Montevecchia: la commissione TAM e il CAI sollevano il tema delle aree protette
Si è tenuto nella giornata di sabato 14 ottobre presso Cascina Butto a Montevecchia il convegno intitolato “Il CAI e il sistema delle aree protette”, organizzato e promosso dalla Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano del CAI Lombardia e dalla Sezione CAI di Calco con il patrocinio del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.
A dare il benvenuto agli ospiti è stata Maria Angela Riva, presidente della Commissione Regionale TAM Lombardia, che ha introdotto i numerosi relatori che nel corso della giornata hanno apportato il loro contributo sul tema. In primis Emilio Aldeghi, legale rappresentante di CAI Lombardia che ha tenuto a porgere un saluto. “Come CAI Lombardia stiamo lavorando duramente” ha detto, citando la convenzione che a giorni verrà stipulata con il Parco Ticino.
“Si tratta di una convenzione che andrebbe allargata a tutti i parchi. Purtroppo sono amareggiato quando vedo che alcuni parchi prendono direzioni più turistiche che ambientali. Chi dirige un parco deve avere a cuore l’integrità dell’ambiente parco in primis. Se poi c’è modo di creare qualcosa senza distruggere, ben venga”.
A concordare anche il presidente della sezione CAI di Calco, Matteo Fumagalli, che ha portato come esempio una situazione locale: “Capricci della politica permettendo, a breve la Regione Lombardia dovrebbe conferire parte dei territori del Monte di Brianza al Parco Regionale che oggi di ospita. Quella di creare un’area protetta sul Monte di Brianza è una battaglia che noi del CAI di Calco stiamo conducendo da molti anni insieme al contributo dell’omonima associazione Monte di Brianza. Noi del CAI Calco abbiamo visto a livello pratico i vantaggi di avere un’istituzione organizzata che protegga e tuteli un territorio naturale. Da qualche anno una parte del territorio del Monte di Brianza è un PLIS, Parco Locale di Interesse Sovracomunale, ovvero una forma blanda di protezione ambientale basta su una semplice convenzione tra comuni, che come tale non ha prodotto grandi risultati. Solo con la successiva gestione tecnica da parte del Parco Regionale abbiamo potuto toccare con mano vantaggi e opportunità, a partire dal campo di lavoro estivo e il bando ‘sentieri’” ha detto, ribadendo il concetto che fare rete è l’unica soluzione per avere risultati tangibili.
E a condividere il pensiero è stato anche Marco Molgora, presidente del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, di cui quest’anno ricorrono 40 anni dall’istituzione. In particolare il presidente Molgora ha voluto soffermarsi proprio sulla fruizione del parco e di come sia cambiata negli anni. “La fruizione è un tema che ci ha richiesto moltissimo impegno negli ultimi anni, è diventata una realtà che ci esplosa tra le mani soprattutto da dopo il Covid. Alcune domeniche ci siamo trovati con la valle completamente bloccata dalle auto” ha detto, raccontando del grande lavoro fatto con i sindaci del territorio per trovare un accordo per chiudere le strade in primavera e autunno.
“Si crea una situazione davvero insostenibile. Persino i ristoratori, che sono sempre stati contrari a ogni tipo di chiusura, ci hanno chiesto aiuto perché i clienti non riuscivano più ad arrivare. Quindi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato per trovare soluzioni”. Il presidente ha quindi spiegato che l’ente è tutt’ora al lavoro per gestire al meglio la situazione. È in corso l’identificazione di 10 punti d’accesso al Parco, con relativi parcheggi, che verranno segnalati ai turisti anche attraverso un'app che è tutt’ora in fase di creazione. “L’idea è anche quella di capire dagli utenti che tipo di fruizione cercano, e in base a quello indirizzarli attraverso l’app, consigliandogli i sentieri e i luoghi che più fanno per loro”. Infine Molgora ha parlato anche del Monte di Brianza, spiegando dell’importante lavoro fatto. “Abbiamo approvato in conferenza programmatica l’ingresso dell’area di Sartirana all’interno del Parco. Attendiamo l’approvazione da parte di Regione e proprio per questo abbiamo pressato i consiglieri regionali locali affinché il punto venga portato in consiglio entro fine anno, così che dal 2024 potremo partire a lavorare con la nuova struttura, anche con ingresso di Airuno e Valgreghentino”.
Il convegno è proseguito con l’intervento del presidente Commissione Centrale TAM, Raffaele Marini, che ha introdotto il Documento di posizionamento del Club Alpino Italiano, illustrandolo nel dettaglio anche attraverso slides. Quindi Agostino Agostinelli, del Consiglio Direttivo di Federparchi ha parlato del ruolo dei Parchi e delle aree protette nella prospettiva della creazione di una rete coerente e ben gestita di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell'UE, di cui almeno un terzo sottoposte a tutela rigorosa.
A livello locale invece Franco Orsegnigo e Luigi Panzeri, rispettivamente ex presidente e presidente dell’’associazione Monte di Brianza hanno raccontato delle tappe per la tutela del territorio del Monte di Brianza e della procedura di aggregazione di parte del territorio del PLIS al Parco di Montevecchia e al Parco del Monte Barro. Dopo il pranzo, i presenti si sono stretti alla tavola rotonda per tirare le somme sui temi sollevati nel corso della giornata.
