"Merate incontra la fotografia". Apertura in grande stile
“Ogni fotografia è un certificato di presenza”, da queste parole del saggista Roland Barthes ha preso forma l’idea per M.I.F. 2023 che, giunto alla sua nona edizione, ha deciso di interrogarsi sulla “fotografia, per la fotografia”, analizzandola come strumento di ricerca, indagine e sviluppo.
Il Festival è stato inaugurato nel pomeriggio di sabato 30 settembre nella suggestiva cornice di Villa Confalonieri, che fino al 29 ottobre ospiterà diverse mostre di autori di FotoLibera Merate e Passione Fotografia Galbiate. Luciano Ravasio insieme alla presidente di FotoLibera Giusy Li Vecchi hanno accolto i presenti illustrando le diverse esposizioni che per un mese interesseranno diverse zone di Merate e la Gelateria Spini di Robbiate. La direttrice artistica di Merate Incontra la Fotografia 2023 Arianna Mancini ha introdotto “Fare Subire Guardare”: le fotografie realizzate dai soci di FotoLibera e Passione Fotografia che accolgono i presenti nell’atrio della Villa. “In un periodo in cui fare una fotografia è un gesto talmente usuale e immediato con un click del cellulare, a cent’anni dalla prima fotografia Ferrania su pellicola, abbiamo ritenuto necessario evidenziare la profondità del lento processo fotografico. Il titolo della mostra racchiude infatti i tre protagonisti che concorrono per la riuscita di un unico scatto. Nell’era del digitale dove tutto è fugace, è necessario fermarsi e sottolineare come in realtà il processo di creazione sia doveroso per la riuscita di un buono scatto”. Per raggiungere questo obbiettivo, i fotografi hanno lavorato a coppie, artigianalmente come in una bottega rinascimentale, contaminandosi l’uno con l’altro. Sedici autori hanno colto questo percorso scoprendo attraverso gli occhi dell'altro qualcosa sul proprio lavoro e, raccogliendo lo spirito di ricerca collettiva, hanno mostrato i vari step che hanno portato alla realizzazione della foto finale.
Salendo al primo piano della Villa, il percorso continua con “Il Chilometro Ferrania” di Mauro Corneo e Luciano Ravasio. L’idea per questo progetto è nata l’8 agosto del 2022 quando Mauro e Luciano decidono di recarsi al Ferrania Film Museum in provincia di Savona. Terminata la visita, armati di due Ibis del 1950, i due esplorano il paesino di Cairo Montenotte e scattano 24 fotografie. 20 di questi scatti si sono trasformati in un itinerario, qui esposto, per esplorare il complesso industriale abbandonato dell’azienda Ferrania, attraverso stampe in bianco e nero su fogli Fabriano.
La visita prosegue poi al piano terra con “Immagini riemerse” di Luigi Erba che analizza il cambiamento dell’arredo urbano durante il periodo vuoto della pandemia. I cartelloni pubblicitari abbandonati hanno iniziato a trasudare immagini della comunicazione passata frutto di corrosione e strati di vernice che l’artista è riuscito catturare. Raffaele Buonuomo conduce invece con la tecnica “Emulsion Lift Polaroid”, che consiste nell’isolare lo strato su cui è fissata l’immagine e trasferirlo su un supporto in carta cotone, in un viaggio tra una serie di composizioni a tema ittico.
Grazie al contributo della Fondazione 3M, che con la sua vicepresidente Daniela Aleggiani si è presa carico dell’eredità Ferrania, Roberto Mutti ha potuto attingere da un archivio fotografico della rivista Ferrania e selezionare 33 fotografie originali modern prints in bianconero realizzate tra la fine degli anni cinquanta e sessanta ammirabili in occasione di questo Festival. A seguire, il lavoro “Un archivio InComune” curato da Luciano Ravasio che l’assessore di Merate e consigliere alla cultura della Provincia di Lecco Fiorenza Albani ha ringraziato in particolar modo. In linea con il progetto Merate Archivio Fotografico Luciano ha riportato alla luce una parte del patrimonio fotografico della Città di Merate, rinvenuto dall’assessore nell’archivio del Municipio. “Ricordare e recuperare quello che è nascosto è importante per tramandare la nostra storia. Con questi negativi ritrovati per caso è partito un processo, con l’aiuto dei cittadini, per l’identificazione dei soggetti e del contesto”. Fondamentale è infatti la partecipazione del pubblico in questo lavoro che terrà Luciano occupato per svariati anni per dare testimonianza di un’epoca passata ma importante da conoscere. La mostra è suddivisa in due sezioni: le immagini scattate negli anni 70 in Villa Confalonieri, esposte proprio nel luogo in cui sono state realizzate e una serie di 40 fotografie sulla vita di Merate dal 1965 fino agli anni ’80 affisse a Cassina nella sede di FotoLibera in Via Marconi.
