Sanità: l'ala giusta si muova con la bandiera
Nel quadro generale vorrei far presente che esiste un comitato regionale referendum sanità di cui certamente non fa parte alcun leghista né altro membro di partito affine. Inoltre bisogna dire che la consulta di regione Lombardia ha rigettato i quesiti referendari e che la giunta lombarda intende affrontare nessun percorso di miglioramento, ovvero all'Attilio o al Piazza frega poco se stai bene o male, basta che paghi. Le segreterie regionali e provinciali di ogni partito di opposizione invece, assieme a un direttivo di medici e amministratori sanitari stanno elaborando proposte che si integrano bene col sistema familista prodotto dalle leggi lombarde. L'ospedale Mandic non è l'unico con destino incerto, gli abitanti di Luino avranno il pronto soccorso più vicino in Svizzera! I leghisti che si spendono in difesa degli ospedali raggirano i loro elettori, gli interessa tenerli buoni per il voto, raccolgono firme che non depositano. Se invece leggo bene tra le righe ricordo ai cittadini che furono i socialisti a nazionalizzare e standardizzare il servizio sanitario, i democristiani lavorarono subito per privatizzarlo, di nuovo, quindi se l'ala giusta di un partito si muove per una sanità giusta, è giusto che lo faccia con la bandiera, per salvare la faccia di chi sta a casa.
Mario Sirio Levati