A dare il benvenuto agli ospiti è stata Maria Angela Riva, presidente della Commissione Regionale TAM Lombardia, che ha introdotto i numerosi relatori che nel corso della giornata hanno apportato il loro contributo sul tema. In primis Emilio Aldeghi, legale rappresentante di CAI Lombardia che ha tenuto a porgere un saluto. “Come CAI Lombardia stiamo lavorando duramente” ha detto, citando la convenzione che a giorni verrà stipulata con il Parco Ticino.
“Si tratta di una convenzione che andrebbe allargata a tutti i parchi. Purtroppo sono amareggiato quando vedo che alcuni parchi prendono direzioni più turistiche che ambientali. Chi dirige un parco deve avere a cuore l’integrità dell’ambiente parco in primis. Se poi c’è modo di creare qualcosa senza distruggere, ben venga”.
A concordare anche il presidente della sezione CAI di Calco, Matteo Fumagalli, che ha portato come esempio una situazione locale: “Capricci della politica permettendo, a breve la Regione Lombardia dovrebbe conferire parte dei territori del Monte di Brianza al Parco Regionale che oggi di ospita. Quella di creare un’area protetta sul Monte di Brianza è una battaglia che noi del CAI di Calco stiamo conducendo da molti anni insieme al contributo dell’omonima associazione Monte di Brianza. Noi del CAI Calco abbiamo visto a livello pratico i vantaggi di avere un’istituzione organizzata che protegga e tuteli un territorio naturale. Da qualche anno una parte del territorio del Monte di Brianza è un PLIS, Parco Locale di Interesse Sovracomunale, ovvero una forma blanda di protezione ambientale basta su una semplice convenzione tra comuni, che come tale non ha prodotto grandi risultati. Solo con la successiva gestione tecnica da parte del Parco Regionale abbiamo potuto toccare con mano vantaggi e opportunità, a partire dal campo di lavoro estivo e il bando ‘sentieri’” ha detto, ribadendo il concetto che fare rete è l’unica soluzione per avere risultati tangibili.
E a condividere il pensiero è stato anche Marco Molgora, presidente del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, di cui quest’anno ricorrono 40 anni dall’istituzione. In particolare il presidente Molgora ha voluto soffermarsi proprio sulla fruizione del parco e di come sia cambiata negli anni. “La fruizione è un tema che ci ha richiesto moltissimo impegno negli ultimi anni, è diventata una realtà che ci esplosa tra le mani soprattutto da dopo il Covid. Alcune domeniche ci siamo trovati con la valle completamente bloccata dalle auto” ha detto, raccontando del grande lavoro fatto con i sindaci del territorio per trovare un accordo per chiudere le strade in primavera e autunno.
“Si crea una situazione davvero insostenibile. Persino i ristoratori, che sono sempre stati contrari a ogni tipo di chiusura, ci hanno chiesto aiuto perché i clienti non riuscivano più ad arrivare. Quindi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato per trovare soluzioni”. Il presidente ha quindi spiegato che l’ente è tutt’ora al lavoro per gestire al meglio la situazione. È in corso l’identificazione di 10 punti d’accesso al Parco, con relativi parcheggi, che verranno segnalati ai turisti anche attraverso un'app che è tutt’ora in fase di creazione. “L’idea è anche quella di capire dagli utenti che tipo di fruizione cercano, e in base a quello indirizzarli attraverso l’app, consigliandogli i sentieri e i luoghi che più fanno per loro”. Infine Molgora ha parlato anche del Monte di Brianza, spiegando dell’importante lavoro fatto. “Abbiamo approvato in conferenza programmatica l’ingresso dell’area di Sartirana all’interno del Parco. Attendiamo l’approvazione da parte di Regione e proprio per questo abbiamo pressato i consiglieri regionali locali affinché il punto venga portato in consiglio entro fine anno, così che dal 2024 potremo partire a lavorare con la nuova struttura, anche con ingresso di Airuno e Valgreghentino”.
Il convegno è proseguito con l’intervento del presidente Commissione Centrale TAM, Raffaele Marini, che ha introdotto il Documento di posizionamento del Club Alpino Italiano, illustrandolo nel dettaglio anche attraverso slides. Quindi Agostino Agostinelli, del Consiglio Direttivo di Federparchi ha parlato del ruolo dei Parchi e delle aree protette nella prospettiva della creazione di una rete coerente e ben gestita di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell'UE, di cui almeno un terzo sottoposte a tutela rigorosa.
A livello locale invece Franco Orsegnigo e Luigi Panzeri, rispettivamente ex presidente e presidente dell’’associazione Monte di Brianza hanno raccontato delle tappe per la tutela del territorio del Monte di Brianza e della procedura di aggregazione di parte del territorio del PLIS al Parco di Montevecchia e al Parco del Monte Barro. Dopo il pranzo, i presenti si sono stretti alla tavola rotonda per tirare le somme sui temi sollevati nel corso della giornata.
E.Ma.