Una sala è stata dedicata invece alle artefici di alcune delle immagini presenti all’evento. Luciano Ravasio e Mauro Corneo hanno allestito un’esposizione di oggetti e apparecchi da collezione marchiati Ferrania dal 1938 fino al 1964 che hanno segnato la storia della fotografia italiana. A chiudere la galleria di Villa Confalonieri “Algoritmi Fotografici” del presidente di Passione Fotografia Galbiate Dario Acciaretti che, a differenza dei suoi colleghi, non si è servito di una macchina fotografica per dar vita alle sue opere, bensì dell’intelligenza artificiale e Photoshop. Una prima esperienza per l’autore che ha reinterpretato il mondo visivo attraverso il filtro delle reti neurali artificiali. Anche le immagini realizzate da Giulio Cerocchi “Tra gli alberi oltre il fiume” affisse nell’atrio comunale sono state “contaminate” dagli strumenti di Photoshop che conferiscono visioni uniche e tridimensionalità ai paesaggi rappresentati. Infine, uscendo dal comune di Merate, la Gelateria di Antonio Spini a Robbiate si trasformerà per un mese in una galleria d’arte ospitando la mostra di Dino Siligardi e Miriana Corabi curata da Roberto Mutti.
Una serie di iniziative accompagneranno queste esposizioni: mercoledì 4 ottobre alle ore 21 Raffaele Buonuomo terrà una serata intitolata “Divagazioni sulla Polaroid”, il 6 ottobre alle ore 21 il curatore del Ferrania Film Museum Alessandro Bechis terrà la conferenza “Il cinema è una bomba”, in una serata dedicata alla stagione cinematografica dell’azienda, venerdì 13 ottobre alle 21 l’auditorium Giusy Spezzaferri sarà teatro della serata finale del 2° Festival Audiovisivi Lombardia dedicato a corti e animazioni amatoriali capaci di raccontare storie emozionanti, accompagnati da un momento di musica jazz con il duo Winter Simona Russi e Tobias Winter. Il 14 ottobre alle ore 16 Giulio Cerocchi presenterà il suo libro “Contaminazioni” in villa Confalonieri e infine mercoledì 25 ottobre alle ore 21 all’auditorium Spezzaferri verrà proiettata la pellicola “Ghost in Ferrania” di Diego Scarponi, documentario prodotto nel 2021 sulla fabbrica del marchio di fama mondiale.
La delegata regionale FIAF Letizia Ronconi ha concluso l’incontro ringraziando il pubblico per il loro contributo fondamentale per l’esistenza delle opere d’arte. “Una frase di Roland Barthes accompagna questa edizione del M.I.F: ‘Sempre la fotografia mi stupisce, ed è uno stupore che dura e si rinnova, inesauribilmente’. Lo stupore che descrive Barthes è il sentimento che produce meraviglia che a sua volta è alla base della curiosità come fonte di conoscenza. Si può dunque dire che lo stupore è la molla di ogni fotografo che con il suo sguardo va a percepire la realtà così com’è o la reinterpreta o addirittura la reinventa. Ciascun autore con la sua opera trasmette la propria percezione, che trasferiscono al pubblico con la luce del cuore e dell’intelletto. In occasione di questo Festival invito non solo a guardare, ma anche ad ascoltare l’opera per percepire il battito del cuore del suo artista”.
