Entro fine anno il Plis e laRiserva lago 'integrati' nel Parco di Montevecchia
L’integrazione della Riserva del Lago di Sartirana nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone è sempre più vicina. Entro la fine dell’anno dovrebbe essere realtà, insieme alla fusione del PLIS Monte di Brianza. Intanto la Comunità del Parco, nella serata di lunedì 2 ottobre, ha approvato l’ultimo atto propedeutico all’agognata incorporazione del Lago. Un effetto della Legge regionale n. 28 del 2016 che impone tale integrazione, oggetto di ampia discussione in questi ultimi sette anni.
Lunedì sera è stato approvato il documento di indirizzo, prima da parte della Comunità del Parco (composta dai Comuni soci) e sùbito dopo dalla Conferenza programmatica, con l’invito ad esprimersi esteso anche ai Comuni di Valgreghentino ed Airuno e alla Comunità montana.
Il documento richiama i passaggi sin qui seguiti e i riferimenti normativi. Ma soprattutto inquadra i rapporti tra l’attuale gestore, il Comune di Merate, e il futuro, ovvero il Parco. Viene espresso che per i valori ambientali oggetto di tutela si rimanda al Piano di Gestione integrato approvato da Merate ed efficace a seguito di una Dgr dello scorso aprile.
Il Parco si graverà delle funzioni connesse alle procedure di autorizzazione paesaggistica, di Valutazione di incidenza, in materia forestale e naturalistico-ambientale. L’Ente Parco sarà coinvolto nelle attività di educazione ambientale e di vigilanza grazie al servizio delle GEV del Parco (Guardie Ecologiche Volontarie). Gli Uffici di Cascina Butto avranno l’onere di ricercare dei bandi per finanziare interventi alla Riserva. Per gli interventi già progettati dal Comune, il Parco assumerà soltanto il ruolo di controllo.
In base a questo documento di indirizzo si potrà convenire di affidare al comune di Merate la manutenzione ordinaria dei percorsi della Riserva e la cura delle strutture. Questa collaborazione sarà meglio dettagliata in una specifica convenzione. Questo passaggio è stato fortemente voluto dal Comune di Merate. Durante la serata di lunedì, il sindaco Massimo Panzeri ha tenuto a leggere integralmente questo estratto, che fa leva sull’importanza del gruppo di volontari che oggi si prende cura della Riserva. Il gruppo di volontari, composto attualmente da una decina di persone, viene definito “un importante presidio per questo territorio” si legge nell’atto. Viene poi ribadito: “È da ritenere comunque importante la valorizzazione della collaborazione del gruppo di volontari già attivo”.
Quanto alle regole nei pressi dello specchio lacustre di Sartirana, varranno quelle previste dal Piano di gestione integrato della Riserva. Quelle del Parco verranno fatte prevalere soltanto se più restrittive ma, da quanto ci è stato spiegato, non vi sarebbero situazioni di questo tipo. Le regole potranno cambiare solo se si adottasse un nuovo Piano di gestione integrato (che però è stato approvato di recente) o se il Parco si dotasse di un nuovo Piano Territoriale di Coordinamento. Il PTC e il Piano di Indirizzo forestale prenderanno semplicemente atto dei nuovi territori.
Nel 2024 il Parco si dovrà occupare della modifica dello Statuto per prendere atto degli ampliamenti dovuti all’aggregazione dei territori del PLIS Monte Brianza di Airuno, Valgreghentino e Olgiate Molgora e della Riserva di Sartirana. L’aggregazione complessiva sarà votata all’interno di un’unica legge regionale, che per altro conterrà anche le integrazioni che, a parte, riguardano il Parco del Monte Barro.
Dovranno essere quindi riviste le quote di voto nella Comunità del Parco del Curone. Il documento di indirizzo dice inoltre che con il nuovo statuto dovranno essere valorizzati “gli istituti consultivi ora esistenti (comitato di gestione della Riserva e comitato tecnico-scientifico). Pur all’interno di un differente quadro gestionale, il mantenimento di tali strutture potrebbe garantire un miglior collegamento con la comunità locale”.
In pratica, dunque, i cambiamenti saranno ben pochi rispetto all’attuale configurazione. Il sindaco Panzeri ha ammesso che si tratta di un passaggio imposto dalla Legge. Ha inoltre osservato che il documento di indirizzo rappresenti la sintesi di un’interlocuzione preliminare tra l’attuale e il nuovo gestore della Riserva. “Si è convenuto di trovare un accordo per rendere quasi impercettibile il passaggio, per preservare le risorse umane, dei volontari preziosissimi, e per valorizzare le stesse conoscenze amministrative in possesso del Comune” ha commentato Panzeri. Il primo cittadino meratese ha aggiunto: “Si tratta di una fase intermedia a beneficio di tutti. Quindi l’attuale Ente gestore passerà lentamente le consegne al Parco con cui condividiamo un’unità d’intenti. Abbiamo cercato insieme di rendere questo passaggio indolore e ottenendo una reciproca soddisfazione. Il Comune non sarà più l’ente gestore, ma non per questo perderà il controllo in quanto siamo soci del Parco”.
Nell’immediato non cambieranno nemmeno le risorse provenienti da Regione Lombardia. Il contributo che arriva dalla Regione è per il 70% determinato da valori storici e per il restante 30% in base al rapporto tra alcuni indicatori. Ad esempio la lunghezza della rete sentieristica rispetto all’estensione del Parco; oppure il rapporto tra la superficie di Parco Naturale e quella di Parco in totale (ovvero Parco Regionale e Naturale insieme). O ancora il numero di aziende agricole attive nel territorio del Parco. Da una analisi preliminare sommando tutti questi indicatori non si otterrebbe un maggior contributo ordinario in parte corrente dalla Regione. “La discussione con la Regione – ha espresso il presidente del Parco Marco Molgora – è aperta. Come Enti Parco abbiamo già fatto notare che abbiamo proceduto a fare questa integrazione perché così è previsto da una Legge della stessa Regione. Mi auguro che i consiglieri regionali di riferimento del nostro territorio, ma anche voi sindaci, possiate fare leva su questo aspetto con la Regione”.
Ha espresso soddisfazione il vice sindaco di Olgiate Molgora, Matteo Fratangeli. Il suo Comune era capoconvenzione del PLIS Monte di Brianza. “È un percorso che abbiamo cominciato nel 2017. In merito all’ampliamento si sono espressi un centinaio di consiglieri comunali di 11 Comuni. Hanno votato contrari solo due consiglieri e si sono astenuti in due” ha dichiarato Fratangeli per rimarcare l’unità di intenti di tutto il territorio coinvolto. “Il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone viene così riconosciuto come Ente primario nella tutela paesaggistica e ambientale. Con la Legge n.28 del 2016 la visione della Regione è stata pertinente e a lungo termine” ha concluso Fratangeli.
Il documento di indirizzo per l’integrazione della Riserva nel Parco è stato approvato all’unanimità sia dalla Comunità del Parco sia dalla Conferenza programmatica.CLICCA QUI per visualizzare comunicato congiunto dei due Presidenti dei Parchi