Quando si sventola il nome di Dio invano, il diavolo sta godendo e sta preparando un cibo amaro
Con il passare della stagione estiva l’elenco delle morti da Botero a Vattimo, da Demasi a Ghiberti, da Migliacci a Cutugno, da Miller a Wilmut, da Lodetti a Hunter e ieri Napolitano, rimarca una cesura tra un passato e un oggi ancora indefinibile: erano dei riferimenti nel mondo dell’arte, dello sport, della scienza, della filosofia, della sociologia e della politica. Le loro opere saranno studiate e ammirate.
C’è uno scarto profondo tra loro e il mercato della politica attuale. Basta prendere seriamente in considerazione il passaggio del pensiero illuministico, liberale e sociale propugnato da Jean-Jacques Rousseau a Voltaire a quello oscurantista neocatecumenale al quale si richiamano ai fondamenti cristiani dell’Europa.
La questio ha radici lontane e fu sollevata da Valéry René Marie Georges Giscard d'Estaing durante la Presidenza della Convenzione Europea tra il 2001 e il 2003; d'Estaing, presidente della Convenzione, rifiutò una lettera indirizzatagli da Papa Giovanni Paolo II e affidata ad un politico italiano, contenente un'esortazione del Pontefice ad inserire un riferimento alle radici giudaico-cristiane dell'Unione.
C’è uno scarto profondo tra loro e il mercato della politica attuale. Basta prendere seriamente in considerazione il passaggio del pensiero illuministico, liberale e sociale propugnato da Jean-Jacques Rousseau a Voltaire a quello oscurantista neocatecumenale al quale si richiamano ai fondamenti cristiani dell’Europa.
La questio ha radici lontane e fu sollevata da Valéry René Marie Georges Giscard d'Estaing durante la Presidenza della Convenzione Europea tra il 2001 e il 2003; d'Estaing, presidente della Convenzione, rifiutò una lettera indirizzatagli da Papa Giovanni Paolo II e affidata ad un politico italiano, contenente un'esortazione del Pontefice ad inserire un riferimento alle radici giudaico-cristiane dell'Unione.
Gli attuali conservatori di destra parlano di un Dio cristiano. E’ tolto il termine giudaico perché fa riferimento alla tribù di Giuda, cui appartenne la dinastia regale davidica e nel cui territorio si trovava il tempio di Gerusalemme, unico centro legittimo di culto secondo la Torah: mai dimenticare le persecuzioni storiche che ci sono state contro gli ebrei nel XVII secolo in Europa, le persecuzioni del novecento del periodo nazifascista e la legge raziale italiana del 1938.
Escludendo il termine giudaico si mette da parte il Vecchio Testamento e si accetta quello cristiano. Il cristianesimo, dopo lo scisma del 1517 con Lutero, si sviluppa in correnti: restaurazionismo, anabattismo, protestantesimo (luterano, calvinista, valdese, battista, altri) anglicanesimo, cattolicesimo, ortodosso orientale, ortodossi occidentali e altri.
Nella società contemporanea in nome di Dio si sono sviluppate una moltitudine di congregazioni, sette che occupano uno spazio importante. Negli USA e in Sud America c’è una diffusione di raggruppamenti che si richiamano a un Dio cristiano indefinibile. La stessa cosa succede in alcune zone dell’Asia.
Le destre, i conservatori usano il nome di un Dio de-teologizzato per costruirsi un’ideologia trascendente per invocare dei valori che rafforzano l’appartenenza, il gruppo, il partito. E’ la costruzione di un sacro utile e funzionale per aggregare e rispondere a quel bisogno atavico umano di trovare una risposta che vada oltre il contingente: è nel nome di quel Dio indefinito che ci si accosta al gruppo o al partito.
E’ un problema serio e complesso che si sta sottovalutando. Anche il silenzio di intellettuali cattolici, protestanti, teologi e non solo è preoccupante. Il rabbino Lord Jonathan Sacks nel suo libro, “Non nel nome di Dio, confrontarsi con la violenza religiosa”, si pone una domanda fondamentale riguardo l’origine della violenza. La domanda è: la violenza è prodotta prima dagli umani oppure prima dalla religione? Una cosa è certa, quando si sventola il nome di Dio invano, il diavolo sta godendo e sta preparando un cibo amaro.
Dr. Enrico Magni Psicologo, criminologo, giornalista