Il M.I.F. è un evento inserito nel circuito PhotoFestival e nel Progetto del Sistema Museale Lecco Heritage, viene curato da FotoLibera e Passione Fotografia Galbiate con il patrocinio della Provincia di Lecco e del Comune di Merate, di Fondazione 3M e Film Museum Ferrania e con il riconoscimento FIAF.
Il Festival è stato inaugurato nel pomeriggio di sabato 30 settembre nella suggestiva cornice di Villa Confalonieri, che fino al 29 ottobre ospiterà diverse mostre di autori di FotoLibera Merate e Passione Fotografia Galbiate. Luciano Ravasio insieme alla presidente di FotoLibera Giusy Li Vecchi hanno accolto i presenti illustrando le diverse esposizioni che per un mese interesseranno diverse zone di Merate e la Gelateria Spini di Robbiate. La direttrice artistica di Merate Incontra la Fotografia 2023 Arianna Mancini ha introdotto “Fare Subire Guardare”: le fotografie realizzate dai soci di FotoLibera e Passione Fotografia che accolgono i presenti nell’atrio della Villa. “In un periodo in cui fare una fotografia è un gesto talmente usuale e immediato con un click del cellulare, a cent’anni dalla prima fotografia Ferrania su pellicola, abbiamo ritenuto necessario evidenziare la profondità del lento processo fotografico. Il titolo della mostra racchiude infatti i tre protagonisti che concorrono per la riuscita di un unico scatto. Nell’era del digitale dove tutto è fugace, è necessario fermarsi e sottolineare come in realtà il processo di creazione sia doveroso per la riuscita di un buono scatto”. Per raggiungere questo obbiettivo, i fotografi hanno lavorato a coppie, artigianalmente come in una bottega rinascimentale, contaminandosi l’uno con l’altro. Sedici autori hanno colto questo percorso scoprendo attraverso gli occhi dell'altro qualcosa sul proprio lavoro e, raccogliendo lo spirito di ricerca collettiva, hanno mostrato i vari step che hanno portato alla realizzazione della foto finale.
Salendo al primo piano della Villa, il percorso continua con “Il Chilometro Ferrania” di Mauro Corneo e Luciano Ravasio. L’idea per questo progetto è nata l’8 agosto del 2022 quando Mauro e Luciano decidono di recarsi al Ferrania Film Museum in provincia di Savona. Terminata la visita, armati di due Ibis del 1950, i due esplorano il paesino di Cairo Montenotte e scattano 24 fotografie. 20 di questi scatti si sono trasformati in un itinerario, qui esposto, per esplorare il complesso industriale abbandonato dell’azienda Ferrania, attraverso stampe in bianco e nero su fogli Fabriano.
La visita prosegue poi al piano terra con “Immagini riemerse” di Luigi Erba che analizza il cambiamento dell’arredo urbano durante il periodo vuoto della pandemia. I cartelloni pubblicitari abbandonati hanno iniziato a trasudare immagini della comunicazione passata frutto di corrosione e strati di vernice che l’artista è riuscito catturare. Raffaele Buonuomo conduce invece con la tecnica “Emulsion Lift Polaroid”, che consiste nell’isolare lo strato su cui è fissata l’immagine e trasferirlo su un supporto in carta cotone, in un viaggio tra una serie di composizioni a tema ittico.
Grazie al contributo della Fondazione 3M, che con la sua vicepresidente Daniela Aleggiani si è presa carico dell’eredità Ferrania, Roberto Mutti ha potuto attingere da un archivio fotografico della rivista Ferrania e selezionare 33 fotografie originali modern prints in bianconero realizzate tra la fine degli anni cinquanta e sessanta ammirabili in occasione di questo Festival. A seguire, il lavoro “Un archivio InComune” curato da Luciano Ravasio che l’assessore di Merate e consigliere alla cultura della Provincia di Lecco Fiorenza Albani ha ringraziato in particolar modo. In linea con il progetto Merate Archivio Fotografico Luciano ha riportato alla luce una parte del patrimonio fotografico della Città di Merate, rinvenuto dall’assessore nell’archivio del Municipio. “Ricordare e recuperare quello che è nascosto è importante per tramandare la nostra storia. Con questi negativi ritrovati per caso è partito un processo, con l’aiuto dei cittadini, per l’identificazione dei soggetti e del contesto”. Fondamentale è infatti la partecipazione del pubblico in questo lavoro che terrà Luciano occupato per svariati anni per dare testimonianza di un’epoca passata ma importante da conoscere. La mostra è suddivisa in due sezioni: le immagini scattate negli anni 70 in Villa Confalonieri, esposte proprio nel luogo in cui sono state realizzate e una serie di 40 fotografie sulla vita di Merate dal 1965 fino agli anni ’80 affisse a Cassina nella sede di FotoLibera in Via Marconi.
