Lomagna dà il benvenuto al parroco don Andrea Restelli

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La sindaca Cristina Citterio e il parroco don Andrea Restelli

Lomagna ha salutato ufficialmente il nuovo parroco, don Andrea Restelli. Domenica 1° ottobre si è svolto il rito di accoglienza. Un momento atteso dopo due anni dall’arrivo del sacerdote nella comunità lomagnese. La cerimonia ha preso avvio alle 9.30 secondo i canoni civili, nel piazzale Citterio, all’esterno del municipio. La sindaca Cristina Citterio ha dato il benvenuto a don Andrea, alla sua prima esperienza da parroco ma con ormai 17 anni alle spalle dall’ordinazione sacra. Il primo cittadino ha ricordato che don Andrea ha appunto già avuto modo di conoscere il paese e di aver già cominciato a fare la propria parte per il bene della comunità. Citterio ha poi riflettuto sul fatto che, pur nella distinzione dei ruoli, la nomina a parroco fornisce l’opportunità di rinsaldare ulteriormente l’impegno a coltivare il dialogo e a prendersi cura del paese. La sindaca ha intravveduto quindi un obiettivo comune, quello di operare per valorizzare il patrimonio umano.
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Il comandante della stazione carabinieri di Castenovo Cristian Cucciniello, il parroco don Andrea e la sindaca Citterio

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Il comandate della polizia locale Ronny Papini

Don Andrea ha apprezzato lo spirito di collaborazione con il Comune ma anche con i gruppi di volontari, quelli della Caritas e quelli che si occupano dell’educazione dei ragazzi. Fin da questi primi saluti, don Andrea ha ricordato il caso dell’uccisione di suor Luisa Dell’Orto, un momento “unico, raro, particolare, drammaticamente più bello”. In quell’occasione si è intensificato il legame con diverse persone e realtà del paese. Una menzione anche alla Polizia locale, con la quale si era rapportato per la gestione dell’ordine pubblico nel giorno del funerale della piccola sorella del Vangelo. Il parroco ha affermato che l’impegno in questi due anni è già stato intenso. Ha assicurato che non verrà meno e ha affermato che il suo ruolo di parroco lo porta a cambiare lo sguardo.

Il sacerdote originario di Castiglione Olona ha annunciato che a breve sarà un cittadino di Lomagna anche anagraficamente. Nei giorni scorsi ha infatti fatto partire le pratiche per il cambio di residenza, un passaggio simbolico per rappresentare l’aderenza al territorio.
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Accompagnato dalle musiche della banda di Osnago-Lomagna, il corteo di associazioni e cittadini si è diretto verso la chiesa parrocchiale. Una volta arrivato al sagrato, il parroco non ha mancato di portare un saluto agli anziani del vicino centro anziani. Insieme agli ospiti di Corte Busca ha recitato una Ave Maria e ha poi impartito la benedizione.
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Davanti alla chiesa un giovane ha dato il benvenuto al parroco da parte del Consiglio pastorale, promettendo di proseguire la collaborazione. La cerimonia liturgica è cominciata con il rinnovo dell’impegno assunto con l’ordinazione. A don Andrea sono state quindi consegnate le chiavi del tabernacolo eucaristico.
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All’omelia don Andrea si è mostrato commosso, ha ringraziato della festa organizzata per l’ingresso ufficiale da parroco. Ha ringraziato la sindaca e il Consiglio comunale, il vicario episcopale, Mons. Gianni Cesena, al quale ha rivolto gli auguri di buon compleanno, che cadeva proprio nello stesso giorno.

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Don Andrea ha evocato un passaggio della lettera di san Paolo ai Romani: “Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto”. Si è poi soffermato sulla condizione dell’amore per Dio e per il prossimo: due lati della stessa medaglia.
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Il sacerdote ha rivolto un pensiero ai suoi genitori, che a 23 e 25 anni hanno deciso di credere alla vita e di portare avanti una gravidanza difficile che lo ha portato alla luce. Un ricordo particolare e toccante per il padre, venuto a mancare proprio a inizio ottobre del 2006, quando don Andrea si stava apprestando a diventare diacono. Da qui la scelta di festeggiare la sua nomina a parroco il 1° ottobre.

Anche durante l’omelia il parroco ha ricordato suor Luisa Dell’Orto: “Si dava per gli altri nel pianto e nella gioia. Credeva nella Resurrezione. Se oggi sono qui come parroco è frutto dei tanti ragionamenti e dei tanti pensieri che ho sviluppato a seguito della Pasqua di suor Luisa”.
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Sul finire della celebrazione tra i doni ricevuti è spiccata una maglia di calcio rossonera con il nome “Don Andrea” e il numero 10 che, è stato evidenziato, è il numero dei fuoriclasse. In conclusione il sacerdote ha auspicato che talune incomprensioni con alcuni parrocchiani si possano risolvere, aprendosi al dialogo e al confronto.

È seguito il pranzo comunitario in oratorio e un pomeriggio di giochi e preghiera.
M.P.
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