Merate incontra l'autore/19: Barbara Bramati si racconta in “Il cuore della mia vita”
Secondo appuntamento della rassegna “Merate incontra l’autore” con la scrittrice Barbara Bramati e il suo libro “Il cuore della mia vita”. Un’opera autobiografica che narra la parte centrale della sua esistenza, quella in cui si trova ora, la fase più matura e consapevole. Sin da piccola Barbara ha trovato nella scrittura una forma di terapia, ha sempre tenuto quaderni e diari fino a quando nel 2019 ha sentito una forte esigenza di stendere un vero e proprio testo da condividere con un pubblico.
Il capitolo centrale del libro ha dato il via all’intera narrazione: la scomparsa di una persona cara le ha fatto percepire dei segnali che hanno iniziato ad accompagnarla e darle la forza di proseguire. “Mi sono focalizzata sugli aspetti positivi della vita che esistono in ogni situazione, anche nei momenti di difficoltà. Ho iniziato a scrivere questo testo proprio agli inizi della pandemia, quando mi sono travata in quell’arduo periodo di stop forzato mi sono focalizzata sull’individuare qualcosa di favorevole e da lì sono partita con la stesura di questo racconto che altrimenti non avrei probabilmente mai iniziato”. Barbara ha spiegato di aver sentito un impulso di forza maggiore, di sentirsi come un tramite per esprimere determinati concetti, tanto fluido era il flusso dei suoi pensieri. “Mi sono sentita come quando gli artisti parlano di quell’ispirazione che lo portano ad estraniarsi da tutto il resto e concentrarsi solamente sulla propria attività”.
Da quel momento Barbara si è sentita libera da tutte le preoccupazioni che la stavano attanagliando e ha trovato il coraggio di intraprendere la carriera da scrittrice. Uno sforzo che è stato ricompensato, due mesi dopo il completamento di questa sua prima opera, da una proposta di pubblicazione dalla casa editrice Gruppo Albatros che l’ha assistita e seguita fino alla promozione dello scritto. “Il mio sogno si è realizzato, i dubbi che avevo nell’intraprendere questa strada sono stati sfatati anche grazie ai feedback e le recensioni positive ricevute. Ho conosciuto tante persone e ho sentito che c’è un grande interesse verso i mondi sottili, il credere che va oltre il fisico non è da tutti, io personalmente da quando l’ho fatto ho trovato più consapevolezza e sicurezza e questo mi è stato confermato da altri che hanno vissuto o stanno vivendo situazioni simili alla mia”.
Il filo comune di tutte le sezioni del libro è il modo di spiegare proprio dell’autrice di come una vita ordinaria possa diventare speciale nel momento in cui si prende consapevolezza del proprio valore, in un viaggio alla ricerca di sé in cui si assecondano le proprie passioni e si colgono le piccolezze del mondo. La foto di copertina è stata realizzata dalla scrittrice stessa ed è emblematica e rappresentativa della sua storia. “Ho scelto questa immagine di un soffione perché penso che non sia stato un caso che questo fiore abbia creato un cuore quando l’ho soffiato, esprimendo un desiderio, nel momento in cui mi trovavo in una situazione complicata e stavo capendo cosa fare della mia vita. Da lì ho avuto la risposta alle mie incertezze, ho abbracciato dei nuovi valori e una nuova prospettiva sulla mia esistenza”. All’interno del testo viene documentato quindi anche l’amore dell’autrice verso la fotografia e i viaggi attraverso 10 scatti realizzati da lei in giro per il mondo. Uno in particolare ritrae la sua esperienza in una favela del Brasile e l’incontro con una bambina, Fabi, che inaspettatamente le ha cambiato la vita.
Per le prossime pubblicazioni Barbara si sta mettendo alla prova allontanandosi dalla narrazione di sé, che le viene quasi spontanea, per avvicinarsi allo sviluppo di un intreccio e di personaggi che comunque possano avere una sua impronta e tratto riconoscitivo. Ciò che l’autrice spera è che le sue opere possano permettere ai lettori di immedesimarsi nelle persone e nelle situazioni, di trovare una frase significativa al momento giusto, di trovare un conforto, uno spunto, un modo di riflettere in modo nuovo.
