Cernusco: le dimissioni protocollate e poi ritirate (?) di Santoro

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Pietro Santoro
A Cernusco Lombardone la politica locale dà materiale di cui parlare. E non tanto per una auspicata programmazione ruggente negli investimenti, di cui non se ne trova traccia a due anni dall’insediamento della Giunta Toto (fatta salva la gentile concessione della Regione con un regalo di 500mila euro per gli spogliatoi del centro sportivo).

Nel pieno del caso Fiocchi, che vuole far valere le proprie ragioni e contestare così la legittimità della delibera sulla sua decadenza da consigliera di maggioranza, un nuovo e altrettanto paradossale caso rende incerto il cammino della Giunta Toto.

L’assessore all’Istruzione Pietro Santoro avrebbe depositato le proprie dimissioni nella giornata di sabato 23 settembre. Va detto che l’indiscrezione, che è iniziata a circolare anche fuori paese nei giorni successivi, è stata smentita da alcuni componenti della Giunta e da Santoro stesso. Il sindaco Gennaro Toto ci ha esortato “a rivedere meglio la scelta delle fonti”. Col diretto interessato abbiamo pure interloquito, un confronto sereno nel quale l’assessore, o forse ex assessore, si è detto sorpreso che fosse uscita una tale notizia. “C’è stato un confronto, ma come capita in tutte le famiglie. E per me questo gruppo è come una famiglia. Io resto fino al 2026, non cambia nulla”.
Eppure da quel che ci risulta effettivamente le dimissioni sarebbero state protocollate. E ci troviamo a raccontare un caso più unico che raro. Un assessore che si dimette ma che non vuole farlo sapere. Peraltro nei giorni a venire si è susseguita una serie di altri dettagli. Si sarebbe tenuta una discussione animata tra alcuni componenti della Giunta proprio nella mattinata di sabato 23 settembre nel piazzale esterno del municipio. Un Santoro visibilmente scosso avrebbe consegnato chiavi e altro materiale ai colleghi, mentre veniva implorato di cambiare idea.

Il caso non si chiude qui. È venuto al corrente di queste presunte dimissioni anche il gruppo di minoranza che ha avanzato una richiesta di accesso agli atti. Le dimissioni sono personali e, in base alla normativa, irrevocabili. Una volta depositata la lettera di dimissione, non può essere ritrattata. Stupisce dunque il voler negare a tutti i costi la notizia.

Sarebbe ancora più paradossale che, immediatamente dopo le dimissioni, il sindaco Gennaro Toto abbia riconcordato e riconfermato nuovamente le stesse deleghe a Santoro. Un post sui social può essere scritto d’impulso, ma una lettera di dimissioni no. E la politica, anche quella locale, dovrebbe dimostrare di agire ponderando attentamente ogni scelta. Altrimenti ci sarebbe da domandarsi se ogni scelta venga assunta sulla scorta dell’emotività. Il balletto di un assessorato non è certo il modo migliore di presentarsi all’opinione pubblica.
M.P.
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