Risposta al cittadino di Airuno amante degli alberi

In merito al taglio dei pini marittimi presso la scuola primaria di Airuno vorrei anch'io stigmatizzare le considerazioni del "Cittadino amante degli alberi" che ha solo come fine quello di esacerbare una disputa politica che invece non dovrebbe esistere. Questa una recente affermazione di Giampietro Bara, presidente dell’Ordine degli Agronomi di Brescia: «C'è la necessità di riprogettare il verde per poter gestire il rischio connesso agli alberi. Non ci si può permettere di improvvisare una gestione non dettata da conoscenze, ora raccolte anche in protocolli. Pensate ad uno scavo realizzato vicino ad una giovane pianta: nell’arco di qualche anno il rischio caduta si manifesta col danno procurato alle radici avventizie, generando instabilità nella pianta che poi cade. Non è più il tempo di dare risposte dettate dal sentimento o dall’ideologia». Chi si oppone al taglio delle piante e ne fa una questione politica non si è ancora reso conto che il cambiamento climatico con fenomeni estremi (siccità + temporali), è ormai in atto da anni. Particolare attenzione deve essere posta alle piante che si trovano nei luoghi pubblici: scuole, pensiline bus, ecc... Il pino marittimo ha una chioma caratterizzata da rami grossi e pesanti concentrati sulla cima senza essere controbilanciato da rami più bassi che lo aiuterebbero a mantenere l’ancoraggio al suolo. In caso di vento forte, fa da vela e si trova a dover sopportare uno sforzo enorme che spesso non è supportato da radici abbastanza forti ed estese o da un terreno compatto, solido e soprattutto non compromesso da scavi antecedenti. Anche il pino comune è un albero adatto solo a stare in un parco o bosco. Contrariamente a quanto si è sempre ritenuto è poco indicato alle banchine stradali e ai parcheggi perché quando invecchia è frequente che perda il fittone centrale e si regga solo sulle radici superficiali che sono state sicuramente deteriorate dai lavori di asfaltatura, fognari o per la posa delle varie condotte di servizio (acqua, luce, gas, fibra). Fulco Pratesi (fondatore del WWF Italia e presidente onorario) parlando dei pini di Roma (50.000, gran parte piantati durante il ventennio fascista) dopo la tempesta Vaia del 30 ottobre 2018 diceva: «I pini sono inadatti a troppi terreni. Sarebbe più saggio sostituirli, in prospettiva, con i cipressi o con i bagolari, entrambi molto robusti e resistenti, privi del problema legato alle radici». Il "cittadino amante degli alberi" cita come negativo il taglio delle 6 alberi a Cernusco. Forse solo per sentito dire... Erano stati piantati circa 40 anni fa dal Gruppo Alpini secondo un criterio compatibile con quel tempo, comunque antecedente all'edificazione della nuova scuola elementare limitrofa. Senz'altro da giovani hanno sofferto il passaggio di ruspe e gli scavi per le condotte di servizio. Non sono mai stati particolarmente sani e rigogliosi come invece alcuni sostenevano. Fin dal 2010 all'amministrazione comunale di allora (sinistra) era stata segnalata la caduta anomala di rami e foglie che ostruivano i tombini, a loro volta raramente puliti. Passando anche una strada che porta alla stazione ferroviaria i pendolari si lamentavano in quanto, mattina e sera, si trovavano a guadare in almeno 20 cm d'acqua con scarpe di un certo valore adatte per un ufficio. Pertanto chi si recava con piacere a piedi in stazione ha poi optato per l'auto. In sostanza il cambiamento climatico impone una consapevolezza diversa al concetto di ambiente.
P.C.
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