Merate: non è tempo di estetica
Leggendo l’articolo che ben descrive la non approvazione della mozione finalizzata ad abolire l’uso di termini in inglese riportati nei documenti della pubblica amministrazione, vien da pensare che viviamo nel bengodi. Si, perché solo in questo immaginario ed idilliaco Paese il popolo non è afflitto dall’inflazione, non è preoccupato dall’aumento costante dei tassi di interesse dei mutui, non deve aspettare due anni per un’ecografia al fegato, non teme che l’Ospedale vicino a casa possa esser costantemente depotenziato, non fa fatica a tirare a fine mese. Finita l’illusione ci si presenta, in tutta la sua drammaticità, una realtà che induce a definire questa mozione come un atto fuori luogo, sia per il periodo storico in cui è stato proposto sia per il contenuto in perfetto stile leghista. Ma chi se ne frega se in mezzo a cento parole italiane ce n’è una inglese. I temi di rilevanza sociale sono ben altri. Il primo, come già evidenziato, è il caro vita che toglie serenità alle famiglie perché non vedono, nell’azione del governo, nulla che le tuteli. Il “capitano” che aveva promesso dopo dieci giorni dall’insediamento del governo il taglio totale delle accise sui carburanti, ha consentito l’aumento del prezzo della benzina ad oltre due euro al litro. Le politiche migratorie tanto sventolate sono fallimentari e fanno emergere una dimensione drammatica del problema, aggravata dal peso piuma della nostra politica estera. La guerra in Ucraina: quanto stiamo pagando in termini di deficit gli armamenti che regaliamo ? A livello locale abbiamo un ospedale che ci stanno svuotando di competenze ed organico giorno dopo giorno. Il salotto di Merate ridotto ad un mortorio, nessuna iniziativa di carattere culturale, una fila di incompiute a partire dallo stagno di San Rocco sino ad arrivare alle strade ed alle viabilità nelle frazioni, il commercio al minuto in agonia ed un impoverimento culturale che fa sempre più paura. Penso siano questi i temi cari ai cittadini. Temi di sostanza che devono essere affrontati senza se e senza ma dalla politica di Merate. Poi invertita la rotta, semmai si riesca ad invertirla con la pochezza politica espressa dall’attuale consiglio, e risolti tutti i problemi che deprimono Merate si utilizzi pure il tempo per parlare di estetica.
Angelo Consonni