Merate, garden Passoni: fiori e musica chiudono la 9° ediz. del Festival Agnesi
Si è conclusa con una novità la nona stagione del Festival Agnesi. Nella serata di venerdì 22 settembre il Garden Passoni Fiori ha fatto da cornice per un “Concerto con l’Opera a Cavalletto”.
Un incontro alternativo che ha unito musica, fiori e arte in un unico filo conduttore. La padrona di casa Paola Passoni ha accolto i presenti tra le mura della proprietà che racchiude la storia della sua famiglia. “I miei trisnonni, bisnonni e nonni erano parte integrante della tradizione storica delle case nobiliari brianzole: erano i fattori dei marchesi Cornaggia-Medici. La testimonianza dell’essenza della Brianza, un tempo caratterizzata dai campi di gelsi corredati da setifici, mi è stata lasciata da un’incubatrice di bachi da seta conservata da mio nonno Paolo che veniva usata da tutti i contadini della zona”.
E sono stati proprio i bachi da seta i soggetti principali della prima opera commentata durante l’evento dalla storica dell’arte Manuela Beretta. “La raccolta dei bozzoli” è infatti il titolo del quadro realizzato nel 1882 da Giovanni Segantini durante il suo periodo brianzolo. Questa fase rappresenta il cuore della sua attività artistica, caratterizzata da stati d’animo e stili di pittura nuovi. Arrivato dalla caotica Milano, l’artista presto scopre il piacere di dipingere i paesaggi all’aperto, en plein air, un’abitudine tanto cara a Donato Frisia, protagonista della seconda parte dell’analisi.
Le musiche scelte ad hoc ed eseguite con maestria da Consuelo Varetti e Alberto Longhi, rispettivamente al violoncello e al clarinetto, si sono connesse alle tele mostrate per affinità o per vicinanza cronologica, arricchendo il piacere della visione e la comprensione dei dipinti, racchiusi dalla calma e raffinata atmosfera del vivaio Passoni.
Il “sold out” dei posti disponibili aveva già sicuramente anticipato la curiosità dei cittadini verso questa nuova tipologia di esibizione che Longhi, direttore della Scuola di Musica San Francesco, spera possa ripetersi presto con altrettanto interesse. “È da un paio d’anni che organizziamo piccoli concerti informali in luoghi non pensati per la musica. Si tratta di piccole iniziative con pubblici privilegiati, perché poco numerosi, che idealmente vogliono regalare bei momenti. La serata di oggi è il primo di questo genere della nostra storia, ma speriamo sia l’esordio di una lunga serie”.
Un incontro alternativo che ha unito musica, fiori e arte in un unico filo conduttore. La padrona di casa Paola Passoni ha accolto i presenti tra le mura della proprietà che racchiude la storia della sua famiglia. “I miei trisnonni, bisnonni e nonni erano parte integrante della tradizione storica delle case nobiliari brianzole: erano i fattori dei marchesi Cornaggia-Medici. La testimonianza dell’essenza della Brianza, un tempo caratterizzata dai campi di gelsi corredati da setifici, mi è stata lasciata da un’incubatrice di bachi da seta conservata da mio nonno Paolo che veniva usata da tutti i contadini della zona”.
E sono stati proprio i bachi da seta i soggetti principali della prima opera commentata durante l’evento dalla storica dell’arte Manuela Beretta. “La raccolta dei bozzoli” è infatti il titolo del quadro realizzato nel 1882 da Giovanni Segantini durante il suo periodo brianzolo. Questa fase rappresenta il cuore della sua attività artistica, caratterizzata da stati d’animo e stili di pittura nuovi. Arrivato dalla caotica Milano, l’artista presto scopre il piacere di dipingere i paesaggi all’aperto, en plein air, un’abitudine tanto cara a Donato Frisia, protagonista della seconda parte dell’analisi.
Le musiche scelte ad hoc ed eseguite con maestria da Consuelo Varetti e Alberto Longhi, rispettivamente al violoncello e al clarinetto, si sono connesse alle tele mostrate per affinità o per vicinanza cronologica, arricchendo il piacere della visione e la comprensione dei dipinti, racchiusi dalla calma e raffinata atmosfera del vivaio Passoni.
Il “sold out” dei posti disponibili aveva già sicuramente anticipato la curiosità dei cittadini verso questa nuova tipologia di esibizione che Longhi, direttore della Scuola di Musica San Francesco, spera possa ripetersi presto con altrettanto interesse. “È da un paio d’anni che organizziamo piccoli concerti informali in luoghi non pensati per la musica. Si tratta di piccole iniziative con pubblici privilegiati, perché poco numerosi, che idealmente vogliono regalare bei momenti. La serata di oggi è il primo di questo genere della nostra storia, ma speriamo sia l’esordio di una lunga serie”.
I.Bi.