Ama gli alpini ma della sanità proprio non ne vuole sapere

A noi la signora Hofmann piace. Piace per la spregiudicatezza con cui interpreta il suo ruolo. E’ una politica di razza, una di quelle che oggi vanno per la maggiore: tutta tattica niente strategia. L’importante è farsi trovare al momento giusto nel posto giusto e agitare il turibolo per onorare l’officiante.

Come presidente della Provincia non perde un’occasione per esserci. Si arrampica in montagna, sfida i 40 gradi all’ombra, dispensa suggerimenti elettorali anche a chi non si vuole candidare, partecipa alle campagne elettorali di quartiere, purché rigorosamente di centrodestra. Il suo presenzialismo è davvero esemplare. Un panzer, anzi un Leopard 2.

Vediamo a volo radente alcune tappe esemplificative: il 15 luglio è sul palco della festa della Lega due passi dietro il leader; il giorno dopo inaugura lo chalet del Brenno a Costa, l’8 settembre presenta Ville Aperte, il 9 è alla Fanfara dei carabinieri a Cernusco, il 27 visita il nuovo centro per l’impiego di Merate il 29 torna a Cernusco per i 20 anni della scuola “Rodari”. Restando nel distretto meratese, ovviamente.

Il suo debole però sono gli alpini: il 22 e 23 ottobre 2022 partecipa all’ammassamento a Lecco; il 21 gennaio 2023 è alla commemorazione della battaglia di Nikolaevka; l’11 marzo prende parte alle elezioni del nuovo presidente Ana di Lecco; il 15 maggio va a Udine alla 94.ma adunata nazionale; il 9 luglio è a Mandello con La fanfara della Taurinense al compleanno del Soccorso degli alpini; il 15 agosto è presente alla festa alpina di Monticello e Missaglia; il 4 settembre si arrampica fin sul Piano delle Betulle per non mancare all’annuale raduno sezionale del Btg. Morbegno a Margno; il 26 settembre è a Civate; il 15 ottobre è a Lodi al raduno Alpini del 2° Raggruppamento Lombardia ed Emilia Romagna.
Purtroppo le manca il cappello ma è possibile che si rifaccia con qualche innocente pinta in allegra compagnia.

In tutto questo girovagare però, e nonostante i pressanti inviti, mai ha speso una parola per la situazione degli ospedali lecchesi, mai si è vista a un presidio, mai ha preso una iniziativa.

Per lei il problema del San Leopoldo Mandic non esiste, o meglio le piace ripetere le parole del suo mentore: l’ospedale non si chiude, non si riconverte e non si ridimensiona. Anzi cresce e si potenzia.

Sappiamo tutti che non è così, persino la signora Hofmann lo sa. Ma lei se ne guarda bene dal contraddire la sua stella polare con cui, a braccetto, da Forza Italia è transitata zitta zitta nella Lega.

Ma non c’è da sorprendersi, questa è la classe politica di oggi: il reclutamento, notoriamente, ignora competenza e indipendenza, richiede solo docilità e duttilità. Caratteristiche di cui la signora Hofmann è molto dotata.
Claudio Brambilla
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