L'avventura di un povero calchese che per percorrere 100 mt deve fare 10 km
Sulla situazione sempre più critica e pericolosa lungo l'asse che va da Largo Pomeo alla rotatoria di Beverate, registriamo un ennesimo intervento, questa volta dell'ex sindaco di Calco Giuseppe Magni.
Ho la sventura di avere abitazioni, frequentazioni, parenti e di recarmi in esercizi commerciali sulla statale 342. Per andare a bere il caffè, fare benzina e trovare mia mamma – il tutto nel giro di 100 metri – sono costretto a fare ogni volta almeno 10 chilometri, con code annesse. Uscendo dal bar Centrale devo scendere fino alla rotonda di Brivio per andare a fare benzina, facendo le code sia alla rotonda di Largo Pomeo che quella di Brivio. Se poi mi viene voglia di andare a trovare mia mamma e mia sorella devo rifare le rotonde, le relative code, e tornare. Il tutto perché l’ANAS (non è possibile trovare un nome e un cognome di chi ha preso questo provvedimento) solo sul tratto di Calco di una statale che va da lecco a Milano ha deciso di impedire ogni tipo di svolta !!! Ho interpellato sia il Comune che la Provincia, ma non hanno alcun tipo di notizia. L’unica motivazione è che essendoci la corsia di sorpasso i veicoli transitano ad alta velocità. Non occorre un premio Nobel per l’ingegneria viabilistica per suggerire di togliere la doppia corsia in salita, lasciando oltretutto la possibilità di svoltare in sicurezza sia a destra che a sinistra, come avviene su tutto il resto della 342. Spero di riuscire a interpellare e trovare qualcuno, altrimenti, dal momento che sono già centinaia le lamentele che ho sentito, arriveremo a bloccare la statale. Mi auguro che almeno a a seguito di questo salti fuori un nome e cognome che si assuma la responsabilità di questo provvedimento. Mi risulta peraltro che anche tanti esercenti si siano già rivolti a dei legali per impugnare tale provvedimento. Non occorrerebbe però ricorrere ai legali, basterebbe un po di buon senso. Anche perché tutti gli incidenti fin ora occorsi sono dovuti esclusivamente all’alta velocità
Vi pare possibile che per fare 100 metri uno debba fare 10 chilometri, con relativi costi, tempi e inquinamento che ne derivano? Tutte queste priorità non esistono più per Calco?
Ho la sventura di avere abitazioni, frequentazioni, parenti e di recarmi in esercizi commerciali sulla statale 342. Per andare a bere il caffè, fare benzina e trovare mia mamma – il tutto nel giro di 100 metri – sono costretto a fare ogni volta almeno 10 chilometri, con code annesse. Uscendo dal bar Centrale devo scendere fino alla rotonda di Brivio per andare a fare benzina, facendo le code sia alla rotonda di Largo Pomeo che quella di Brivio. Se poi mi viene voglia di andare a trovare mia mamma e mia sorella devo rifare le rotonde, le relative code, e tornare. Il tutto perché l’ANAS (non è possibile trovare un nome e un cognome di chi ha preso questo provvedimento) solo sul tratto di Calco di una statale che va da lecco a Milano ha deciso di impedire ogni tipo di svolta !!! Ho interpellato sia il Comune che la Provincia, ma non hanno alcun tipo di notizia. L’unica motivazione è che essendoci la corsia di sorpasso i veicoli transitano ad alta velocità. Non occorre un premio Nobel per l’ingegneria viabilistica per suggerire di togliere la doppia corsia in salita, lasciando oltretutto la possibilità di svoltare in sicurezza sia a destra che a sinistra, come avviene su tutto il resto della 342. Spero di riuscire a interpellare e trovare qualcuno, altrimenti, dal momento che sono già centinaia le lamentele che ho sentito, arriveremo a bloccare la statale. Mi auguro che almeno a a seguito di questo salti fuori un nome e cognome che si assuma la responsabilità di questo provvedimento. Mi risulta peraltro che anche tanti esercenti si siano già rivolti a dei legali per impugnare tale provvedimento. Non occorrerebbe però ricorrere ai legali, basterebbe un po di buon senso. Anche perché tutti gli incidenti fin ora occorsi sono dovuti esclusivamente all’alta velocità
Vi pare possibile che per fare 100 metri uno debba fare 10 chilometri, con relativi costi, tempi e inquinamento che ne derivano? Tutte queste priorità non esistono più per Calco?
Giuseppe Magni - consigliere comunale, già sindaco di Calco