Lomagna: in consiglio il ''valzer'' dei dipendenti

Nel consiglio del 10 ottobre a Lomagna è stata affrontata la questione della riorganizzazione degli Uffici comunali. Non in discussione il sistema delle funzioni associate con Osnago, la delibera segna un cambiamento nella distribuzione dei servizi in diverse Aree amministrative. La modifica arriva a pochi mesi dalle elezioni comunali in entrambi i paesi e a un anno dallo scadere naturale della convenzione quinquennale che regola i rapporti tra Osnago e Lomagna. La discussione tra i due Comuni è stata lunga, sintomo che non c’era una piena condivisione della linea tra le due teste e con gli uffici stessi. Tant’è che nell’ultimo anno gli incarichi affidati ai Responsabili di servizio sono stati fatti di tre mesi in tre mesi e vi è stato un ritardo nella pesatura del fabbisogno del personale.
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Lomagna è arrivata a delibera del nuovo assetto in affanno, con due funzionari su tre che non ci saranno quando entrerà in vigore il nuovo schema e con un via vai di dipendenti in questi ultimi anni, molto più che ad Osnago. Un’instabilità della pianta organica che la sindaca Cristina Citterio ha definito “una grande trasformazione all’interno dell’assetto organizzativo, che ha riguardato principalmente il Comune di Lomagna, ma che ha avuto la sua incidenza sulla gestione associata nel suo insieme”.

Le decisioni sull’articolazione delle aree sono state prese in ultimo durante una Conferenza dei sindaci dei Comuni di Lomagna e di Osnago, il 13 settembre, e poi durante una “Staff Meeting Conference” del 20 settembre. Per il primo cittadino di Lomagna questi movimenti del personale non sono stati dettati da malumori e insoddisfazioni, ma esclusivamente dalla “possibilità in generale dei dipendenti pubblici di muoversi da un Comune all’altro”. La sindaca ha ammesso: “Si è creato un sovraccarico negli uffici per la mancanza di persone che poi sono state prontamente sostituite con i tempi della pubblica amministrazione”. E poi: “Queste situazioni hanno portato le due amministrazioni ad aprire un confronto su dei possibili scenari di miglioramento della suddivisione delle aree e di un’omogenizzazione delle funzioni e degli addetti incaricati alle aree”.
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Rimane inalterata la situazione della Polizia locale, dell’Urbanistica e dei Lavori pubblici. Per spiegare la ratio dei ritocchi Citterio ha usato come parola chiave: omogeneità. Servizi finanziari (ragioneria) e tributi però continueranno a rimanere separati. A Lomagna ci sarà un’area Welfare che rispetto al passato perde il Personale e i Servizi demografici e prende la Cultura, lo Sport e – una denominazione che prima non esisteva ma è tanto cara alla sindaca di Lomagna – i rapporti col Terzo settore. A fronte delle dimissioni presentate dalla Responsabile Michela Cavalli, la posizione di vertice sarà scoperta da gennaio.

È già scoperta l’Area dei Tributi, con l’addio a settembre della storica dipendente di Lomagna Lara Spreafico. Se adesso i Tributi sono a se stanti, dal prossimo gennaio saranno aggregati ai Servizi Demografici e al Personale. Per la sindaca si tratta di una valorizzazione con “servizi che hanno uno sportello diretto al cittadino, anche se stiamo andando sempre più verso uno sportello digitale”.

Sul mantenimento della separazione tra Area finanziaria in generale e area tributi Citterio ha affermato: “Si è deciso di dare seguito ad una specificità che per il Comune di Lomagna è stato un punto abbastanza significativo, che abbia una sua autonomia rispetto all’Area finanziaria più ampia”. Secondo la sindaca inoltre Tributi e Anagrafe “in alcuni passaggi di accesso alla Pubblica Amministrazione sono molto collegati”. Così ora Lomagna dovrà trovare una nuova figura di vertice che abbia contemporaneamente competenze in materia di Tributi, Servizi demografici e Personale.

