla pianta vicina e da altri pendono rami semi spezzati.
I canali sono ingombri di cespugli, tronchi, rami e foglie da renderli invisibili.
Insomma la situazione permane pessima a riprova che non c’è alcun interesse verso la conservazione dell’ambiente e la sua valorizzazione.
Del resto basta vedere le condizioni del torrente Ruschetta, per gran parte del suo percorso verso San Rocco coperto dalla vegetazione selvaggia, e lo stagno stesso diventato di proprietà seppure con comodato del Comune il 11maggio 2022 e ancora nel medesimo stato di allora, nonostante siano trascorsi ormai ben 17 mesi.
Ma, nel contempo è stato possibile osservare le condizioni in cui si trova ora la Riserva. Di fatto dopo la riapertura nessun’altra manutenzione è stata eseguita. Gli alberi caduti ai lati del sentiero sono ancora a terra, alcuni si presentano pericolosamente piegati addosso alla pianta vicina e da altri pendono rami semi spezzati.
I canali sono ingombri di cespugli, tronchi, rami e foglie da renderli invisibili.
Insomma la situazione permane pessima a riprova che non c’è alcun interesse verso la conservazione dell’ambiente e la sua valorizzazione.
Del resto basta vedere le condizioni del torrente Ruschetta, per gran parte del suo percorso verso San Rocco coperto dalla vegetazione selvaggia, e lo stagno stesso diventato di proprietà seppure con comodato del Comune il 11maggio 2022 e ancora nel medesimo stato di allora, nonostante siano trascorsi ormai ben 17 mesi.