Osnago: scontro Parrocchia e Punto Rosso di Cernusco sul veto al film di Larrain
Tra incomprensioni e prese di posizioni, si è sviluppato un inedito confronto tra l’associazione Punto Rosso di Cernusco Lombardone e la parrocchia di Osnago. Il sodalizio cernuschese ha voluto rendere pubblica la richiesta avanzata nel mese di luglio ai gestori della Sala Cine-Teatro don G. Sironi che si occupano in particolare della programmazione dei film. Punto Rosso aveva proposto di proiettare No. I giorni dell'arcobaleno del regista Pablo Larrain, a 50 anni di distanza dal golpe in Cile che rovesciò il governo di Salvador Allende e decretò l’avvento della dittatura di Pinochet.
“Il film di Larrain racconta, infatti, di una gioiosa e soprattutto VINCENTE campagna referendaria, condotta mettendo sul piatto la speranza di cacciare via dittatori sanguinari, determinati a far fuori chiunque si opponesse alla loro politica economica e sociale” l’associazione sintetizza così il significato della produzione cinematografica.
Al suggerimento sarebbe arrivato un “sonoro no” dai responsabili della programmazione cinematografica. Secondo la versione di Punto Rosso, per due ragioni: “La prima, che la Curia non permette più di far proiettare nel circuito delle sale parrocchiali ‘pellicole politiche’ e la seconda che, di conseguenza, non si accettano partenariati con associazioni ‘politicamente orientate’”.
La reazione del sodalizio è stata di sdegno: “Siamo costretti ad ammettere che la nostra associazione, Punto Rosso, è politicamente, decisamente e fortemente orientata contro ogni dittatura, e in questo caso, contro i generali golpisti che presero a cannonate la sede presidenziale del Cile e uccisero il presidente, Salvador Allende, democraticamente eletto e migliaia di cittadini, decimando una generazione di giovani; contro quei militari che gettavano dagli aerei persone vive nell'oceano o sparavano alla nuca di ragazzi con le mani alzate”.
Prima di invitare le persone a riprendere autonomamente il film in questione, Punto Rosso si è concessa un’ultima considerazione sulla rete distributiva cinematografica sul territorio: “Da molto tempo, purtroppo, sono sparite le sale cinematografiche della nostra zona e le sole sopravvissute, oltre alle multisala commerciali che non sono di prossimità, appartengono alle parrocchie, che così detengono il monopolio della programmazione”.
A distanza di qualche giorno a replicare è stato direttamente il parroco di Osnago, don Alessandro Fusetti. “La parrocchia, in primo luogo, sostiene i volontari che permettono alla sala di poter proporre una programmazione continuativa di proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali. La parrocchia conferma la gratitudine e la stima per la competenza, la generosità e la dedizione che questo gruppo di volontari offre come espressione della vivacità culturale che da sempre il mondo cattolico cerca di favorire” ha dichiarato il sacerdote. La nota prosegue con un’altra ricostruzione del confronto con l’associazione di Cernusco: “Non è stato mai detto all’associazione ‘Punto Rosso’ che ci siano, e non ci sono, preclusioni alla proiezione di ‘pellicole politiche’ in una sala parrocchiale”. Agganciandosi a questo il don ha rilevato che il film in questione era stato proiettato a Osnago nel 2013.
Il comunicato parrocchiale non chiarisce i motivi del veto, tuttavia smentisce categoricamente la versione di Punto Rosso. “La proposta dell’associazione ‘Punto Rosso’ è stata declinata non per un giudizio negativo sulla pellicola né tantomeno per l’espressione di valutazioni circa la vicenda storica cui il film si riferisce”.
Don Alessandro conclude specificando che la programmazione cinematografica è ispirata ai valori cristiani, indipendentemente delle ideologie politiche: “L’occasione permette alla parrocchia di ribadire che la gestione della sala è e vuole essere indipendente da ogni ideologia politica e, riconoscendosi nella visione dell’uomo cristianamente ispirata, è aperta al dialogo e al confronto con le diverse visioni del mondo. La quasi cinquantennale attività del cinema di Osnago ne è limpida evidenza”.
Il cine-teatro sceglie autonomamente i titoli delle proiezioni, facendo affidamento ad una società esterna che si rapporta con le case di distribuzione. La Sala Sironi è comunque affiliata alla ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema).
“Il film di Larrain racconta, infatti, di una gioiosa e soprattutto VINCENTE campagna referendaria, condotta mettendo sul piatto la speranza di cacciare via dittatori sanguinari, determinati a far fuori chiunque si opponesse alla loro politica economica e sociale” l’associazione sintetizza così il significato della produzione cinematografica.
Al suggerimento sarebbe arrivato un “sonoro no” dai responsabili della programmazione cinematografica. Secondo la versione di Punto Rosso, per due ragioni: “La prima, che la Curia non permette più di far proiettare nel circuito delle sale parrocchiali ‘pellicole politiche’ e la seconda che, di conseguenza, non si accettano partenariati con associazioni ‘politicamente orientate’”.