Il prossimo appuntamento della rassegna è per sabato 21 ottobre con Silvana Rapposelli che presenterà il libro “Padre Emmanuel. Fede e liturgia".
Il capitolo centrale del libro ha dato il via all’intera narrazione: la scomparsa di una persona cara le ha fatto percepire dei segnali che hanno iniziato ad accompagnarla e darle la forza di proseguire. “Mi sono focalizzata sugli aspetti positivi della vita che esistono in ogni situazione, anche nei momenti di difficoltà. Ho iniziato a scrivere questo testo proprio agli inizi della pandemia, quando mi sono travata in quell’arduo periodo di stop forzato mi sono focalizzata sull’individuare qualcosa di favorevole e da lì sono partita con la stesura di questo racconto che altrimenti non avrei probabilmente mai iniziato”. Barbara ha spiegato di aver sentito un impulso di forza maggiore, di sentirsi come un tramite per esprimere determinati concetti, tanto fluido era il flusso dei suoi pensieri. “Mi sono sentita come quando gli artisti parlano di quell’ispirazione che lo portano ad estraniarsi da tutto il resto e concentrarsi solamente sulla propria attività”.
Da quel momento Barbara si è sentita libera da tutte le preoccupazioni che la stavano attanagliando e ha trovato il coraggio di intraprendere la carriera da scrittrice. Uno sforzo che è stato ricompensato, due mesi dopo il completamento di questa sua prima opera, da una proposta di pubblicazione dalla casa editrice Gruppo Albatros che l’ha assistita e seguita fino alla promozione dello scritto. “Il mio sogno si è realizzato, i dubbi che avevo nell’intraprendere questa strada sono stati sfatati anche grazie ai feedback e le recensioni positive ricevute. Ho conosciuto tante persone e ho sentito che c’è un grande interesse verso i mondi sottili, il credere che va oltre il fisico non è da tutti, io personalmente da quando l’ho fatto ho trovato più consapevolezza e sicurezza e questo mi è stato confermato da altri che hanno vissuto o stanno vivendo situazioni simili alla mia”.
Il filo comune di tutte le sezioni del libro è il modo di spiegare proprio dell’autrice di come una vita ordinaria possa diventare speciale nel momento in cui si prende consapevolezza del proprio valore, in un viaggio alla ricerca di sé in cui si assecondano le proprie passioni e si colgono le piccolezze del mondo. La foto di copertina è stata realizzata dalla scrittrice stessa ed è emblematica e rappresentativa della sua storia. “Ho scelto questa immagine di un soffione perché penso che non sia stato un caso che questo fiore abbia creato un cuore quando l’ho soffiato, esprimendo un desiderio, nel momento in cui mi trovavo in una situazione complicata e stavo capendo cosa fare della mia vita. Da lì ho avuto la risposta alle mie incertezze, ho abbracciato dei nuovi valori e una nuova prospettiva sulla mia esistenza”. All’interno del testo viene documentato quindi anche l’amore dell’autrice verso la fotografia e i viaggi attraverso 10 scatti realizzati da lei in giro per il mondo. Uno in particolare ritrae la sua esperienza in una favela del Brasile e l’incontro con una bambina, Fabi, che inaspettatamente le ha cambiato la vita.
Per le prossime pubblicazioni Barbara si sta mettendo alla prova allontanandosi dalla narrazione di sé, che le viene quasi spontanea, per avvicinarsi allo sviluppo di un intreccio e di personaggi che comunque possano avere una sua impronta e tratto riconoscitivo. Ciò che l’autrice spera è che le sue opere possano permettere ai lettori di immedesimarsi nelle persone e nelle situazioni, di trovare una frase significativa al momento giusto, di trovare un conforto, uno spunto, un modo di riflettere in modo nuovo.
Il prossimo appuntamento della rassegna è per sabato 21 ottobre con Silvana Rapposelli che presenterà il libro “Padre Emmanuel. Fede e liturgia".
I.Bi.