Airuno: Carlo Gilardi è stato portato all’hospice Il Nespolo
Carlo Gilardi, 92 anni, è stato ricoverato all’Hospice Il Nespolo. Le sue condizioni di salute sono peggiorate al punto che i sanitari della RSA dove si trovava hanno ritenuto di doverlo ricoverare nella struttura ad alta capacità assistenziale.
Il Professore di estimo e ragioneria è al centro di una lunga e dolorosa vicenda iniziata nel 2020 con il ricovero in una struttura per anziani a seguito di presunti continui raggiri da parte del personale che lo accudiva. Sono in corso i procedimenti giudiziari mentre il Comitato per Gilardi, che si è battuto in questi 33 mesi per fare in modo che il benefattore di Airuno potesse fare rientro nella propria abitazione, continua la battaglia.
La vicenda è particolarmente complessa e in mano alla magistratura per cui è difficile stabilire torti e ragioni. Resta il fatto che fu lui stesso ad appendere sul cancello di casa la notte di Sal Silvestro del 2020 un cartello con preghiera di non essere più oggetto di continue richieste di ospitalità e di denaro, chiedendo, in sostanza di essere aiutato. Da lì è iniziata la trafila che lo ha visto ospite di una struttura sanitaria assistenziale di Lecco, secondo il Comitato, contro la sua volontà, secondo l’amministratrice di sostegno, direttamente su richiesta dell’ex docente, stanco appunto di essere perseguitato da badanti e questuanti.
Come sia ora la storia si avvia alla sua conclusione. Ieri pomeriggio Gilardi è giunto all’Hospice in una cornice molto particolare che ha visto in campo direttamente sia la direttrice sanitaria sia il presidente Lorenzet.
Il Professore di estimo e ragioneria è al centro di una lunga e dolorosa vicenda iniziata nel 2020 con il ricovero in una struttura per anziani a seguito di presunti continui raggiri da parte del personale che lo accudiva. Sono in corso i procedimenti giudiziari mentre il Comitato per Gilardi, che si è battuto in questi 33 mesi per fare in modo che il benefattore di Airuno potesse fare rientro nella propria abitazione, continua la battaglia.
La vicenda è particolarmente complessa e in mano alla magistratura per cui è difficile stabilire torti e ragioni. Resta il fatto che fu lui stesso ad appendere sul cancello di casa la notte di Sal Silvestro del 2020 un cartello con preghiera di non essere più oggetto di continue richieste di ospitalità e di denaro, chiedendo, in sostanza di essere aiutato. Da lì è iniziata la trafila che lo ha visto ospite di una struttura sanitaria assistenziale di Lecco, secondo il Comitato, contro la sua volontà, secondo l’amministratrice di sostegno, direttamente su richiesta dell’ex docente, stanco appunto di essere perseguitato da badanti e questuanti.
Come sia ora la storia si avvia alla sua conclusione. Ieri pomeriggio Gilardi è giunto all’Hospice in una cornice molto particolare che ha visto in campo direttamente sia la direttrice sanitaria sia il presidente Lorenzet.