La reazione del sodalizio è stata di sdegno: “Siamo costretti ad ammettere che la nostra associazione, Punto Rosso, è politicamente, decisamente e fortemente orientata contro ogni dittatura, e in questo caso, contro i generali golpisti che presero a cannonate la sede presidenziale del Cile e uccisero il presidente, Salvador Allende, democraticamente eletto e migliaia di cittadini, decimando una generazione di giovani; contro quei militari che gettavano dagli aerei persone vive nell'oceano o sparavano alla nuca di ragazzi con le mani alzate”.
Prima di invitare le persone a riprendere autonomamente il film in questione, Punto Rosso si è concessa un’ultima considerazione sulla rete distributiva cinematografica sul territorio: “Da molto tempo, purtroppo, sono sparite le sale cinematografiche della nostra zona e le sole sopravvissute, oltre alle multisala commerciali che non sono di prossimità, appartengono alle parrocchie, che così detengono il monopolio della programmazione”.
A distanza di qualche giorno a replicare è stato direttamente il parroco di Osnago, don Alessandro Fusetti. “La parrocchia, in primo luogo, sostiene i volontari che permettono alla sala di poter proporre una programmazione continuativa di proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali. La parrocchia conferma la gratitudine e la stima per la competenza, la generosità e la dedizione che questo gruppo di volontari offre come espressione della vivacità culturale che da sempre il mondo cattolico cerca di favorire” ha dichiarato il sacerdote. La nota prosegue con un’altra ricostruzione del confronto con l’associazione di Cernusco: “Non è stato mai detto all’associazione ‘Punto Rosso’ che ci siano, e non ci sono, preclusioni alla proiezione di ‘pellicole politiche’ in una sala parrocchiale”. Agganciandosi a questo il don ha rilevato che il film in questione era stato proiettato a Osnago nel 2013.
Il comunicato parrocchiale non chiarisce i motivi del veto, tuttavia smentisce categoricamente la versione di Punto Rosso. “La proposta dell’associazione ‘Punto Rosso’ è stata declinata non per un giudizio negativo sulla pellicola né tantomeno per l’espressione di valutazioni circa la vicenda storica cui il film si riferisce”.
Don Alessandro conclude specificando che la programmazione cinematografica è ispirata ai valori cristiani, indipendentemente delle ideologie politiche: “L’occasione permette alla parrocchia di ribadire che la gestione della sala è e vuole essere indipendente da ogni ideologia politica e, riconoscendosi nella visione dell’uomo cristianamente ispirata, è aperta al dialogo e al confronto con le diverse visioni del mondo. La quasi cinquantennale attività del cinema di Osnago ne è limpida evidenza”.
Il cine-teatro sceglie autonomamente i titoli delle proiezioni, facendo affidamento ad una società esterna che si rapporta con le case di distribuzione. La Sala Sironi è comunque affiliata alla ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema).
Gentilissimi spettatori...
In questi ultimi giorni l’associazione “Punto Rosso” di Cernusco Lombardone ha pubblicato a mezzo stampa dei rilievi critici riguardanti la gestione del cineteatro “Don G. Sironi” di Osnago.
La parrocchia da me rappresentata, a fronte di questo comunicato, si sente in dovere di intervenire puntualizzando i seguenti argomenti.
La parrocchia, in primo luogo, sostiene i volontari che permettono alla sala di poter proporre una programmazione continuativa di proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali. La parrocchia conferma la gratitudine e la stima per la competenza, la generosità e la dedizione che questo gruppo di volontari offre come espressione della vivacità culturale che da sempre il mondo cattolico cerca di favorire.
In secondo luogo, si precisa che non è stato mai detto all’associazione “Punto Rosso” che ci siano, e non ci sono, preclusioni alla proiezione di “pellicole politiche” in una sala parrocchiale.
In coerenza con quanto appena accennato si segnala che nel giugno 2013 la sala Sironi ha proiettato il film “No. I giorni dell’arcobaleno”, uscito poco prima in distribuzione nei cinema italiani.
Ciò va anche a testimonianza del fatto che la proposta dell’associazione “Punto Rosso” sia stata declinata non per un giudizio negativo sulla pellicola né tantomeno per l’espressione di valutazioni circa la vicenda storica cui il film si riferisce.
Infine, l’occasione permette alla parrocchia di ribadire che la gestione della sala è e vuole essere indipendente da ogni ideologia politica e, riconoscendosi nella visione dell’uomo cristianamente ispirata, è aperta al dialogo e al confronto con le diverse visioni del mondo. La quasi cinquantennale attività del cinema di Osnago ne è limpida evidenza.
Con riconoscenza per l’attenzione accordata,
Il parroco
don Alessandro Fusetti