Olgiate: padre Luigi Mandelli in paese per il 60° di ordinazione. I ricordi degli inizi a Calco e della missione in Brasile

Ha pregato il Signore perché gli consenta di essere ancora missionario anche gli ultimi anni della sua vita padre Luigi Mandelli, che la mattina di domenica 8 ottobre ha concelebrato con don Emanuele Colombo la santa messa presso la chiesa parrocchiale di Olgiate Molgora e ha festeggiato i 60 anni di ordinazione sacerdotale. Come ricordato da don Emanuele, infatti, il 30 marzo del 1963 padre Luigi Mandelli veniva ordinato sacerdote e il giorno successivo, presso la chiesa parrocchiale di Calco, diceva la sua prima messa. 
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“Ai tempi quella di Calco era l’unica parrocchia” ha ricordato don Emanuele. “Ma ciò nonostante anche noi sentiamo un legame di affetto per padre Luigi e teniamo a fare festa e ringraziare il signore con lui”. Padre Luigi Mandelli ha ringraziato per l’invito e durante la sua omelia ha voluto raccontare del grande legame che comunque continua ad avere con Olgiate. “Quando nel 1975 sono tornato dal Brasile era già stata creata la nuova parrocchia a Olgiate. Era la prima volta che tornavo e in quella occasione incontrai il parroco don Natale, che mi accolse a braccia aperte, così come fece poi ogni volta che tornavo qui per una vacanza. Più che a Calco, io sentivo di appartenere alla parrocchia di Olgiate, anche perché la mia famiglia è originaria del territorio”. 
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 Don Emanuele Colombo, padre Illuminato, padre Luigi Mandelli e don Luigi

Padre Luigi ha ringraziato quindi il Signore per i 60 anni di sacerdozio e la chiamata a essere missionario. “Oggi sono qui con noi a dire la parola più bella: grazie. Grazie per questi 60 anni vissuta quasi tutti in Brasile, di cui 32 passati in Amazzonia”.
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Il sacerdote ha raccontato di aver sempre voluto lavorare nelle periferie delle città, laddove come missionario ha aiutato tante persone in cerca di una vita migliore. “Dopo il Signore, devo dire grazie anche a tutte le persone che mi hanno accolto dove ho lavorato e anche i sacerdoti che qui a Olgiate si sono succeduti, don Natale, don Ferruccio, don Carlo”. 
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Un ringraziamento speciale però don Luigi ha voluto rivolgerlo per tutte le opere che è riuscito a portare a termine come missionario. “Ringrazio il Signore perché senza la sua forza non avrei mai pensato di riuscire a fare certe cose. In Brasile ho avuto un duplice ruolo, quello di pastore di anime e di costruttore, perché non non c’era mai niente dove sono stato”. Padre Luigi ha lavorato per molto tempo presso un grande ospedale, mentre ora risiede in una casa di recupero per ex tossici dipendenti. “Ho potuto conoscere quanto è grande la miseria e la sofferenza umana, ma anche come è grande anche l’amore e la misericordia del Signore per tutte queste persone”. 
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A conclusione dell’omelia, il religioso ha elencato le due cose più importanti che ha imparato in questi 60 anni di cammino: “La cosa più utile da portare agli uomini è il Vangelo. È una convinzione che si è rafforzata sempre di più in me, e sento di non aver vissuto invano per aver annunciato il Vangelo. La seconda cosa che ho imparato è che e se fai del bene, tutti ti vorranno bene e sarai una persona felice. «C’è più gioia nel dare che nel ricevere, nel servire che essere serviti», ho scelto questa frase di Gesù come motto per la mia vita. 
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Padre Luigi ha terminato rivolgendo una preghiera alla Madonna per averlo protetto e aiutato e una preghiera al Signore, con una richiesta: “La mia vita si avvicina alla sua fine, ma se il Signore mi accompagna, anche gli ultimi anni possono essere sereni e belli. È questo che oggi chiedo per me: che mi aiuti a essere missionario anche gli ultimi anni della mia vita e mi aiuti a fare del bene fino alla fine”. 
E.Ma.
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