Mandic: senza esito il vertice tra sindaci e consiglieri regionali. Piazza dà i numeri
Il vertice tra i sindaci o loro delegati e i tre consiglieri regionali sul presente e sul futuro dell’ospedale si è concluso con un nulla di fatto. Secondo alcuni sindaci di centrodestra, particolarmente adoranti, Mauro Piazza spiattellando numeri di prestazioni e di euro investiti ha zittito i pur focosi sindaci di centrosinistra e, soprattutto, gli altri due consiglieri regionali, Gian Mario Fragomeli del PD, che avrebbe agito come fosse in Consiglio regionale, cioè da minoranza, e Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia il quale avrebbe detto che, essendo appena arrivato, stava cercando di capire la situazione pur mettendosi a disposizione di chi avesse bisogno di una interlocuzione di alto livello. Secondo altri il fronte dei primi cittadini si è consolidato senza smagliature. Ma alla fine la proposta di un documento conclusivo è stata respinta. E gran parte dei sindaci del tutto digiuni di questioni sanitarie a partire dalla riforma che ha reintrodotto i distretti e, quindi, un nuovo e importante ruolo degli Enti locali, se n’è andata come era arrivata.
Del resto scodellare i numeri senza spiegare per bene come si si è arrivati e una tecnica consolidata che ha portato alle chiusure di parecchi ospedali come Bellano (ridotto a presidio riabilitativo), Besana, Oggiono e Vaprio (ora POT) tanto per restare in zona.
Così come snocciolare i milioni spesi negli anni senza metterci accanto le date che avrebbero chiarito come la maggior parte degli investimenti risalga all’epoca del grande piano per l’edilizia ospedaliera che ha visto tra i protagonisti il nostro concittadino architetto Gerolamo Corno, è una furbizia buona per allocchi. Basti pensare all’Osservazione breve al Pronto Soccorso: le opere sono state realizzate ma il servizio non è attivo. Questo però non viene detto.
Infine il futuro: la litania non cambia mai, ci si concentrerà sulle malattie respiratorie con la Pneumologia dell’Inrca e sulla geriatria. Cercando di mantenere Cardiologia, Ortopedia e gli altri servizi del DEA. Mentre si dà ormai per perso il materno-infantile, cioè Ostetricia e Pediatria.
Anche qui si racconta agli ignari sindaci del calo delle nascite ma non si spiegano le circolari che in passato hanno costretto Merate a trasferire pazienti a Lecco alla prima complicazione.
Ora si tentano di convincere con l’intervento diretto di Bertolaso, assessore alla sanità, Antonio Rocca di Ortopedia (cui sono state assicurate cinque sedute settimanali di sala operatoria), Tiziana Dell’Anna di Ostetricia-Ginecologia e Francesca Cortinovis di Pediatria a ritirare le dimissioni e restare in servizio.
Un bel risultato l’interessamento dell’Assessore ai problemi del Mandic, ottenuto grazie alla campagna di stampa e alla mobilitazione.
Ma per ripartire sul serio ci vuole ben altro. A cominciare dal raccontare tutta la verità, non solo quella che interessa al proprio partito e alla propria carriera.