Nel frattempo a sobbarcarsi da gennaio come vicaria delle Aree scoperte di Welfare (Servizi sociali, Istruzione, Cultura, Sport e Rapporti col Terzo settore) e di Tributi-Demografici-Personale sarà l’eroica dipendente di Osnago Barbara Massironi, che già sarebbe sufficientemente impegnata con il suo: Ragioneria e servizi finanziari, Affari Generali, Qualità, Segreteria, Digitale e Comunicazione. Prima aveva come competenza diretta anche Cultura e Sport, che ora passano al Welfare valorizzando con nuovo personale l’aspetto del digitale e della comunicazione.
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“Secondo me non ha sintetizzato ma minimizzato il problema. La prima cosa che faremmo è di smantellare le gestioni associate, con delle difficoltà enormi perché ormai i danni sono stati fatti” ha commentato negativamente il capogruppo di minoranza Mauro Sala. Il consigliere di Uniti per Lomagna ha lamentato la carenza di personale e il malumore tra i dipendenti a Lomagna. Oltre che lo spostamento di alcuni servizi a Osnago. Ha voluto portare un caso lapalissiano: “Se uno ha bisogno di andare al Protocollo o trova chiuso o viene fatto andare a Osnago. E lì se si chiedono le chiavi per l'aula T3 non sanno nemmeno cos’è”.

Sala ha poi criticato la formazione dell’Unità di Progetto, una struttura che ha di fatto estinto l’Ufficio Personale fino all’entrata in funzione del nuovo assetto, Ufficio che prima era in capo a Michela Cavalli, che poi ha chiesto il trasferimento ad Olginate. Per Sala si è trattato di un declassamento. “L’UdP nasce dal riconoscere un sovraccarico degli Uffici e della gestione del personale, ma proprio per gli spostamenti” replicato Citterio. “Sotto la regia del segretario, il dott. Balestra, è stata creata una serie di collaborazioni tra i dipendenti per farsi carico delle varie questioni che riguardavano il personale”. Per la sindaca non si è trattato di un declassamento.

È stato evidenziato dal capogruppo che questa unità temporanea è stata più volte prorogata anche col parere negativo di due Responsabili di servizio. “Il parere negativo all’Unità di Progetto – ha sostenuto Citterio – era perché non veniva ritenuta funzionale alla distribuzione degli incarichi, però non apportando nessuna strategia alternativa. Dire che una cosa non funziona senza affermare quali possano essere le soluzioni ci lascia di fronte all’impossibilità di agire”. Duro Sala sul punto: “Le alternative le deve dare la politica. Non gettiamo la croce sui dipendenti. Loro ci lavorano su queste cose, le toccano con mano, non sono Mauro Sala della minoranza, e hanno detto di no. Questa UdP non è servita a molto. È la valutazione dei cittadini”.

Citterio ha commentato di essere stata fraintesa e che non fosse sua intenzione gettare la croce su nessuno, ma in un’ottica di collaborazione sarebbe stata gradita una proposta alternativa. E poi: “Mi domando quale valutazione ha un cittadino sulla gestione del personale di un Comune”. Diretta la replica di Sala: “Che quando una persona va in Comune non trova mai nessuno, trova quasi sempre chiuso o deve andare ad Osnago. Col malcontento del personale stesso perché i risultati sono questi. Il personale non è contento e se ne va”.

“Arriveremo chiaramente alla conclusione – ha detto a questo punto la sindaca Cristina Citterio – che ovviamente è tutta colpa del sindaco, questo è l’obiettivo, la stanza dei bottoni è mia. Ma lo sblocco dello spostamento dei dipendenti non riguarda solo il Comune di Lomagna”. La discussione è proseguita ancora. Le posizioni sono rimaste nettamente divergenti, come appurato al momento della votazione: La delibera è passata con i voti a favore del gruppo di maggioranza e i quattro contrari della minoranza.
M.P.
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