Una sala è stata dedicata invece alle artefici di alcune delle immagini presenti all’evento. Luciano Ravasio e Mauro Corneo hanno allestito un’esposizione di oggetti e apparecchi da collezione marchiati Ferrania dal 1938 fino al 1964 che hanno segnato la storia della fotografia italiana. A chiudere la galleria di Villa Confalonieri “Algoritmi Fotografici” del presidente di Passione Fotografia Galbiate Dario Acciaretti che, a differenza dei suoi colleghi, non si è servito di una macchina fotografica per dar vita alle sue opere, bensì dell’intelligenza artificiale e Photoshop. Una prima esperienza per l’autore che ha reinterpretato il mondo visivo attraverso il filtro delle reti neurali artificiali. Anche le immagini realizzate da Giulio Cerocchi “Tra gli alberi oltre il fiume” affisse nell’atrio comunale sono state “contaminate” dagli strumenti di Photoshop che conferiscono visioni uniche e tridimensionalità ai paesaggi rappresentati. Infine, uscendo dal comune di Merate, la Gelateria di Antonio Spini a Robbiate si trasformerà per un mese in una galleria d’arte ospitando la mostra di Dino Siligardi e Miriana Corabi curata da Roberto Mutti.
Una serie di iniziative accompagneranno queste esposizioni: mercoledì 4 ottobre alle ore 21 Raffaele Buonuomo terrà una serata intitolata “Divagazioni sulla Polaroid”, il 6 ottobre alle ore 21 il curatore del Ferrania Film Museum Alessandro Bechis terrà la conferenza “Il cinema è una bomba”, in una serata dedicata alla stagione cinematografica dell’azienda, venerdì 13 ottobre alle 21 l’auditorium Giusy Spezzaferri sarà teatro della serata finale del 2° Festival Audiovisivi Lombardia dedicato a corti e animazioni amatoriali capaci di raccontare storie emozionanti, accompagnati da un momento di musica jazz con il duo Winter Simona Russi e Tobias Winter. Il 14 ottobre alle ore 16 Giulio Cerocchi presenterà il suo libro “Contaminazioni” in villa Confalonieri e infine mercoledì 25 ottobre alle ore 21 all’auditorium Spezzaferri verrà proiettata la pellicola “Ghost in Ferrania” di Diego Scarponi, documentario prodotto nel 2021 sulla fabbrica del marchio di fama mondiale.
La delegata regionale FIAF Letizia Ronconi ha concluso l’incontro ringraziando il pubblico per il loro contributo fondamentale per l’esistenza delle opere d’arte. “Una frase di Roland Barthes accompagna questa edizione del M.I.F: ‘Sempre la fotografia mi stupisce, ed è uno stupore che dura e si rinnova, inesauribilmente’. Lo stupore che descrive Barthes è il sentimento che produce meraviglia che a sua volta è alla base della curiosità come fonte di conoscenza. Si può dunque dire che lo stupore è la molla di ogni fotografo che con il suo sguardo va a percepire la realtà così com’è o la reinterpreta o addirittura la reinventa. Ciascun autore con la sua opera trasmette la propria percezione, che trasferiscono al pubblico con la luce del cuore e dell’intelletto. In occasione di questo Festival invito non solo a guardare, ma anche ad ascoltare l’opera per percepire il battito del cuore del suo artista”.
Il M.I.F. è un evento inserito nel circuito PhotoFestival e nel Progetto del Sistema Museale Lecco Heritage, viene curato da FotoLibera e Passione Fotografia Galbiate con il patrocinio della Provincia di Lecco e del Comune di Merate, di Fondazione 3M e Film Museum Ferrania e con il riconoscimento FIAF.
I.Bi.