Santa Maria: l’ambulante Livio Ghidelli e la polemica di cedere Lampedusa. “Una provocazione rivolta ai politici”
A tre giorni dal raduno di Pontida e l’uscita “Blocco navale subito!!! Cedere Lampedusa all’Africa”, abbiamo incontrato Livio Ghidelli, ambulante di Viganò iscritto alla Lega dal 1986, al mercato di Santa Maria Hoé, dove, come tutti i mercoledì, si è recato con la sua bancarella di vestiti.
Nonostante le polemiche suscitate – le sue dichiarazioni sono state riportate da molte testate a livello nazionale ed è stato chiamato persino da Cruciani de’ “La Zanzara” di Radio 24 – il militante leghista non fa un passo indietro rispetto ai messaggi che aveva stampati sulla maglietta nel pratone bergamasco.
“Sono più che convinto” ci racconta. “E mi dispiace non aver fatto tante magliette, le avrei pagate io e le avrei distribuite perché me le chiedevano in tantissimi. Per cui non penso di essere l’unico ad avere questa idea”. In merito alla proposta di cedere Lampedusa all’Africa però, ha tenuto a precisare: “Se avessi messo una maglietta con scritto «blocco navale», non ci avrebbe cag**o nessuno. Mettendo invece questa scritta provocatoria è ovvio che la cosa è esplosa, ed era proprio il mio obiettivo far salire la polemica per segnalare questo problema”. Il tema a cui fa riferimento Ghidelli è chiaramente l’immigrazione, da lui definito il più grosso problema che ha l’Italia in questo momento e che tra dieci anni sarà una catastrofe.
“Ovvio che dopo la concentrazione è stata sul discorso di Lampedusa. Ma secondo me comunque insistere a svuotarla è una cosa sbagliatissima, perché se proseguiamo a farlo i migranti continuano a partire. Se noi magari mettessimo tre navi da crociera e li lasciassimo là, facendogli capire che non possono venire in Italia se non hanno le cose in regola…Come succedeva a Ellis Island, in America...” ha detto, spiegando che copiare dal passato può essere una soluzione se non si hanno altre idee. “Copiamo da chi è stato più bravo di noi”.
Come riportato da “il Fatto Quotidiano”, il vicesindaco di Lampedusa, esponente della Lega, non avrebbe gradito l’uscita di Ghidelli, tanto da aver chiesto al segretario del partito Matteo Salvini di intervenire. Un’uscita, quella del viganese, definita “irrispettosa” e che potrebbe aver dato vita a una polemica – per non dire spaccatura – interna. Secondo il militante però non è così: “Non ho dato vita a una spaccatura interna alla Lega. Quello che mi ha scioccato non è stato il clamore tra i giornalisti, ma quello tra la gente. Tante persone mi hanno abbracciato, volevano fare la foto insieme… Non è una spaccatura, bisogna far capire che siamo al governo e dobbiamo cercare di risolvere delle cose che noi abbiamo sempre chiesto. Adesso che questa cosa sta esplodendo in modo allucinante non vedo perché non provocare anche i nostri politici. Si sa che spesso il popolo fa fatica a raggiungere i politici e che per farlo bisogna fare delle cose un po’ ecclatanti…”.
Salito alla ribalta nazionale, per l'ambulante quella di stamattina è stata una normale giornata lavorativa a Santa Maria, con un po' di popolarità in più e un argomento che ha tenuto banco anche fra i banchi del mercato.
Nonostante le polemiche suscitate – le sue dichiarazioni sono state riportate da molte testate a livello nazionale ed è stato chiamato persino da Cruciani de’ “La Zanzara” di Radio 24 – il militante leghista non fa un passo indietro rispetto ai messaggi che aveva stampati sulla maglietta nel pratone bergamasco.
“Sono più che convinto” ci racconta. “E mi dispiace non aver fatto tante magliette, le avrei pagate io e le avrei distribuite perché me le chiedevano in tantissimi. Per cui non penso di essere l’unico ad avere questa idea”. In merito alla proposta di cedere Lampedusa all’Africa però, ha tenuto a precisare: “Se avessi messo una maglietta con scritto «blocco navale», non ci avrebbe cag**o nessuno. Mettendo invece questa scritta provocatoria è ovvio che la cosa è esplosa, ed era proprio il mio obiettivo far salire la polemica per segnalare questo problema”. Il tema a cui fa riferimento Ghidelli è chiaramente l’immigrazione, da lui definito il più grosso problema che ha l’Italia in questo momento e che tra dieci anni sarà una catastrofe.
“Ovvio che dopo la concentrazione è stata sul discorso di Lampedusa. Ma secondo me comunque insistere a svuotarla è una cosa sbagliatissima, perché se proseguiamo a farlo i migranti continuano a partire. Se noi magari mettessimo tre navi da crociera e li lasciassimo là, facendogli capire che non possono venire in Italia se non hanno le cose in regola…Come succedeva a Ellis Island, in America...” ha detto, spiegando che copiare dal passato può essere una soluzione se non si hanno altre idee. “Copiamo da chi è stato più bravo di noi”.
Come riportato da “il Fatto Quotidiano”, il vicesindaco di Lampedusa, esponente della Lega, non avrebbe gradito l’uscita di Ghidelli, tanto da aver chiesto al segretario del partito Matteo Salvini di intervenire. Un’uscita, quella del viganese, definita “irrispettosa” e che potrebbe aver dato vita a una polemica – per non dire spaccatura – interna. Secondo il militante però non è così: “Non ho dato vita a una spaccatura interna alla Lega. Quello che mi ha scioccato non è stato il clamore tra i giornalisti, ma quello tra la gente. Tante persone mi hanno abbracciato, volevano fare la foto insieme… Non è una spaccatura, bisogna far capire che siamo al governo e dobbiamo cercare di risolvere delle cose che noi abbiamo sempre chiesto. Adesso che questa cosa sta esplodendo in modo allucinante non vedo perché non provocare anche i nostri politici. Si sa che spesso il popolo fa fatica a raggiungere i politici e che per farlo bisogna fare delle cose un po’ ecclatanti…”.
Salito alla ribalta nazionale, per l'ambulante quella di stamattina è stata una normale giornata lavorativa a Santa Maria, con un po' di popolarità in più e un argomento che ha tenuto banco anche fra i banchi del mercato.
E.Ma.