Storia di ordinario disagio su Trenord, tra Airuno e Lecco

Piccola odissea sulla strada ferrata. Partenza da Airuno prevista per le 12.37, arrivo a Lecco alle 12.54, senza cambi, percorrenza 17 minuti. Alle 12.30 sono sulla banchina: primo avviso dall’altoparlante: il treno S8 24… viaggia con 20 minuti di ritardo. Penso, potrei farmi un caffè, poi però magari va lungo meglio aspettare. Cinque minuti dopo dall’altoparlante: il treno S8 . . .viaggia con 30 minuti di ritardo. Stavolta ce la faccio, torno in centro e entro in un bar, magari ci sta anche un tramezzino.

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Mentre decido il da farsi, di nuovo l’altoparlante: il treno S8 viaggia con 40 minuti di ritardo. Perfetto mi dico, vado a colazione. Tramezzino, succo di frutta, caffè e finalmente di nuovo sulla banchina, Arriva il treno. Certo avrei dovuto essere a Lecco alle 12.54 invece parto alle 13.20 da Airuno ma pazienza. E’ fatta. Invece no, a Calolziocorte un altro altoparlante spiega che in coda c’è un secondo convoglio, probabilmente quello delle 13.07 a Airuno, pure lui in ritardo, con arrivo a Lecco alle 13.24 e su quello dobbiamo tutti salire. Quindi il “senza cambi” diventa con un cambio a Calolzio. A Lecco arrivo poco prima delle 14, con un’ora di ritardo sulla tabella di marcia. Mentre viaggio sull’ultima tratta leggo che Marco Piuri. Amministratore delegato di Trenord, l’azienda cui Regione Lombardia ha affidato senza gara il servizio, si è portato lo stipendio a 627mila euro. Almeno così denuncia Gian Mario Fragomeli del PD lombardo. Piuri che già nel 2022 si era visto elevare lo stipendio a 568mila euro. Che dire? Questo è il Paese, questa la classe politica che votiamo.
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